Sono nella solitudine più totale, ho problemi enormi e non ho nessuno con cui parlarne. Vi chiedo un aiuto

  • Le emozioni, le intenzioni, i sentimenti più o meno contrastanti che hai vissuto: è tutto lì. Non devi reprimerli né ammetterli qui in pubblica piazza, ma esserne semplicemente consapevole con te stesso. Diversamente, è possibile che ci tornerai a letto ancora prima o poi. E se non con lei, con un'altra ragazza simile.

    Le ho voluto bene e ho dato molto più peso ai (pochi) momenti belli che ai (tantissimi) momenti brutti.

    E' un mio problema. Ho avuto sotto gli occhi dimostrazioni lampanti di infedeltà, mancanze di rispetto, manipolazioni, aggressioni verbali/fisiche e nonostante questo ho sempre voluto perdonare e sperare che potesse cambiare tutto.


    Lei ha un certo fascino. Abbiamo gusti molto simili per quanto riguarda hobby, musica, film... e non mi era mai capitato.

    Credo sia stato quello.

    E, dopo l'aborto, sei ancora dell'avviso che bisogna tirare fuori cattiveria e che questo è giustificato dal fatto che "chiunque avrebbe agito così"?

    Dopo l'aborto ho pensato solo al fatto che per le scelte di due deficienti ha pagato una creatura che non c'entrava nulla. Mi sono sentito in colpa perchè nonostante io mi sia ritrovato vittima, ancora una volta, del disagio che vive quella persona... Il bambino lì dentro ce l'ho messo io.

    Solo che mi sarebbe bastato davvero poco da parte sua per farmi dire "ok, proviamoci a tutti i costi, teniamolo"... ma non ho avuto nemmeno quel poco, anzi.


    Le sue scelte, tipo continuare a fare il c∙∙∙o che voleva (perché quello è) mi hanno confermato che lei era ancora meno pronta di me ad avere figli in generale, non intendo solo con me. E non so se lo sarà mai, se non cambia.

    Lo ha preso come fosse un giocattolo, o qualcosa da strumentalizzare per farmi male.

    Io ci ho provato, credimi.

    Ed è un dolore incredibile quello che ho provato, ma era l'unica scelta possibile.


    E bada bene: io non ho mai detto "devi abortire". Io le ho detto addirittura di tenerlo e che ci sarei stato per lui. Io le ho detto solo che di lei non ne volevo sapere più nulla. E se permetti era il minimo dopo essere venuto a sapere che la sera si andava ubriacando pur sapendo di essere incinta. Oltre al danno che causi al feto, dimostri ancora una volta di essere completamente fuori di testa.

    potrebbe essere addirittura ossessionata dal suo "carnefice"

    Non metto in dubbio di essere stato a dir poco masochista in certi frangenti. La mia preoccupazione per il futuro è capire perché a volte rimanga attratto da situazioni del genere, capire cosa c'è che non va in me, ed eventualmente risolvere.

  • Solo che mi sarebbe bastato davvero poco da parte sua per farmi dire "ok, proviamoci a tutti i costi, teniamolo"... ma non ho avuto nemmeno quel poco, anzi.

    Secondo me non hai davvero accettato che lei abbia dei problemi. Lo sai, ma non l'hai accettato. Sapere e accettare sono due cose diverse. Per accettare ci vorrà molto tempo e probabilmente tante volte ripenserai a questa storia, ripercorrendola nella tua mente...


    Perché quando si accetta, non c'è più una persona fuori di testa, o una pazza, e dall'altra parte tu che non hai avuto da lei neanche quel poco di buon senso che ha voluto negarti.


    Ma c'è una persona con un problema psicologico e man mano diventa evidente l'inferno che la stessa persona "malata" vive, pur attuando comportamenti distruttivi ed autodistruttivi.


    E quel poco di cui parli, che ti sarebbe bastato, rivela solo l'aspettativa di essere amato da chi tu sai non può amarti perché ha un problema. E allora capisci che sarà fuori di testa e tutto, ma tu non l'hai accettato veramente, perché se l'avessi accettato, non vi sarebbe stata nemmeno quell'aspettativa, che poi è insorta nella tua rabbia, nelle sue ripicche, eccetera. Questo detto per ripercorrere il modo in cui la dinamica si è svolta, ma siamo tutti d'accordo che non poteva andare diversamente ed era già "tardi" quando avete avuto quel rapporto non protetto. Non voglio parlare di "se" e di "ma". Doveva andare così e basta.


