Chiedete lo scontrino? Riflessioni su coesione civile e responsabilità fiscale

  • I francesi, per esempio, vengono ricordati nel globo per cosa? Per un traliccio dell'Enel in mezzo a Parigi? Per un condottiero che, peraltro, era di origini italiane? Hanno avuto grandissimi letterati, indubbiamente. Ma nulla a confronto di quello che l'Italia ha fornito al mondo.


    Ora, non voglio passare per l'ultranazionalista, né fare discorsi da balcone di Palazzo Venezia con il mento a sbalzo... ma oggettivamente, la Francia su che base pensa di poter essere "più" di noi a livello mondiale? Per aver vinto cosa? Una guerra che non ha vinto? Per un'economia che non è poi così superiore alla nostra?

    Beh, i francesi vengono ricordati nel mondo principalmente per avere gettato le basi del mondo moderno attraverso la politica, la teoria dello stato e il concetto di nazione. Il tutto realizzato nella Rivoluzione francese, che ha anche il merito di aver espresso nei dettagli i diritti dell'uomo.


    Per carità, sono d'accordo che il contributo dell'Italia nel complesso è maggiore (basterebbe citare solo il diritto romano, senza tutta l'enormità che viene dopo), ma il nostro contributo è molto più antico, mentre il loro riguarda direttamente il mondo che viviamo, e per questo viene apprezzato di più. Alla fine non è diverso da quello che potrebbero pensare i greci, però la Grecia oggi non conta quasi niente e viene irrisa, sebbene le fondamenta del mondo di oggi siano state gettate in buona parte – insieme ai romani – proprio da loro.

  • Beh, i francesi vengono ricordati nel mondo principalmente per avere gettato le basi del mondo moderno attraverso la politica, la teoria dello stato e il concetto di nazione. Il tutto realizzato nella Rivoluzione francese, che ha anche il merito di aver espresso nei dettagli i diritti dell'uomo.

    Guarda, la rivoluzione francese la reputo una delle cose più sopravvalutate in assoluto che la storia ci ha inculcato, specie la scuola moderna.

    In primis perché fondata su miti assurdi, tipo la presa della Bastiglia che in realtà fu fatta da quattro scappati di casa, e al suo interno c'erano per lo più falsari e (quelli che allora chiamavano) "deviati". Solo dopo due secoli si sono resi conto di aver creato un mito sul falso.

    Ma al di là delle sottigliezze puramente frivole, cosa ha portato REALMENTE la rivoluzione francese? A un clima di terrore in cui lo stesso Robespierre cadde. A campi di concentramento, a fiumi di sangue, a tessere per il pane, alla miseria per le classi meno abbienti e a una società borghese che portò a Napoleone e all'imperialismo, all'Ancien Régime (de facto) e... e di nuovo alla monarchia e ai trattati di Versailles...


    Ecco, le rivoluzioni (quasi tutte) alla lunga hanno come fine ultimo proprio quello.

    La rivoluzione francese che portò all'imperialismo,

    La rivoluzione (seppur non si possa chiamare tale) prussiana portò all'imperialismo prussiano,

    La rivoluzione del 1917 alla fine portò comunque a una sorta di imperialismo sovietico.

    Solo Cuba e poche altre si salvarono.

    Eh...


    Le rivoluzioni non le amo molto, lo ammetto. Storicamente dietro a una facciata tanto simbolica molte nascondono parecchio marciume.

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Guarda, la rivoluzione francese la reputo una delle cose più sopravvalutate in assoluto che la storia ci ha inculcato, specie la scuola moderna.

    In primis perché fondata su miti assurdi, tipo la presa della Bastiglia che in realtà fu fatta da quattro scappati di casa, e al suo interno c'erano per lo più falsari e (quelli che allora chiamavano) "deviati". Solo dopo due secoli si sono resi conto di aver creato un mito sul falso.

    Ma al di là delle sottigliezze puramente frivole, cosa ha portato REALMENTE la rivoluzione francese? Ad un clima di terrore in cui lo stesso Robespierre cadde. A campi di concentramento, a fiumi di sangue, a tessere per il pane, alla miseria per le classi meno abbienti e a una società borghese che portò a Napoleone e all'imperialismo, all'Ancien Régime (de facto) e... e di nuovo alla monarchia e ai trattati di Versailles...

    In generale concordo, però la politica moderna di fatto comincia con la Rivoluzione francese, e ci possiamo fare poco :grinning_face_with_smiling_eyes:

    A campi di concentramento, a fiumi di sangue

    Le colonne infernali della Vandea.

  • In generale concordo, però la politica moderna si basa sulla Rivoluzione francese, e ci possiamo fare poco

    Questo non è necessariamente un valore aggiunto, come non lo è avere un traliccio dell'Enel in mezzo a Parigi.

    Come popolo però sanno farsi rispettare e mettono a ferro e fuoco le città quando i criminali al potere tentano di calpestare qualche loro diritto acquisito.

    Su questo hanno la mia stima.

    Noi invece e già da tempo siamo diventati degli zombie affetti dalla sindrome di Stoccolma.

  • Questo non è necessariamente un valore aggiunto, come non lo è avere un traliccio dell'Enel in mezzo a Parigi.

    Come popolo però sanno farsi rispettare e mettono a ferro e fuoco le città quando i criminali al potere tentano di calpestare qualche loro diritto acquisito.

