Immagino ne abbiate parlato, gli hai detto che per te era inaccettabile? Per me è fatica anche organizzarci se uno di noi manca qualche giorno, visti i figli piccoli, figuriamoci se uno si noi vivesse altrove. Io direi "no" e basta, o cercherei un compromesso tipo ok, vai per qualche tempo poi torni stabilmente qui. Il trasferimento proprio no a meno che il vantaggio come famiglia non sia enorme e indiscutibile (esempio ci sono scuole migliori per il piccolo, università più vicine, opportunità di crescita ecc).
Sono quattro anni che ne parliamo, il più delle volte litigando...perchè io ogni volta gli rinfaccio che lui se ne è andato contro il mio volere. Quindi lui è perfettamente consapevole del mio punto di vista e mi rinfaccia il fatto che io ho combiato idea, perchè prima che ci sposassimo gli avevo promesso che lo avrei seguito. Pertanto, per lui, la colpa è mia.
Inoltre, riguardo al fatto che questo trasferimento non porti alcun vantaggio per me e per i bambini, lui ovviamente, la pensa esattamente al contrario!
Per lui Roma è invivibile, mentre in Calabria si guadagna per qualità di vita. I figli cresceranno e andranno all'università a Roma, ma per lui, la famiglia deve restare unita...in CALABRIA.