Avete mai scoperto di essere stati traditi? E come l'avete presa?

  • Le sensazioni che descrivi sono identiche alle mie, soprattutto il punto sui valori e principi.

    L'ho scoperto perché ha dimenticato a casa il cellulare e il giorno prima un suo amico gli inviava un numero di cellulare di un'escort della zona e gli chiedeva se andava oggi e di fargli sapere. Ho taciuto, controllato il telefono e osservato i suoi movimenti; quando l'ho accusato, ha ammesso solo quello che avevo scoperto, questo a fine novembre. E quel messaggio era solo la prima di una serie di scoperte che mi hanno devastata. Come da copione minimizza e dà la colpa a me, alla mia indifferenza e alle sue necessità. Sono distrutta perché sono certa che non ha interrotto le sue frequentazioni, credo abbia sviluppato una dipendenza. Ora ho iniziato la psicoterapia per capire come procedere. Sono economicamente autosufficiente ma la situazione è complicata per altre interazioni familiari. È difficile: ho 56 anni e siamo sposati da 30 anni. Non riesco né a perdonare né a dimenticare, pensavo di invecchiare felicemente con lui ed ora non resta più nulla.

    Certo che non è facile dopo 30 anni. Come sta andando la psicoterapia? Ti è di aiuto?

    Vorrei che chi giustifica il tradimento leggesse queste storie.

    Fran se posso, la tua storia come è andata a finire? Tu come stai?

  • Davvero che tristezza. Ma proprio non si capisce che dall'altra parte c'è un investimento emotivo? Queste cose non sono per niente resettabili. Comunque come faceva notare un utente sopra, anche le situazioni ambigue (pure quelle che si trascinano dopo la rottura della coppia) sono terribili! Non c'è neanche una verità acclamata, solo dubbi.

  • Ma proprio non si capisce che dall' altra parte c'è un investimento emotivo?

    Io quello che ho sempre visto è stato menefreghismo.

    Ormai nessuno si pone questo problema, la gente è sostituibile e sacrificabile.

    Altrimenti come te lo spieghi una persona per il quale sei tutto, che ti chiama anche per la più stupida delle sciocchezze giustificandola con "in realtà ti volevo solo sentire", cancellarti dalla sua vita in un'ora. Non in un giorno, in un'ora. Non esisti più, agli occhi del mondo appare più felice di prima nonostante le lacrime di coccodrillo quando ti dice che è finita.

    Sai chi ha capito tutto di quest'epoca? Chi scappa dalla società e si rifugia in piccole realtà di montagna, da solo, a curare l'orto, a fare lunghe passeggiate con un bastone da passeggio, a trovare la propria pace nella lettura di fronte al camino. Se non fossimo, almeno noi uomini, così legati al bisogno del sesso potremmo vivere davvero in pace, senza implicazioni sentimentali che portano alla matematica delusione.

    Date uno sguardo agli altri thread di questo forum: donne tradite dagli uomini, uomini traditi dalle donne, gente che viene lasciata, gente che lascia e si console dopo due giorni, cellulari spiati, ricerche Google per vedere gli spostamenti. E in mezzo chi rimane? Rimane chi vuole scendere da questa giostra infernale che si chiama mondo, rimane chi soffre e chi vorrebbe solo stare in pace con sé stesso.

    Investimento emotivo? Se fossero soldi avrei investito l'intero patrimonio di Musk in termini emotivi e i risultati sono stati sempre disastrosi.

    Sai chi la spunta? Chi se ne frega degli investimenti.

    "Chi meno ama è il più forte si sa" cantava negli anni '80 Ferradini e aveva capito tutto.

  • Che io sappia no, e al momento avrei tutte le ragioni per stare tranquilla.

