Rimanere o trasferirsi al sud?

  • Ho provato, anche se temporaneamente, a vivere in più regioni, sia al nord che al sud, che al centro.


    Per rendersi conto davvero di "cosa si prova" bisogna restarci almeno 20 giorni e devi vivere come uno del posto, con la gente del posto, etc. Diversamente ti porti a casa un ricordo totalmente falso, specie se sei in vacanza.


    A livello psichico sto certamente meglio al sud, almeno io. Mi sento più libero di essere, come dice il titolo del foro qui. A livello economico/lavorativo certamente al nord. A livello di servizi, etc.: tra poco tutta Italia sarà allo sbando. Iniziano a calare i trasporti pubblici anche a Milano (non pagano gli autisti).


    Il problema del Nord è che è un "pollaio", uno scannatoio, un posto dove si spremono le persone per far girare l'economia di tutto il Paese, ma non vivi davvero. Sei un ingranaggio. Questo a meno di non far parte della élite, ovviamente. Quando sono con i miei clienti/amici elitari sto bene anche al nord, ma sempre meno che al sud. C'è sempre quella competitività di fondo che rovina tutto e finisco troppo spesso per fingermi idiota, pur di non essere tirato in mezzo alle discussioni troppo importanti.


    Al sud puoi trovarti a parlare di massima filosofia anche con un tizio a caso incontrato per strada. C'è una cultura meno legata all'ego e più pragmatica. L'unica cosa che stona è l'apparenza, ma quella fa parte della teatralità.


    Menzione d'onore per la Toscana, nella quale se riesci a stare abbastanza lontano dagli "scannatoi per turisti" è un posto ancora vivo e vero, ricco di orgoglio e tradizione.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • la huesera grazie per il tuo contributo, ti andrebbe di approfondire questi due paragoni, magari facendo una recensione alla TripAdvisor? :face_with_tears_of_joy:


    Comunque quando parlavo di un paio di cittadine lombarde, una delle due era proprio la "città dei liutai". Personalmente non ci sono mai stato, quindi quello che so proviene da terze persone.

    Cremona è una bella cittadina, vivibile, piacevole, lavorativamente parlando poco attraente, costringe a spostarsi.


    Però, insomma, lungi da me fare una valutazione più approfondita e generale.


    Trovo proprio difficile affrontare il discorso così come impostato perché il "sud" non esiste, così come non esiste il "nord", men che meno il "centro". Non è la stessa cosa vivere a Monfalcone e a Vercelli, Arzachena o Gela. Manco il Molise è una regione uniforme...il mio nord è sicuramente diverso dal tuo nord. Addirittura il mio nord è diverso dal nord della mia collega a 20 km di distanza.


    In un posto devi viverci almeno un anno per farti un'idea vagamente realistica, tutto il resto sono chiacchiere approssimative.


    Se vuoi, cala alcuni nomi, poi interverranno quelli che lì ci vivono.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • ...il mio nord è sicuramente diverso dal tuo nord. Addirittura il mio nord è diverso dal nord della mia collega a 20 km di distanza.

    Il problema del nord è che a seconda della latitudine e della vicinanza con altri Stati si trovano situazioni diverse. Al sud questo non accade, perché è isolato, letteralmente.


    Le influenze estere sono sia economiche che culturali, ma al contrario di come si crede: tolgono identità. Se ci fai caso nelle varie aree del nord sembra che ognuno abbia la sua identità, ma se indaghi abbastanza scoprirai che sono tutti molto simili tra loro. Differiscono perché ognuno è privo di un pezzo o dell'altro, perché devono necessariamente adattarsi alla cultura estera (o montana) di riferimento.


    L'isolamento di alcune aree alpine, dato dal normale impedimento naturale (strade, tempi, percorrenze, maltempo, pendenze, difficoltà varie) ha creato comunità parziali/polarizzate, esattamente come quelle che trovi sulle rive dello Ionio in Puglia, ai due lati della Calabria o tra Genova e il resto del Paese.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Oblomovista

    Mi spiace che il profondo razzismo di cui ti hanno nutrito ti abbia negato l'occasione di un posto di lavoro in una città pulita, ordinata e ricchissima di cultura quale Caserta.

    Purtroppo il razzismo di cui sono vittime molti italiani del nord (diciamo pregiudizi, meglio...) dipende anche da una narrazione dei mass media gravemente deficitaria per il sud, di cui si parla più che altro per motivi di cronaca nera (non solo per fortuna, ma sui telegiornali questo passa). Tutti i vantaggi di vivere al sud uno li deve dedurre.


    P.S. fossi campano non sarei stato nemmeno tanto contento dell'immagine che della vostra terra ha dato Saviano (nella sua opera Gomorra) per inciso...

