"Passività" delle ragazze

  • mentre queste ultime anche quando esprimono frustrazione o difficoltà nelle relazioni, non scadono in movimenti che incolpano sistematicamente l'altro genere o giustificano il disprezzo verso gli uomini.

    Mah, insomma, normalmente le donne non seguono le ideologie incel maschili, pero' possono seguirne altre come quelle del femminismo estremo, per cui vengono fatti sondaggi tipo "Se sei da sola nel bosco, preferiresti incontrare un orso o un uomo?", per poi dichiarare che la maggior parte sceglierebbe di incontrare un orso. Pero' in generale ormai non si capisce piu' cosa e' vero e cosa e' fatto solo per provocare e attirare visualizzazioni. Il fenomeno incel maschile esiste veramente, il resto non saprei.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Mah, insomma, normalmente le donne non seguono le ideologie incel maschili, pero' possono seguirne altre come quelle del femminismo estremo, per cui vengono fatti sondaggi tipo "Se sei da sola nel bosco, preferiresti incontrare un orso o un uomo?", per poi dichiarare che la maggior parte sceglierebbe di incontrare un orso. Pero' in generale ormai non si capisce piu' cosa e' vero e cosa e' fatto solo per provocare e attirare visualizzazioni. Il fenomeno incel maschile esiste veramente, il resto non saprei.

    Mi aspettavo una risposta simile: la differenza fondamentale tra ideologie come la redpill e ciò che definisci "femminismo estremo" sta nel fatto che la prima nasce da difficoltà relazionali maschili e si struttura attorno alla colpevolizzazione sistematica delle donne per questi fallimenti, trasformando spesso la frustrazione in rancore e, in alcuni casi, arrivando a giustificare la violenza contro le donne. È un movimento ideologico che si basa su un'interpretazione distorta dei rapporti di genere e delle relazioni, imputando le proprie difficoltà personali a una presunta natura collettiva e negativa del genere femminile.


    Il femminismo invece non è paragonabile né per intensità né per impatto, anche se esistono frange più radicali che possono fare dichiarazioni provocatorie, come l'esempio che hai menzionato, queste non lo rappresentano nel suo complesso e non sono parte di un movimento strutturato che promuove l'odio sistematico verso gli uomini. Spesso queste espressioni hanno più lo scopo di mettere in luce le paure e i rischi che le donne affrontano, soprattutto in contesti di potenziale violenza maschile. In questi casi, la frustrazione si rivolge alla struttura patriarcale della società, non agli uomini come genere, e certamente non fonda i suoi presupposti su dinamiche relazionali disfunzionali e fallimentari, come accade invece per la redpill.

  • Qualcuno puo' spiegarmi cosa vuol dire "farsi avanti"? Cosa vuol dire "primo passo"? Dire "piacere, mi chiamo Marco" e' un primo passo? Oppure bisogna ficcargli la lingua in bocca?

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Dico solo la mia. Mi risulta da precedenti conoscenze che i ragazzi abbiano un comportamento semplice da decodificare all'inizio.

    Se gli interessi ti scrivono, se non gli interessi non ti scrivono.

    Quando la ragazza manda il primo messaggio dopo qualche appuntamento, se il ragazzo non è più interessato perché voleva solo avere uno o due rapporti sessuali, oppure se scrive a altre 800 ragazze (non fate i vaghi, lo fate :)), si dissolverà nel nulla da sé.

    Quindi perché scrivere a vuoto, subire sparizioni, vedersi rispondere a monosillabi per giorni fino alla dissolvenza totale, quando si può semplicemente attendere il responso?

  • Off-topic e poi la concludiamo qua perché non mi piace andare fuori tema ma mi sento messo in causa.

    Non mi conosci, quindi ti perdono, ma penso di conoscere qual'è il mio problema e me l'ha spiegato la vita non la redpill di cui ne sono a conoscenza da un anno. Se ti può aiutare nel giudizio dato che vi piacciono le etichette, io fino a qualche anno ero bluepillato e la pensavo come voi quindi non ero "affetto" da queste "derive ideologiche", e davo la colpa solo a me stesso.

    Se non sei redpillato devi per forza dare la colpa a te stesso? Non si può concepire che ci sono dei fenomeni, come l'invisibilità maschile alle donne, che prescindono da qualsivoglia colpa?

  • E' proprio qui che notiamo una differenza significativa: sono spesso gli uomini, quando incontrano difficoltà relazionali, a sviluppare un rancore tale da sfociare in ideologie tossiche come redpill ed analoghe, che cercano di spiegare il fallimento personale attraverso una narrativa di colpevolezza generalizzata delle donne, mentre queste ultime anche quando esprimono frustrazione o difficoltà nelle relazioni, non scadono in movimenti che incolpano sistematicamente l'altro genere o giustificano il disprezzo verso gli uomini.

    Ma dici davvero? Lo pensi davvero?