    Ritengo di stare con una persona veramente corretta e che condivide la mia visione del tradimento, uno tra i peggiori atti da commettere in una relazione, ma per una piccola parte vale sempre il detto "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio", che in questo caso non significa che io non mi fidi di lui, ma che non lo faccio al 100%. Possiamo anche pensare di conoscere qualcuno come le nostre tasche e di sentirci completamente al sicuro, ma proprio perché amiamo - e quindi sappiamo quanto male eventualmente ci farebbe - lasciare un minimo margine di dubbio è sempre una saggia precauzione per non rischiare (magari anche mai) un bel giorno di cadere improvvisamente dalle metaforiche nuvole.


    Dovesse succedere, io quasi certamente non perdonerei. Sarebbe una ferita troppo dolorosa inflitta alla mia persona, alla fiducia che già concedo estremamente di rado, ai miei sentimenti e al mio orgoglio. Se anche per qualsiasi motivo provassi a rimanere nella relazione, conoscendomi finirei per rinfacciargli la cosa a ogni occasione disponibile senza possibilità di autentico perdono: un'inutile calvario per entrambi, quindi sicuramente opterei per allontanarmi in modo definitivo.


    La fedeltà è un principio che dovrebbe trascendere qualsiasi insoddisfazione o bisogno egoistico momentaneo. Se rimani volontariamente all'interno di una relazione sentimentale esclusiva, è scontato che in ogni istante ne stai accettando fermamente le regole implicite che la contraddistinguono, e in questo senso personalmente non mi viene in mente contesto in cui tradendo non si passi dalla parte del torto. Se qualcosa non va più bene o ci si invaghisce di qualcun altro, che si trovi il coraggio di parlarne prima di venir meno ad una promessa di fiducia e arrecare un danno morale che, a seconda dei casi e della situazione, per qualcuno potrebbe essere anche esistenziale.

  • Ritengo di stare con una persona veramente corretta e che condivide la mia visione del tradimento, uno tra i peggiori atti da commettere in una relazione, ma per una piccola parte vale sempre il detto "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio", che in questo caso non significa che io non mi fidi di lui, ma che non lo faccio al 100%. Possiamo anche pensare di conoscere qualcuno come le nostre tasche e di sentirci completamente al sicuro, ma proprio perché amiamo - e quindi sappiamo quanto male eventualmente ci farebbe - lasciare un minimo margine di dubbio è sempre una saggia precauzione per non rischiare (magari anche mai) un bel giorno di cadere improvvisamente dalle metaforiche nuvole.

    Concordo con il principio - che più che altro è il principio di non credere di conoscere del tutto l'altra persona.

    Ma di fatto cosa significa non fidarsi al 100%? Io non controllo minimamente mio marito, messaggi o altro. Penso che o ti fidi al 100% o non ti fidi, sinceramente. Fidarsi al 95% vuol dire che sei sempre un pochino in allerta ma non lo dai a vedere.

  • Forse bisognerebbe accettare la verità sulle relazioni, una volta per tutte: le relazioni si formano SEMPRE per un opportunismo di base. Non pensiamo mai di metterci con una persona per risolvere i suoi problemi ma per cercare, invano, di risolvere i nostri (primo fra tutti: la paura di restare soli).

    E mi direte: ma cosa c'entra questo con il tradimento? c'entra, perché se la maggior parte delle relazioni nasce da questi presupposti, è chiaro che alla prima occasione si butta tutto all'aria.

    Dalle vostre esperienze emergono dei quadri drammatici, persone che sono state insieme tantissimo tempo per poi scoprirsi dei perfetti sconosciuti.

  • Concordo con il principio - che più che altro è il principio di non credere di conoscere del tutto l'altra persona.

    Ma di fatto cosa significa non fidarsi al 100%? Io non controllo minimamente mio marito, messaggi o altro. Penso che o ti fidi al 100% o non ti fidi, sinceramente. Fidarsi al 95% vuol dire che sei sempre un pochino in allerta ma non lo dai a vedere.

    Trovo troppo rischioso fidarsi al 100% (che non significa non fidarsi) di un'altra persona, compreso l'amato compagno di vita. Purtroppo la storia conferma che anche i più insospettabili possono sbagliare, anche i migliori possono lasciarsi andare ad una tentazione particolarmente allettante in un momento particolarmente favorevole.


