• Il ti amo ai figli lo si dice perché è un amore totalizzante che si ha per loro, o almeno per me è così. Sui baci sulle labbra ai figli avete ragione, non hanno senso, ma quando dico ti amo a mio figlio è moooolto diverso dal ti amo che dico al mio compagno. Il ti voglio bene è un augurare il bene a quella persona, quindi per me è sensato dirlo a tutte quelle persone a cui auguro ogni bene, figlio in primis. Il ti amo è un altra questione, è l'amore che io provo per lui...

  • Io non l'ho mai detto così ai miei figli (anche se spesso uso "amore mio", ma è un intercalare molto romano), però non mi scandalizza chi lo fa, ogni gruppo familiare ha il suo lessico e le sue dinamiche, le parole in sé estrapolato dal contesto di solito hanno meno significanza rispetto a quello che pensiamo.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  •  

    Non ringrazierò mai abbastanza i miei genitori per non avermelo mai detto.

     

    Non ci avevo pensato, ma in effetti neanche a me l'hanno mai detto, ed non mi manca affatto :)

    Di essere stata amata da mio padre al di sopra di sé stesso non ho mai avuto dubbi, per dire.


    Il bacio sulle labbra, ai figli, non esiste neanche per me. Ed in primo luogo per ragioni di igiene, a tutela del bambino.

    Anzi, in tutta franchezza: le rare volte che ho assistito al bacio sulle labbra di una mamma al proprio bambino/a, ne ho riportato soltanto una sensazione "non piacevole" riguardo alla mamma.

    Mi sembra un gesto del tutto esibizionistico e dettato dal voler esibire, appunto, una sorta di <primato esclusivo> su quel bambino, che per me ha anche del preoccupante circa la psiche della mamma...


    Sulla declinazione del "ti amo" in solo ambito passionale/sentimentale, invece, non mi trovo e la considero il frutto della filmografia di cui parlavo sopra.

    Basti pensare che il verbo AMARE è usatissimo anche nel linguaggio religioso, a partire dal semplicissimo "Dio ti ama".

    Ed, rifletto mentre scrivo, da non cattolica praticante convinta, che: la frase "Dio ti vuole bene" non avrebbe mai la stessa efficacia di "Dio ti ama", e suonerebbe alquanto <tiepida>.


    Credo che l'applicativo fideistico aiuti tanto a distinguere i portati (parecchio differenti, nella mia lettura) tra il "ti voglio bene" e il "ti amo".

    Estremizziamo? :)

    Il "ti amo" (come la religione ci insegna, da credenti o meno) è effettivamente così ASSOLUTO da includere il sacrificio della nostra vita in favore dell'amato: come fece Gesù Cristo sulla Croce, e come... proprio ogni genitore (sano di mente) farebbe ove mai si trovasse a dover scegliere tra la propria vita e quella del figlio.

    Diceva bene l'opener (secondo me) che il "ti amo" esprime un'intensità e uno spessore di sentimento DA BRIVIDI, proprio perché è TOTALE e INCONDIZIONATO.

    E che... a voler essere pragmatici... è in effetti vissuto dal genitore (sano di mente) verso i propri figli, così come si narra vissuto dal Padre Eterno verso noi figli... Mentre ho serissimi dubbi che sia/possa essere vissuto con la stessa vertiginosa profondità nell'ambito dei rapporti sentimentali/passionali... nei quali ci starebbe tuttissimo il "ti voglio bene", magari anche più ampio di quello che si direbbe ad un amico o ad un nonno... ma che – almeno in persone di buon equilibrio psichico – non arriva MAI al "darei la mia vita per salvare la tua", e molto spesso si arena sull'opposto "mi riprendo il mio percorso di vita, se il tuo di partner non è sufficientemente funzionale al MIO!".

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Io penso che ognuno viva le cose in modo strettamente personale.

    Per me è imprescindibile il "ti amo" al partner, ed è qualcosa di profondissimo e sentito che fa una bella differenza per me tra una frequentazione "temporanea" e quella che senti veramente come parte di te. Non si dice "ti amo" a quello che ti piace, ma puoi farne a meno, vivere senza; il ti amo è per chi è indispensabile alla tua vita. Forse non tutti trovano questo, ci vuole un po' di fortuna.

    Ma trovo imprescindibile anche il "ti amo" ai figli, soprattutto ai piccoli che io vivo come pezzi di me. Per me è la norma chiamarli "amore di mamma" e altre sdolcinatezze che fuori contesto suonerebbero grottesche; anche sui baci non mi faccio problemi ed entrambi li ho ricoperti, chiaramente quando crescono le cose cambiano e non vado in giro a baciare sulle labbra la mia bambina che ormai è grandina, ma col piccolo non mi faccio problemi e non me ne facevo quando era piccola la bambina.

  • Io non ho figli ma posso intuire l'amore viscerale e totalizzante che una madre prova per i suoi piccoli, anche quando non sono più piccoli :) Cionondimeno non riesco ad apprezzare il bacio sulle labbra dato un figlio o figlia. Sarà un mio limite ma dò a questo genere di contatto una connotazione intima e passionale propria del rapporto tra partner. Ma, ripeto, sarà un mio limite.

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