    Su questo hanno la mia stima.

    Noi invece e già da tempo siamo diventati degli zombie affetti dalla sindrome di Stoccolma.

    Quello perché siamo dei buffoni noi. Non perché siano più bravi loro.


    Possiamo essere come loro, ma anche peggio di loro (e lo abbiamo dimostrato).

    Solo che abbiamo un mix tra poltronite e pertugio rettale di diametri idraulici... E facciamo passare tutto.


    Purché non si tocchi il pallone.

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Se l'avessi scritto io, sarei stata lapidata :D :D :D

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Ad esempio, tra coloro che manifestano ilarità c'è proprio chi, nemmeno troppo tempo fa, difendeva a spada tratta le misure liberticide ed anticostituzionali imposte ai cittadini italiani in ossequio alla pandemia.

    L'unico paese nel mondo occidentale in cui le "minoranze" che non accettarono il Super GP furono condannate alla morte sociale ed a morire letteralmente di fame.

    Aveva ragione Travaglio (piegatosi anche lui, coi bollettini dei contagi su Il Fatto Quotidiano alla narrativa terroristica e non pervenuto fino all'arrivo della Guerra) quando disse che il popolo italiano ha la memoria di un pesce rosso.

    Com'è galantuomo il tempo.

  • Infatti ho chiaramente specificato "se non comporta un danno a terzi" come condizione essenziale, indipendentemente dal fatto che ci si trovi in ambito pubblico o privato. In quest'ultimo una raccomandazione può rappresentare semplicemente una segnalazione o una referenza, priva di dinamiche distorte, e spesso utile al datore di lavoro per orientarsi in una scelta. L'importante è sempre evitare di generalizzare un fenomeno, dipingendolo come invariabilmente negativo e trasversale a un intero popolo.

    Il termine "assalti" è stato ampiamente usato in articoli giornalistici sul tema, particolarmente in casi di offerte su prodotti hitech nei centri commerciali.

    Il fenomeno non tocca più le punte di dieci anni fa, ma tutto mi fa pensare che questo sia dovuto ai progressi dell'e-commerce, più che a un qualche improvviso e massivo cambiamento.

    Non a caso i prodotti hitech interessano prevalentemente un pubblico giovane, che è lo stesso che fruisce più largamente dell'e-commerce, ed infatti sono ormai continue le super-offerte, spesso anche "solo online".

    Quanto ai prodotti alimentari: credo che, se per ogni "super-offerta" anche i marchi più elitari della GD si trovano ad affiggere avvisi a caratteri cubitali del tipo "max 5 pezzi a carrello"... dovrebbe voler dire che c'è sempre chi ne farebbe incetta...

    Ma questo è del tutto normale, soprattutto per quelle realtà familiari che devono fare i conti con budget risicati, e che quindi approfittano come e quando possono delle offerte per accumulare scorte. Non serve arrivare a casi estremi, ma personalmente conoscevo una famiglia neocatecumenale, composta da genitori e otto figli, in cui il padre – coadiuvato dai figli più grandi – il sabato batteva a tappeto le grandi catene di supermercati armato di volantini e coupon, e tornava a casa con il minivan pieno di alimentari e prodotti per la casa/persona, che poi stoccavano nella capiente cantina, attrezzata con scaffalature e congelatori. Questo è un caso limite, ma in forma più contenuta è lo stesso comportamento che vedo in molte altre famiglie.


    Chiaramente l’interesse del venditore è quello di soddisfare la platea più ampia possibile, quindi impone dei limiti di acquisto anche perché, se si guardano con attenzione i volantini, spesso in (molto) piccolo viene indicato il numero di pezzi disponibili in offerta, che è esiguo rispetto alla domanda potenziale (per limitare il mancato guadagno). Questo perché si tratta spesso di veri e propri specchietti per le allodole, pensati per attirare clienti in negozio.

    Sembra anche a me che il fenomeno si sia ridotto negli ultimi anni.

    Difficile, per me, stabilire se questo sia dovuto ad un maggior senso civico o – invece – solo al fatto che siano sempre meno le persone disponibili a subire piccoli soprusi in silenzio e per quieto vivere, per cui queste sveltonate rischiano ormai solo di esporre al ridicolo chi le tenta, per la contestazione degli altri presenti.

    Non voglio certo passare per il difensore d'ufficio del popolo italiano, però direi che molte delle restrizioni introdotte negli ultimi anni (ho già fatto l'esempio del fumo, ma ce ne sono diversi altri) sono state accolte con relativo favore e accondiscendenza, con una partecipazione volontaria decisamente ampia e priva di particolari incidenti. Questo nonostante la nomea che ormai forse appartiene più ai personaggi di Gassman e Sordi, anche se come ho già detto in alcuni casi isolati ancora può manifestarsi.

    E quello italiano ha tante innegabili virtù, tanto quanto ha i suoi vizi, e primo fra tutti quello di auto-giustificarli.

    Non si tratta di auto-giustificarli, ma di collocarli nel giusto contesto, dando loro la reale consistenza e senza restare ancorati a cliché che, per buona parte, appartengono ormai al passato. Gli italiani non saranno di certo "santi" ma non lo sono nemmeno altri popoli, neppure quelli che si ammantano (o vengono ammantati) di virtù e rigore morale. Ogni cultura ha le sue contraddizioni.

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