Alla fine è proprio vero che siamo diventati un po' come dei fantasmi. Cioè, la gente ci vede e pensa che sia tutto ok perché facciamo un sorriso o ridiamo a una battuta. E ci chiama per "andare" e "fare". Ma a noi, per quanto ci dia iniziale felicità, subito dopo ci prende uno sconforto allucinante perché abbiamo le nostre paure e ansie che prendono il sopravvento.
Ne parlavo con Garden in un altro thread del principio del "sembrare normali"
Mi hai fatto riflettere su quanto sia attuale il tema sollevato da Garden. Il bisogno di "sembrare normali" è un meccanismo che spesso ci porta a nascondere le nostre emozioni più profonde, proprio come descrivi tu. All'interno portiamo burrasche e limiti, mentre all'esterno appare il contrario. Questo contrasto tra ciò che siamo e ciò che sembriamo può essere davvero stancante e portare a un senso di disconnessione.