    Però, questa esperienza, a mio avviso, avrà avuto un completo senso quando riuscirai a vederla più nitidamente come una persona che, se è così, è perché ha un problema, e sarà un pensiero che ti darà tristezza, ma non più rabbia; ti dispiacerà, ma non a parole, ma sinceramente, e ti dispiacerà anche che tu ai tempi non eri pienamente cosciente di questo e, quindi, hai avuto delle aspettative più o meno inconsce verso di lei che ti hanno spinto a reagire ai suoi comportamenti disfunzionali. E non ti farà più paura, né penserai sia pazza. Potrebbe addirittura residuare un affetto verso di lei – seppur sarà una cosa che proverai dentro di te – per l'esperienza brutta che comunque sia avete condiviso.


    Se lo dico è perché non sei ancora arrivato a questa elaborazione, che scontata non è, ma ci arriverai con il tempo.

    DALI :hibiscus:

  • Secondo me non hai davvero accettato che lei abbia dei problemi. Lo sai, ma non l'hai accettato. Sapere e accettare sono due cose diverse. Per accettare ci vorrà molto tempo e probabilmente tante volte ripenserai a questa storia, ripercorrendola nella tua mente...

    Probabile.

    E' che mi sembra così assurdo tutto quello che ha fatto e come si è comportata questa persona, che fatico a credere sia reale.

    Mi rimane più facile colpevolizzarmi o credere che sia io il pazzo, o che sia io a non averla compresa, piuttosto che convincermi del fatto che abbia problemi enormi.

    se l'avessi accettato, non vi sarebbe stata nemmeno quell'aspettativa, che poi è insorta nella tua rabbia, nelle sue ripicche, eccetera.

    Occhio però, perché lei si è giocata la carta del "tu non ti meriti il mio amore, con te non riesco a tirare fuori il mio lato amorevole, con gli altri non sono mai stata così".

    E da lì il cascarci e il credere che i problemi siano tuoi e non suoi è un attimo.

    ti dispiacerà anche che tu ai tempi non eri pienamente cosciente di questo e, quindi, hai avuto delle aspettative più o meno inconsce verso di lei che ti hanno spinto a reagire ai suoi comportamenti disfunzionali.

    Ma il fatto è che le mie aspettative erano davvero bassissime. Le ho abbassate sotto zero.

    Chiedevo solo di non litigare sempre, di non subire sfuriate o insulti e di avere un minimo (e quando dico minimo, intendo minimo) di affetto.

    Nemmeno quello.

    Se lo dico è perché non sei ancora arrivato a questa elaborazione, che scontata non è, ma ci arriverai con il tempo.

    Grazie. <3

  • E' che mi sembra così assurdo tutto quello che ha fatto e come si è comportata questa persona, che fatico a credere sia reale.

    Mi rimane più facile colpevolizzarmi o credere che sia io il pazzo, o che sia io a non averla compresa, piuttosto che convincermi del fatto che abbia problemi enormi.

    Quando recupererò la discussione (che non ho letto per intero), magari potrò dare qualche parere più circostanziato. Però, in generale, non è così raro trovarsi di fronte una persona problematica e, chi più chi meno, tutti abbiamo aspetti disfunzionali. Poi esistono i casi che rientrano nel disturbo della personalità vero e proprio.


    Io non so (proprio perché seguo la discussione solo dalle ultime pagine) quanti anni tu abbia, ma prima o poi si incontra una persona che mette in discussione tutte le nostre certezze e toglie il velo sulla nostra, passami il termine, "ingenuità"; può essere in ambito sentimentale o di altro tipo. Sono esperienze dolorose, a volte rasentano il distruttivo, ma proprio perché intaccano nel profondo, ti cambiano per sempre.


    Detto ciò, sempre a titolo generale poiché non ho seguito tutta la storia: in ambito sentimentale, tanto più si rimane straniti e confusi di fronte al comportamento di una persona poiché non la si vede mai in modo obiettivo, in quanto, da coinvolti, si idealizza sempre o, in alternativa, si percepisce l'altro con un coinvolgimento emotivo. Questo ammesso che esista un punto di vista (e quindi un giudizio) obiettivo su qualcuno, dato che ognuno di noi ha il suo soggettivismo.