  • Anche io sono un emigrante e onestamente non tornerei a casa nemmeno per sbaglio. Al nord la vita è più cara, ma basta sapere gestire un minimo le finanze e andare nei posti meno in per poter risparmiare e non fare alcuna rinuncia. Tra le cose positive, oltre ai famosi mezzi pubblici che solo al nord ho conosciuto, vi è anche la famosa assicurazione auto, da quando ho la residenza al nord pago la metà avendo in più furto e incendio.

    Diciamo che io non sono una persona che si trova bene con gli altri, ma al nord mi sono trovato molto meglio, nonostante buona parte dei miei conoscenti siano persone provenienti dalla mia stessa regione, è come se al nord funzionasse meglio non saprei.

    Per quanto riguarda il trasferimento io ti direi di stare alla larga dai grandi centri dei capoluoghi, c'è sempre casino di notte e spesso si aggirano per le strade spacciatori e gente ubriaca. Io ho scelto di vivere in una città appena fuori il grande capoluogo, in modo da essere tranquillo di sera ma avere il vantaggio di poter raggiungere la città quando ne ho voglia.

  • P.S. fossi campano non sarei stato nemmeno tanto contento dell'immagine che della vostra terra ha dato Saviano (nella sua opera Gomorra) per inciso...

    Gomorra è uno spaccato della vita all'interno della criminalità organizzata, non della vita dei normali cittadini. È vero che la criminalità organizzata ha maggior terreno fertile dove è maggiore la disoccupazione, ma sulla storia di questa se ne sono scritte ampie pagine e non starò qui a rivangare le responsabilità del nord.

    Per quanto riguarda il trasferimento io ti direi di stare alla larga dai grandi centri dei capoluoghi, c'è sempre casino di notte e spesso si aggirano per le strade spacciatori e gente ubriaca. Io ho scelto di vivere in una città appena fuori il grande capoluogo, in modo da essere tranquillo di sera ma avere il vantaggio di poter raggiungere la città quando ne ho voglia.

    Lo stesso discorso ha fatto mia figlia traslocando nella provincia lombarda: se voglio il casino ce l'ho a mezz'ora di macchina. A me invece, forse perché vivo sola, la città mi manca. Bisogna dire che però sia Napoli che Caserta sono vive tutta la notte e la presenza di "gente strana" non differisce secondo gli orari, forse più secondo i quartieri. Ma neanche. Una pizza a piazza Sanazzaro alle due di notte è cosa praticamente normale. "Cornetti di notte" è un must, tantissimi bar e chiostri sono aperti tutta la notte e sfornano cornetti in continuazione.

    Parlando con mia figlia, se ne uscì dicendo: "qui hanno paura del buio, alle otto di sera spariscono tutti" ed io le ho risposto: "come giù hanno paura dell'acqua, appena piove non sanno più guidare" :rolling_on_the_floor_laughing:

    Mio nipote di Roma è stato un anno a Napoli ed ha detto di essersi trovato benissimo, mentre da Milano è scappato perché trovava angoscioso e insopportabile sentire i suoi passi in galleria alle nove di sera.

    Che dire: siamo gente "di una vita che non dormi mai" :yawning_face:

  • Gomorra è uno spaccato della vita all'interno della criminalità organizzata, non della vita dei normali cittadini.

    Io, leggendo alcune pagine di quel libro, ho avuto la sensazione che l'autore abbia esasperato la situazione, allargando anche alla vita normale. Del resto ho anche parlato con alcuni campani che non hanno gradito, diciamo....

    Bisogna dire che però sia Napoli che Caserta sono vive tutta la notte e la presenza di "gente strana" non differisce secondo gli orari, forse più secondo i quartieri. Ma neanche. Una pizza a piazza Sanazzaro alle due di notte è cosa praticamente normale. "Cornetti di notte" è un must, tantissimi bar e chiostri sono aperti tutta la notte e sfornano cornetti in continuazione.

    Bisognerebbe capire se la cosa dipende magari dalla presenza della luce maggiore al sud che al nord, oppure è una questione culturale, come per esempio per le città della Spagna, tipo Madrid o Barcellona, a cui mi pare somigli quello che hai scritto.

  • da Milano è scappato perché trovava angoscioso e insopportabile sentire i suoi passi in galleria alle nove di sera.

    Che dire: siamo gente "di una vita che non dormi mai" :yawning_face:

    Io, personalmente, in una realtà dove non si dorme mai e si va a mangiare la pizza di notte non ci potrei mai vivere. Per come sono fatto, introverso, fobico sociale, abitudinario e "vecchio dentro", ho bisogno di un posto tranquillo. Sono scappato da Milano perché era troppo frenetica, troppo veloce, e sono andato in una città di provincia, lenta e sonnacchiosa, del nord però. Escludendo a priori la metropoli Napoli, in una città di provincia del sud come Caserta, con quello stile di vita, non so se mi troverei bene. :rolleyes: Se c'è casino tutta la notte o magari i tuoi coetanei ti giudicano perché non sei un nottambulo, allora no.

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