    Io non controllo niente, ma mi riservo internamente di mettere in conto un eventuale, minimo rischio che in determinate situazioni potrebbe anche accadere. La ritengo un'eventualità molto improbabile ma non del tutto impossibile, e questo vale per chiunque. Credo che bisognerebbe sempre mantenere un minimo di realismo e di dubbio, per la propria incolumità.

    Parlando per me io so che non lo farei mai perché andrebbe contro il mio codice morale, ma non posso avere la sicurezza matematica che dall'altra parte ci sarebbe altrettanta fermezza o forza di volontà - anche se a parole c'è e io penso veramente che in caso la stessa verrebbe da lui chiamata a raccolta nella sua interezza - perché non sono nella sua testa e non ci sarò mai.

  • Forse bisognerebbe accettare la verità sulle relazioni, una volta per tutte: le relazioni si formano SEMPRE per un opportunismo di base. Non pensiamo mai di metterci con una persona per risolvere i suoi problemi ma per cercare, invano, di risolvere i nostri (primo fra tutti: la paura di restare soli).

    E mi direte: ma cosa c'entra questo con il tradimento? c'entra, perché se la maggior parte delle relazioni nasce da questi presupposti, è chiaro che alla prima occasione si butta tutto all'aria.

    Dalle vostre esperienze emergono dei quadri drammatici, persone che sono state insieme tantissimo tempo per poi scoprirsi dei perfetti sconosciuti.

    Esatto, molti si mettono insieme per paura di restare soli.

    Ma il vero crimine è non dirlo, non mettere le cose in chiaro.

    Se ci fosse onestà in questo, tre quarti della sofferenza da relazioni finite potrebbero essere assorbite dalla consapevolezza di essere stato un ripiego passeggero. Invece si costruiscono storie importanti, investimento emotivo e di denaro, per poi capire di essere stato lì solo perché in quel momento qualcuno o qualcuna aveva paura della della solitudine.

    Beh a me non me ne frega nulla di come uno possa sentirsi, l'importante è non fare del male agli altri. Se hai paura di restare sola lo dici, non investi e permetti a chi ti sta affianco di conoscere preventivamente ciò che potrà accadere.

  • Esatto, molti si mettono insieme per paura di restare soli.

    Ma il vero crimine è non dirlo, non mettere le cose in chiaro.

    Con tutto il rispetto per il tuo vissuto sofferto ritengo piuttosto improbabile che una persona stia 8 anni con te per paura di rimanere sola, non alla tua età che mi pare abbastanza giovane. Ovviamente non posso conoscere la tua storia in tutte le sue sfaccettature ma da ciò che ho letto mi pare che lei prima ci credesse in voi e poi le è capitato di innamorarsi di un altro. Non che questo nulla tolga al dolore della tua ferita :|

  • Con tutto il rispetto per il tuo vissuto sofferto ritengo piuttosto improbabile che una persona stia 8 anni con te per paura di rimanere sola, non alla tua età che mi pare abbastanza giovane. Ovviamente non posso conoscere la tua storia in tutte le sue sfaccettature ma da ciò che ho letto mi pare che lei prima ci credesse in voi e poi le è capitato di innamorarsi di un altro. Non che questo nulla tolga al dolore della tua ferita :|

    Hai ragione e forse per un periodo è stato così, ma fu lei stessa a dirmi che nella sua testa le cose tra di noi non funzionavano più e che aveva taciuto per paura che io la lasciassi e rimanesse sola.

    È questo atteggiamento che condanno, 8 anni insieme e se anche solo per un minuto stai male e nella tua testa io non sono più la persona che ami, hai il dovere di dirmelo. Il dovere, capisci? Perché io non giocavo, ho perso diverse opportunità di lavoro per costruire quella relazione e l'ho fatto perché ci credevo.

    Dovere nei confronti di una persona che ti ha dato tanto per tanto tempo.

    Ho quotato Evelyn91 proprio perché mi sono ritrovato in quello che ha scritto, ho avuto quasi un sussulto nel leggerla.

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