    Io credo che, "sapendo qualcosa di psicologia", si possano intanto mettere in coerenza dei sintomi (e relativi comportamenti) che sembrano non avere "senso logico" perché spesso volte si trovano agli antipodi del nostro sentire e del nostro percepire.


    Comunque, a tutto c'è una spiegazione, questo è certo.

    Occhio però, perché lei si è giocata la carta del "tu non ti meriti il mio amore, con te non riesco a tirare fuori il mio lato amorevole, con gli altri non sono mai stata così".

    E da lì il cascarci e il credere che i problemi siano tuoi e non suoi è un attimo.

    Purtroppo le relazioni sono un difficile gioco di equilibrio continuo tra l'essere consapevoli di noi stessi e degli altri.


    Che in ultima analisi vuol dire essere cosciente che una parte di te può "avere bisogno di credere" a una frase che l'altra persona potrebbe dire in modo tanto sincero, quanto tuttavia inconsapevole e quindi, seppur sincero, non rispecchia la verità. E di conseguenza regolarti e prendere con le pinze.


    Chiaramente, quando si è innamorati si è disposti a credere a tutto pur di non perdere l'oggetto dell'amore.

    Ma il fatto è che le mie aspettative erano davvero bassissime. Le ho abbassate sotto zero.

    Chiedevo solo di non litigare sempre, di non subire sfuriate o insulti e di avere un minimo (e quando dico minimo, intendo minimo) di affetto.

    Nemmeno quello.

    Immagino.


    Ma quando si tratta di personalità problematiche non è più un discorso di "compromessi", non so se mi spiego... come chiedere il minimo, giusto per sopravvivere, che poi è anche un modo per reprimersi e farsi del male.


    Semplicemente va preso atto che quella persona può dare solo in un modo disfunzionale e c'è solo una possibilità, a mio avviso, ma bisogna essere "quasi" dei santi, ed è accettare quello che la persona può dare e farlo solo perché l'intento è avvicinarla per aiutarla.


    Potrebbe avere senso se tu fossi un parente, o un amico, insomma una figura che può nutrire un affetto che non abbia la condizione di una relazione sentimentale reciproca.

  • Riesumo questo thread perché mi sembra giusto dare degli aggiornamenti, dopo quasi 9 mesi.


    Mi capita spesso di leggere vecchi thread su vari forum e spesso rimangono con cliffhanger in cui l'autore svanisce nel nulla e non si sa mai come sia andata a finire la sua storia; odio molto queste cose.


    TL;DR del thread, per chi non avesse voglia di rileggere tutto.


    A febbraio 2024 avevo iniziato a lavorare come commesso in un negozio di abbigliamento da uomo.

    Dopo poco ho intrapreso una relazione con una collega (probabile narcisista maligna) che dapprima era impegnata, poi ha detto di aver lasciato il fidanzato perché attratta da me.

    E' stata una relazione tossica in cui lei mi ha fatto love bombing, per poi provare in ogni modo a farmi del male, a svalutarmi, a manipolarmi, a sminuirmi, a rovinarmi la vita. Ero sempre all'ultimo posto per lei... prima c'erano le amiche, le serate, l'alcol e flirt vari.

    L'ho anche beccata insieme al famoso ex un giorno in cui lei mi aveva detto che era in realtà dall'estetista.


    L'ho sempre perdonata. Ero accecato dai pochi momenti belli e ignoravo totalmente quelli brutti.

    Lei mi ha sempre dato la colpa per tutti i suoi atteggiamenti, dicendo che la trattavo male e mi meritavo quello che mi faceva.

    L'unica cosa che facevo, in realtà, era reagire alle sue azioni. Ma il solo alzare la testa e non darle tutto il potere che voleva la mandava ai matti e lei faceva cose disdicevoli.

    La storia si è conclusa con varie aggressioni da parte sua, che poi sono diventate fisiche e sono arrivate anche al luogo di lavoro, che sono stato costretto a lasciare (ingiustamente) nonostante avessi un rinnovo a tempo indeterminato pronto.


    Dopo le mie dimissioni, si è scoperto che lei era incinta, presumibilmente di me.

    Ha svalvolato di brutto.

    Ha dapprima pensato di abortire, poi ha detto che lo avrebbe tenuto a prescindere dalla mia opinione (aveva già iniziato a minacciarmi che non me lo avrebbe mai fatto vedere), poi quando le ho detto che anche per me lo avremmo potuto tenere ma da genitori separati, ha deciso di abortire. Perché lei lo voleva, sì, ma solo con una persona che lo volesse con lei.

