Riflessioni sulla perdita del lavoro a 50 anni

  • Il lavoro è sempre stato l'hobby, la casa, il luogo per fare esperimenti, gli amici e la famiglia. Il luogo dove non esistono problemi ma challanges, il luogo dove mi sono sempre sentito vivo. Il luogo dove crescere e imparare cose nuove tutti i giorni.

    Diciamo che io è così che descriverei la vita, non riducendone il confine al posto di lavoro. Comunque deve essere bello poter lavorare con questa visione. Io invece mi sento così nel lavoro solo all'inizio, poi problemi delusioni falsità opportunismi prendono il sopravvento e mi piace meno. A me piace la vita, e la vita è meglio fuori perché lì puoi scegliere di più, puoi davvero dare la tua impronta, nel lavoro bisogna sempre un po' adeguarsi a quella altrui.

    Tornando al thread trovo assurdo che sia così difficile per persone senior ricollocarsi, a 50 anni però si trova ancora, conosco molti che l'hanno fatto.

  • Venendo alla parte che finora avevo trascurato, purtroppo, specialmente in Italia (non so all'estero), il fattore anagrafico è fortemente impattante nella ricerca di un nuovo lavoro.

    A meno di non avere una professionalità veramente unica o particolare, non è per niente facile riuscire a trovare lavoro (a meno di non essere medici, in questo momento particolare della sanità in Italia). Ho colleghi che, per riuscire a trovare lavoro, hanno dovuto tagliarsi lo stipendio di 600-700 euro mensili. Talvolta, neanche così si ottiene qualcosa.

    Anche vari corsi di specializzazione post laurea non vengono proprio presi in considerazione. In Italia, forse non in tutti i settori, la cosa fondamentale è pagare poco, il meno possibile, a prescindere da tutto.

    Allora inizi a prendere coscienza che i sistemi di ricerca che finora, nel corso degli anni, avevi usato sono inutili. Mandare CV personalizzati, lettere di accompagnamento, proporti su varie piattaforme online (LinkedIn, Infojobs, Monster...) è tutto inutile. Si prende in considerazione di cambiare settore merceologico e tipo di mansioni per cui ci si propone. Ma anche qui subentra il problema dell'esperienza. Hai esperienza, ma in altri settori. Magari fai dei corsi per aprirti nuove professioni in nuovi settori, ma quando ti proponi a un'azienda sei un senior con esperienza junior in quel nuovo settore. Difficile trovare qualcuno che ti assuma.

    Consideri di metterti in proprio ma in Italia, da quanto letto e sentito da altri, anche in camera di commercio, è pericoloso aprire partita iva senza avere già una serie di clienti consolidati. Si rischia di portare i libri contabili in tribunale entro un anno.

    Insomma, è certamente una bella sfida di cui non ho trovato ancora la soluzione. E, giusto per portare una ventata di ottimismo, alla pensione INPS (al momento) mi mancano 15 anni...

    Sto considerando anche delle soluzioni alternative, talora anche fantasiose purtroppo, costretto dalle situazioni contingenti.

    In effetti quello che sto cercando è un reddito stabile, da lavoro o investimento, ancora da definire.

    Sono in mezzo a questo viaggio e per ora non si intravede terra.

    Ma, come diceva una tizia, domani è un altro giorno...

    Saluti.

  • Capisco la tua situazione, non so quali siano nello specifico le tue esperienze e competenze, a me è capitato che l'azienda per cui lavoravo ha chiuso e anche io, a oltre 50 anni, mi sono trovata in difficoltà. Ho fatto il giro dei clienti di questa mia ex azienda, con un bel pacchetto clienti seguiti per anni in mano e ne ho trovato uno che ha assunto felicemente me e il pacchetto clienti della ex azienda; questi ultimi hanno avuto fiducia in me perchè conoscevano la serietà con cui lavoravo e mi si è aperta una nuova opportunità.


    Non demordere e cerca nel tuo ambito. Per tua informazione se decidessi di proporti come consulente (cosa apprezzata dalle aziende che non ti devono assumere subito) informandoti presso il commercialista si può aprire P.IVA e per i primi 5 anni a forfait tasse al 5%. All'estero la questione anagrafica è molto più secondaria che in Italia, contano le competenze e anzi se hai tanti anni di esperienza sei una risorsa... ma qui in Italia come dici tu a 50 si è vecchi per lavorare e giovani per la pensione.

  • Tornando al thread trovo assurdo che sia così difficile per persone senior ricollocarsi, a 50 anni però si trova ancora, conosco molti che l'hanno fatto.

    Non so in Italia, qui i costi sociali aumentano molto con l'età (pensione, assicurazioni). A 50+ sei spesso overqualified, poco flessibile, malato più spesso, hai più vacanze, difficile da gestire dai capi più giovani...

