Sono nella solitudine più totale, ho problemi enormi e non ho nessuno con cui parlarne. Vi chiedo un aiuto

  • Anche io, però se parlassimo di persone normali sarei il primo a fare macelli a destra e a sinistra e a scomodare sindacati, avvocati, chi più ne ha più ne metta.

    Il problema è che questa persona è pericolosa e ho motivo di credere che potrebbe davvero farmi subire ritorsioni fuori dal luogo di lavoro.

    Quindi... bisogna scappare e basta. La verità la sa chi vale qualcosa davvero.

    Non intendevo arrivare a questo, intendevo semplicemente fare quello che stai facendo tu, dire le tue ragioni.

    Poi si, come ti hanno detto tutti, porta a termine il tuo lavoro come hai sempre fatto e ne uscirai a testa alta, comunque.

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Il direttore che ti dice che "renderà la vita un inferno" all'altra ragazza, ma dove siamo all'asilo? Come se fosse un contentino per te. Nei posti di lavoro seri si licenzia se le cose non vanno e non sono recuperabili, non si fa mobbing.

    A me pare che questo direttore stia facendo solo teatro con te, ti prende in giro. E in ogni caso non sa gestire una dipendente problematica come l'altra ragazza. Limitati al minimo delle interazioni anche con lei e tieni duro.

  • Il direttore che ti dice che "renderà la vita un inferno" all'altra ragazza, ma dove siamo all'asilo? Come se fosse un contentino per te. Nei posti di lavoro seri si licenzia se le cose non vanno e non sono recuperabili, non si fa mobbing.

    E' una situazione complicata, nel senso che siamo a ridosso delle scadenze contrattuali per tutti.

    Lui ha dovuto fare dei report a dei suoi superiori su ogni singola persona.

    Se di quella ha detto che vuole rinnovarla, non può riuscirsene dopo due giorni dicendo di cacciarla.


    1. Dovrebbe portare prove, e io in questo momento purtroppo non ne ho. Perché è stata pure furba e per chat non ha mai esagerato troppo con insulti, minacce e cose varie;

    2. Se non potesse portare prove, dovrebbe dare comunque valide giustificazioni, che poi dovrebbero essere talmente valide da impedire a lei di fare ricorso in qualche modo e dovrebbero essere talmente valide da non mettere anche lui sotto la lente d'ingrandimento.


    Insomma, secondo me lui la caccerebbe pure, però è un macello.

    Io sono il 50% del problema. Non della colpa eh, ma del problema.

    Gli conviene che io me ne vada, visto che voglio farlo di mia volontà e senza mettere nei casini nessuno.


    Capite?

  • Ora mi ha detto che la riunione servirà a "darmi la serenità di cui ho bisogno".


    Allora.


    O la caccia o non so cosa voglia fare/ottenere da questa riunione.


    Gli ho già detto che non ho intenzione di chiarire con quella persona e lui mi ha detto che lo sa e che devo stare tranquillo.


    Bah.

  • Il problema è che questa persona è pericolosa e ho motivo di credere che potrebbe davvero farmi subire ritorsioni fuori dal luogo di lavoro.

    Quindi... bisogna scappare e basta. La verità la sa chi vale qualcosa davvero.

    Ma no, la sua è solo un'intimidazione becera a cui non devi cedere. Ti ha messo nella condizione di credere che POTREBBE farti subire delle ritorsioni, ma da quello che scrivi io penso piuttosto che la sua bravura a minacciare e intimidire sia inversamente proporzionale alla capacità di dare un seguito alle sue parole. E' solo un modo per tenerti al guinzaglio (passami il modo di dire), per esercitare il potere ed essere in una condizione di vantaggio. Posto che con questa persona non vuoi più averci nulla a che fare nemmeno come collega e cambiare totalmente aria ti farebbe bene, non è "scappando" che risolverai la situazione. Ma parlo proprio della tua situazione personale, del rapporto più intimo con te stesso. Devi reagire, devi (come forse avrò scritto anche in passato) ricordare che anche tu hai un ruolo attivo, in questa circostanza come in qualsiasi altro ambito della tua vita, e che non puoi accettare questo genere di comportamenti. E' violenza a tutti gli effetti.

  • Ma no, la sua è solo un'intimidazione becera a cui non devi cedere. Ti ha messo nella condizione di credere che POTREBBE farti subire delle ritorsioni, ma da quello che scrivi io penso piuttosto che la sua bravura a minacciare e intimidire sia inversamente proporzionale alla capacità di dare un seguito alle sue parole. E' solo un modo per tenerti al guinzaglio (passami il modo di dire), per esercitare il potere ed essere in una condizione di vantaggio. Posto che con questa persona non vuoi più averci nulla a che fare nemmeno come collega e cambiare totalmente aria ti farebbe bene, non è "scappando" che risolverai la situazione. Ma parlo proprio della tua situazione personale, del rapporto più intimo con te stesso. Devi reagire, devi (come forse avrò scritto anche in passato) ricordare che anche tu hai un ruolo attivo, in questa circostanza come in qualsiasi altro ambito della tua vita, e che non puoi accettare questo genere di comportamenti. E' violenza a tutti gli effetti.

    Mah. Anche decidere di cambiare lavoro è una forma di azione. Non sta "scappando", sta cercando un luogo di lavoro migliore, anche considerato il carico da undici che ci mette un direttore poco professionale.

    Non è ingaggiando una lotta con sta ragazza che dimostrerà a se stesso di valere di più.
    E poi secondo me non è da escludere che questa veramente gliela faccia pagare, se viene licenziata.

  • Mah. Anche decidere di cambiare lavoro è una forma di azione. Non sta "scappando", sta cercando un luogo di lavoro migliore, anche considerato il carico da undici che ci mette un direttore poco professionale.

    Non è ingaggiando una lotta con sta ragazza che dimostrerà a se stesso di valere di più.

    E poi secondo me non è da escludere che questa veramente gliela faccia pagare, se viene licenziata.

    Ma sì, l'ho scritto anche ieri che al suo posto me ne andrei proprio per la disistima nei confronti del titolare, ma quello che voglio dire è che se cambia aria non deve essere per paura. Può farlo per la sua serenità indubbiamente, ma non perché "incorre in qualche pericolo". Non va bene, bisogna reagire. E se davvero è così pericolosa, cosa di cui dubito, anzi, mi sembra una smidollata bella e buona, allora sarebbe più opportuna un'azione di forza (come una denuncia ad esempio, ma non certo abbassare la testa e fuggire). Io lo dico perché mi dispiace e tanto che un ragazzo così capace sia costretto a ridimensionare la sua vita per una ragazzetta capricciosa e fuori di testa.

  • Mah, denunciare cosa? Che è una s∙∙∙∙∙a? Per denunciare servono tante energie mentali ed emotive, le rivolga a se stesso e a altri obiettivi. Con tutto il rispetto non penso che il lavoro in questo negozio sia l'orizzonte ultimo di un ragazzo di 25 anni.

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