    Si è ubriacata anche diverse volte in gravidanza... sì, direi che era proprio una persona che voleva un figlio.

    Non serve che dica che ha dato la colpa a me anche per l'aborto, nonostante io lo avrei voluto e mi chiedo ogni giorno come sarebbe stato il mio bimbo, a volte con la lacrimuccia. Da lì, mai più vista né sentita.


    Ad oggi, lei lavora ancora lì nonostante - ovviamente - dicesse che quel lavoro le faceva schifo e lei meritava di più.


    Presente


    Sono passati 9 mesi. Sono stati mesi durissimi in cui ho dovuto sopportare l'ingiustizia di aver perso un lavoro che mi piaceva per colpa di una persona che non lo meritava, e la sofferenza di aver perso un bimbo che non c'entrava nulla con tutto quel casino e ha pagato.

    Non vi sto a dire quante notti insonni, quante lacrime, quanta sofferenza ho passato. Quanto rimuginare. Quanto tutto.


    Da febbraio in poi però ho deciso di dare una decisa sterzata alla mia vita. Ho eliminato l'alcol in toto e le sigarette. Ho iniziato ad allenarmi quattro-cinque volte a settimana in palestra, e mi sono rimesso a studiare per la laurea in biologia che avevo sempre sognato e che stavo addirittura per abbandonare quando lavoravo lì. Mancavano 16 esami. Tanti, troppi. Ma da qualche parte bisognava ripartire.


    Ho conosciuto altre ragazze, ma le ho lasciate perdere tutte dopo poco. Non mi sono nemmeno approfittato di loro andandoci a letto per poi scaricarle.

    Mi rendevo conto che non ero ancora pronto, che non mi dicevano nulla, e che... una parte di me pensava ancora a lei. Mi sono odiato per questo.


    Come posso pensare a una persona che mi ha dato così poco e mi ha tolto così tanto? Come può mancarmi una cosa che non è mai esistita? Come può mancarmi una per cui ero solo uno della lista e che probabilmente dopo due settimane era già a letto con un altro?


    Con il tempo e tanto lavoro su me stesso sono giunto alla conclusione che lei fosse una persona estremamente disturbata, sì, ma anche che io avessi la mia grandissima fetta di responsabilità. Se fuori c'è un temporale e ti entra l'acqua in casa... è colpa del temporale, o tua che non hai chiuso porte e finestre? Già.

    Ero la vittima, sì. Ma quella era la sua natura. Non si può cercare del bene in chi ha vissuto sempre facendo del male.

    Avrei dovuto semplicemente evitare di darle la possibilità di farmene.


    L'altro giorno esco dalla palestra, in canottiera e pantaloncini.


    Mi vede il direttore del negozio (che era omosessuale e con me aveva anche secondi fini, ndr) e poi mi scrive subito un messaggio.


    Ti preferivo in giacca e cravatta...


    Purtroppo tutte quelle che ho non mi entrano più :) come stai?


    La mia è una risposta che ha una duplice funzione: non mi entrano più davvero, ma allo stesso tempo lascio intendere che io sia cresciuto oltre quel contesto, che ormai mi sta stretto.


    Ahhh, io tutto bene. Non posso lamentarmi, davvero. Le cose vanno alla grande, da aprile in poi abbiamo sempre centrato gli obiettivi di incasso mensili e stiamo prendendo tanti premi. Inoltre la ragazza che ti ha sostituito è davvero in gamba, molto brava. Io mi faccio qualche vacanza ogni tanto qua e là e lavoro, come sempre. Tu come stai?


    Mh. Che bisogno c'è di vantarsi così? Prima gli incassi, poi la mia sostituta... sarà come dice lui, ma a me sembra tanto come l'ex che vuole farti credere di stare meglio dopo che vi siete lasciati ma in realtà piange tutte le sere.


    Sono veramente contento per voi. Si, la ragazza la conosco di nome. E' una bravissima ragazza, molto a modo. Puoi stare tranquillo.

    Io... a dicembre mi laureo e poi inizio la magistrale in scienze dell'alimentazione e nutrizione umana a Roma. Sarò un nutrizionista.


    Non si è complimentato, poi mi ha proposto di passare a prendermi un caffè lì in negozio quando ci sarebbe stato lui da solo.

    Ma non ho tempo, perché è tutto vero... A dicembre mi laureo.


    PatrickBateman

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