    Se l'HR ha circa la tua età ti prende in considerazione, se più giovane ti scarta perchè ti vede come un fossile. E oggi nell'HR ci sono spesso persone molto giovani senza esperienza con i senior. Idem con gli headhunter che girano su linkedin.

    È il nostro mondo...

    Chaque putain de chose qu'on fait dans cette vie, on doit la payer (Édith Piaf)

  • Non so in Italia, qui i costi sociali aumentano molto con l'età (pensione, assicurazioni). A 50+ sei spesso overqualified, poco flessibile, malato più spesso, hai più vacanze, difficile da gestire dai capi più giovani...

    Se l'HR ha circa la tua età ti prende in considerazione, se più giovane ti scarta perchè ti vede come un fossile. E oggi nell'HR ci sono spesso persone molto giovani senza esperienza con i senior. Idem con gli headhunter che girano su linkedin.

    È il nostro mondo...

    Ricordo una discussione su questo forum in cui io sostenevo che dopo una certa età trovare lavoro o cambiarlo è più difficile e alcuni non erano d'accordo.

    Per quello che posso dirti, in Italia non importa a nessuno dei costi "sociali" del lavoratore "agee" perché in Italia non c'è gran contributo da parte delle aziende. Anche essere overqualified non è un problema se ci si candida per posizioni in cui l'esperienza sia un plus. I veri problemi sono questi:

    1. Il driver delle assunzioni è spesso il costo, si va al risparmio: si preferisce assumere persone meno costose, anche con un gap di competenze, magari giovani e smart in grado di imparare rapidamente, piuttosto che investire in persone senior che giustamente possono avere aspettative retributive migliori

    2. Sono pochi i lavori per persone qualificate e poiché si presume che la qualifica abbia un costo, se proprio è necessario e non si può risolvere col neolaureato si tende ad assumere qualcuno esperto ma in qualche modo "garantito", qualcuno che si conosce o che altri garantiscono

    3. Se ci si presenta da disoccupati (circostanza che può capitare ahimè a chiunque) già depone male, come fosse una colpa, anche quando non dipende dalla persona ma da circostanze contingenti.

    Poi c'è tutto il tema di hr giovanissimi che indubbiamente vedono come un fossile il 50 enne, ma se dall'alto gli arriva il mandato di assumerti lo fanno.

    Ho visto moltissimi cambiare azienda anche oltre i 50 e in modo profittevole. Tutto sta però a sapersi muovere, bisogna "farsi aiutare" da amici e conoscenti che possano almeno segnalare il CV, che non resti uno fra mille insomma.

  • Purtroppo durante la mia carriera lavorativa ho pensato solo a lavorare e non ho curato le pubbliche relazioni.

    Col senno di poi, se potessi tornare indietro, non rifarei lo stesso errore.

    In questo modo devo gestire la situazione solo con le mie forze.

  • Purtroppo durante la mia carriera lavorativa ho pensato solo a lavorare e non ho curato le pubbliche relazioni.

    Col senno di poi, se potessi tornare indietro, non rifarei lo stesso errore.

    In questo modo devo gestire la situazione solo con le mie forze.

    Devo ammettere che da me la fortuna ha avuto più peso della mia volontà (o capacità) di avere relazioni.

    Il fatto di parlare diverse lingue ha pure aiutato molto... e poi c'è una cosa che sembra insignificante ma non lo è: con la mia statura sono visibilissimo e la gente si ricorda di me anche dopo molti anni. Idem per la superpelata da palla da biliardo :)


    Nel tuo caso prova a parlarne con più persone possibili. Non sai mai da che parte viene l'aiuto: forse dalla persona che sembra meno utile per trovare un lavoro.

    Linkedin: puoi aggiungere una pagina in inglese... tutto aiuta.

    Chaque putain de chose qu'on fait dans cette vie, on doit la payer (Édith Piaf)

  • Purtroppo durante la mia carriera lavorativa ho pensato solo a lavorare e non ho curato le pubbliche relazioni.

    Col senno di poi, se potessi tornare indietro, non rifarei lo stesso errore.

    In questo modo devo gestire la situazione solo con le mie forze.

    Questo sicuramente non depone a tuo favore, ma comunque dopo tanti anni di lavoro qualcuno avrai pur conosciuto. Guarda indietro, pensa a colleghi, clienti, fornitori, aggiungili su LinkedIn, fai qualche chiamata. Aggiungi contatti di contatti, gente in posizione apicale, scrivi per bene tutte le tue competenze, leva dal CV la tua data di nascita e accorcialo un pochino, abbi cura di dargli una "massaggiata" prima di ogni invio, inserendovi le parole chiave dell'annuncio per cui ti candidi, e qualcosa si smuoverà.

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