Domande invadenti

  • Io risponderei genericamente: "ho speso il giusto", o qualcosa di simile. Alla richiesta di maggiori dettagli, chiederei a mia volta il perché di queste domande. Se mi venisse risposto: "per curiosità", ribatterei: "quindi sei curioso/a? E perché sei curioso/a?" - "non saprei, così, sono curioso/a" - "e perché sei così?", in un infinito loop di fastidiosi botta e risposta, attendendo l'inevitabile resa dell'interlocutore.

    Geniale 8)

    Ci provo. Questo esercizio penso di riuscire a farlo.

    Se volessi rimanere educata puoi sempre dire delle bugie, no?

    Faccio fatica, devo lavorare su questo.

    Dì loro delle balle allora... tanto che ti interessa?

    Non fa parte di me ma ci proverò. Grazie.

    Perche' non vuoi dirglielo? Quali sono le tue paure?

    Non sono paure, mi dà enormemente fastidio la curiosità morbosa, fine a se stessa. ||

  • Cosa vuol dire fare i conti in tasca?

    Alla fine vuol dire farsi un'idea su di te in base a quanto guadagni e quanto spendi. Non è la fine del mondo, ma potrebbe dare fastidio.

    I più pettegoli poi hanno così anche la scusa per poter andare da amici e parenti a commentare, ad esempio: "hai capito diverso? Con quel poco che che guadagna ha avuto il coraggio di spendere 400 euro per un maglioncino di cachemire firmato! Ora non gli bastano i soldi per le bollette, però è vestito di cachemire!", oppure: "hai capito diverso? Con tutto quello che guadagna si va a comprare il maglioncino in fibra sintetica di 10 euro! Dopotutto non ha mai avuto gusti raffinati".

    Non che tutti siano o facciano così, ma esiste anche questo rischio.

  • Se qualcuno cerca di farmi i conti in tasca mi irrigidisco un po', ma poi dipende. Ad esempio, ho acquistato una macchina da caffè e capita spesso che mi si chieda quanto l'ho pagata. Io lo dico sinceramente perché penso che chi me lo chieda stia valutando se conviene comprarla o meno. Così la friggitrice ad aria o altro. "Alla fine, quanto hai pagato gli iniettori?" "200 euro." "Ti sei fatta fregare, io li ho pagati 150." Questo è un esempio tipico: chissà perché io pago sempre troppo per tutto. Credo che le persone ci tengano a farmi notare che sono meno intelligente di quello che sembro.

    Anch'io sono una che, se uno fa una vacanza megagalattica, chiedo quanto è costata anche se so che non potrò permettermelo mai: giusto per sognare, calcolatrice alla mano. ^^

  • Alla fine vuol dire farsi un'idea su di te in base a quanto guadagni e quanto spendi. Non è la fine del mondo, ma potrebbe dare fastidio.

    I più pettegoli poi hanno così anche la scusa per poter andare da amici e parenti a commentare, ad esempio: "hai capito diverso? Con quel poco che che guadagna ha avuto il coraggio di spendere 400 euro per un maglioncino di cachemire firmato! Ora non gli bastano i soldi per le bollette, però è vestito di cachemire!", oppure: "hai capito diverso? Con tutto quello che guadagna si va a comprare il maglioncino in fibra sintetica di 10 euro! Dopotutto non ha mai avuto gusti raffinati".

    Non che tutti siano o facciano così, ma esiste anche questo rischio.

    Ma le persone parlano regolarmente di questo anche senza sapere esattamente quando spendono gli altri. "Hai visto Licoricedetox? Ha un maglione nuovo di Armani pero' a cena ci ha offerto il tavernello!" "Hai visto Asi? Ha fatto un viaggio ai Caraibi pero' a Giulia ha fatto un regalo da pezzente!" "Hai visto diverso? Spaccia cocaina in tutte le migliori piazze, ma poi va in giro con una macchina vecchia e scassata!"


    E' ovvio che questi discorsi diano fastidio, ma e' altrettanto ovvio, almeno per mia esperienza, che questi discorsi vengono fatti comunque, anche senza conoscere i prezzi o gli stipendi. E' molto piu' invadente e fastidiosa la domanda "quanto guadagni?", rispetto a "quanto hai speso?". Il guadagno tende a venire considerato (ERRONEAMENTE, devo dirlo? Che poi la gente mi capisce sempre male) direttamente proporzionale al valore di una persona, mentre i costi generalmente no.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Ti capisco, è quel tipo di domande, per natura invadenti, che per educazione non ho mai posto, non solo perché non mi interessa davvero cosa fanno gli altri con i propri soldi, ma anche perché odierei visceralmente che mi venisse posta una domanda del genere. Anzi, queste domande le ho odiate eccome, perché mi è capitato che mi venissero poste, assieme alle relative: "E il lavoro? Ma quando ti sposi? Figli niente?".

    Per me sono sempre state domande troppo personali, anche se in teoria non c'è nulla di strano a chiedere. L'altro giorno mi sono inca****a da morire perché un'amica, nel bel mezzo di un discorso di tutt'altra natura, mi ha chiesto se mi fosse arrivato il ciclo. Avrei tanto voluto dirle "e i c∙∙∙i tuoi?". Ho evitato di rispondere, sempre per educazione, e credo di averle fatto anche capire che avrebbe dovuto starsene al suo posto.

    Per me sono tutte informazioni da non richiedere. Se una persona ne parla di sua spontanea volontà è un conto. Diversamente, meglio non impicciarsi.

  • E' ovvio che questi discorsi diano fastidio, ma e' altrettanto ovvio, almeno per mia esperienza, che questi discorsi vengono fatti comunque, anche senza conoscere i prezzi o gli stipendi

    Meno dettagli vengono forniti, però, più le eventuali spettegolate diventano approssimative e blande, se si parla di spettegolate.


    Dipende da chi hai davanti. Chiaramente se uno/a è innocentemente curioso/a e basta, e non è indiscreto/a di proposito e per vizio, non c'è niente di male a chiedere e rispondere.

  • Meno dettagli vengono forniti, però, più le eventuali spettegolate diventano approssimative e blande, se si parla di spettegolate.

    Anche questo vale in generale, non solo per i dettagli sui prezzi, ma anche per i dettagli su quante volte si fa sesso, con chi, in che posizione, dettagli su problemi di salute, dettagli su hobby, dettagli su preferenze culinarie... piu' dettagli equivale a piu' ficcanasaggine e pettegolezzo. Infatti io resto sempre piu' vago possibile. Come ti chiami? Con un nome italiano. Dove abiti? In un edificio con dei muri e delle finestre. Quanti anni hai? Di piu' di quanti ne avessi in passato.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Vi racconto una mia recente esperienza.

    In questi giorni ho girato un po' di concessionarie perché avevo bisogno di acquistare l'auto, ebbene non ce n'è stato uno, dico UNO, che non abbia voluto farmi i conti in tasca.

    Non ho acquistato un'auto di lusso ma nemmeno una "entry level", comunque un'auto che mi posso permettere, da single e senza altre grosse spese, oggettivamente sotto gamba.

    Per loro era inconcepibile che una della mia età, e mi dispiace doverlo dire ma anche perché donna, potesse permettersi un'auto del genere. Sono stati tutto il tempo a chiedermi che lavoro facessi, dove, con chi vivessi, ma i cavoli vostri no?

    Sono nauseata, veramente.

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