Caro Papà,
Oggi è il grande giorno, il tuo giorno, quello che abbiamo tanto temuto.
Ci dicono che la tua strada sta proseguendo altrove, su cammini luminosi che non conoscono sofferenza e malattia; ma per noi che restiamo, il vuoto è grande, e siamo sicuri che anche tu avresti voluto camminare ancora un po' al nostro fianco.
Lo volevi così tanto che hai scommesso ancora una volta, sei sceso in campo con dignitoso coraggio per sfidare a duello il tuo grande avversario, la malattia.
Voglio pensarti così, con quello sguardo risoluto e battagliero con cui ti preparavi a combattere la tua battaglia finale, in un ultimo atto d'amore per noi.
La verità è che non importa quanto si possa essere preparati a un giorno come questo: sarà sempre troppo presto per perdere un genitore.
Hai visto quante persone sono venute a salutarti?
... Ognuna recava con sé un ricordo d'infanzia, di gioventù, degli anni da militare.
Ma tutti hanno ricordato il tuo valore, la tua gentilezza e sensibilità, l'onestà e la bontà d'animo.
Dicono ci sia un tempo per ogni cosa.
Le lancette dei tuoi amati orologi hanno scandito l'ultimo rintocco nell'attimo del tuo ultimo respiro.
... E un istante dopo non eri più qui con noi.
Una colomba bianca ti ha portato con sé nella Domenica delle Palme.
Ora non so per quale mondo stai vagando, spero solo sia pieno di oggetti antichi e fiori di campo.
Grazie per questi anni in cui ho capito il significato della parola papà, e molto altro.
Ti prometto che ci prenderemo cura l'uno dell'altro, come tu hai sempre fatto con noi.
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Queste parole ho scritto, e ho letto durante la cerimonia, in chiesa.
Non ho molto altro da aggiungere... O meglio avrei molto, ma verrà, con il tempo.
Ora procedo in punta di piedi, sfiorando le parole, perché se mi ci soffermo troppo temo possano schiacciarmi.
Ero lì, nell'attimo in cui si è spento... Un momento che non dimenticherò mai.
Se lo pensi prima che accada, non crederesti mai di avere la forza di viverlo, restare in piedi, gestire le giornate... Ma la forza arriva, in qualche modo.
Non mi voglio chiudere... Voglio vivere ogni sensazione di questo dolore, questa dura esperienza di vita. Voglio scriverne, parlarne.
Ora sono nelle giornate in cui non scende una lacrima, gli occhi sono asciutti, ma soprattutto guardo la foto, la tomba... Ed è come se non capissi.
Vorrei che questo possa essere uno spazio per le vostre anime andate via
Per condividere, farsi forza, raccontare, aprirsi.