    Neghi l’esistenza di una certa fazione di femminismo che non incolpa a prescindere il genere maschile? E che non sia generato da rancore e rabbia?


    Per me se c’è una cosa che fomenta l’odio, non è il mancato successo con le donne, ma questa totale assenza di obiettività.


    Personalmente sono allibito e non riuscirò a scrivere oltre.

  • Ma dici davvero? Lo pensi davvero?


    Neghi l’esistenza di una certa fazione di femminismo che non incolpa a prescindere il genere maschile? E che non sia generato da rancore e rabbia?

    Leggi la risposta che ho fornito a diverso, soprattutto questo passaggio:

    anche se esistono frange più radicali che possono fare dichiarazioni provocatorie, come l'esempio che hai menzionato, queste non lo rappresentano nel suo complesso e non sono parte di un movimento strutturato che promuove l'odio sistematico verso gli uomini. Spesso queste espressioni hanno più lo scopo di mettere in luce le paure e i rischi che le donne affrontano, soprattutto in contesti di potenziale violenza maschile. In questi casi, la frustrazione si rivolge alla struttura patriarcale della società, non agli uomini come genere, e certamente non fonda i suoi presupposti su dinamiche relazionali disfunzionali e fallimentari, come accade invece per la redpill.


    Per me se c’è una cosa che fomenta l’odio, non è il mancato successo con le donne, ma questa totale assenza di obiettività.

    Sinceramente: tu pensi di mostrarne molta nei tuoi interventi, di obiettività?

    Personalmente sono allibito e non riuscirò a scrivere oltre.

    Sarà dura, ma penso che alla fine riuscirò a farmene una ragione... ;)

  • Concordo che lo scarso successo non si può attribuire alle donne. Per cui, visto che nel thread è stato detto, proprio da una donna tra l’altro, che anche le donne si lamentano ed hanno difficoltà ad avere una relazione, che questo scarso successo non può essere attribuito agli uomini. Quindi secondo questa logica dovremmo non parlare di nulla in quanto qualsiasi cosa si dica è classificabile come un lamento inutile o dovuto a scarse capacità.

    Se parlarne implica per forza trovare una soluzione, si. Ci sono cose che semplicemente non hanno soluzioni. E lo scarso successo presso l'altro sesso, spesso rientra tra questi.

    E' proprio qui che notiamo una differenza significativa: sono spesso gli uomini, quando incontrano difficoltà relazionali, a sviluppare un rancore tale da sfociare in ideologie tossiche come redpill ed analoghe, che cercano di spiegare il fallimento personale attraverso una narrativa di colpevolezza generalizzata delle donne, mentre queste ultime anche quando esprimono frustrazione o difficoltà nelle relazioni, non scadono in movimenti che incolpano sistematicamente l'altro genere o giustificano il disprezzo verso gli uomini.

    Però spesso incolpano l'altro genere per altri tipi di fallimenti, per esempio in quello lavorativo. E in questo senso di "movimenti" ce ne sono eccome, anche sdoganati dai media. Ma come dico spesso, due torti (redpill e femminismo misandrico) non fanno una ragione.

  • Però spesso incolpano l'altro genere per altri tipi di fallimenti, per esempio in quello lavorativo. E in questo senso di "movimenti" ce ne sono eccome, anche sdoganati dai media. Ma come dico spesso, due torti (redpill e femminismo misandrico) non fanno una ragione.

    Ribadisco: c'è un'importante distinzione da fare tra movimenti come la redpill e le critiche che derivano dal femminismo, anche in quei casi in cui viene definito "radicale" (ormai comunque del tutto marginale rispetto all'insieme delle diverse posizioni contemporanee).


    La redpill è un'ideologia che si concentra quasi esclusivamente sulle difficoltà relazionali degli uomini, trasformandole in una narrativa di colpevolezza e odio verso le donne, in cui la frustrazione personale diventa un mezzo per giustificare un intero sistema di pensiero che vede le stesse come manipolatrici o causa dei fallimenti maschili in ambito sentimentale, mentre il femminismo, anche nelle sue espressioni più critiche, non si concentra sugli uomini in quanto genere, ma sulle strutture di potere e le disuguaglianze che storicamente hanno limitato le donne in molti ambiti, incluso quello lavorativo. Il focus quindi è principalmente sulle dinamiche di potere che rendono più difficile l'accesso a certe opportunità o il raggiungimento della parità, ma senza demonizzare gli uomini in quanto tali.


    Se esistono frange estreme, queste non rappresentano il movimento femminista nel suo complesso, che anzi parla spesso di lotta contro strutture sociali e condizioni sistemiche, e non di "guerra" contro l'intero genere maschile. Questa è la differenza sostanziale: la redpill nasce da un rancore personale e si trasforma in un movimento tossico che colpevolizza l'intero altro genere per i fallimenti privati, il femminismo nasce dalla necessità di ottenere equità e giustizia sociale in ambiti molto più vasti, non limitati al contesto relazionale.

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