Mostra di PiùMi ritrovo molto nella sensazione di ansia e paura di cui parla Creamy; altrove sarei considerata immatura per questo ma è un sollievo poterne parlare qui.
A chi chiede se la situazione nella PA è meno ansiogena che nel privato, rispondo che ci sono alcuni innegabili vantaggi, come il fatto che non si è costretti a "saper vendere", cosa molto difficile per chi è timido e introverso. D'altra parte però c'è lo svantaggio che, se per gli errori del dipendente privato risponde l'azienda, il dipendente pubblico risponde personalmente. Di qui il motivo della mia ansia: l'ufficio in cui lavoro ora muove molti soldi, i carichi di lavoro sono insostenibili, i rapporti con i colleghi molto negativi e tossici, le responsabilità non sono commisurate alla mia qualifica e al mio stipendio, e quindi il rischio di perdere la concentrazione e sbagliare è dietro l'angolo.
La situazione, come nel privato, dipende dalle persone e dal tipo di ambiente. Io sono nella PA da quasi 10 anni e il mio primo posto era in un ufficio con un'atmosfera piuttosto serena, che ho lasciato per un problema di distanza (ora sono pentita). Da lì ne ho cambiati due finendo prima nella proverbiale padella e trovandomi ora nella brace... Ho il terrore di cambiare ancora e ritrovarmi direttamente nelle fiamme
ma prima o poi dovrò cambiare perché l'ansia non mi fa dormire e entro lì tutti i giorni con lo stomaco chiuso.
Come si diceva all'inizio, non avremmo il diritto di recarci al lavoro, se non entusiasti, quantomeno tranquilli? Dover aspettare il fine settimana o le ferie per "vivere" è triste..
Mai cambiare un lavoro se l'ambiente è buono.
Lo ripeterò all'infinito... l'importante è stare bene anche perché passiamo 8/10 ore al giorno al lavoro... un terzo della vita lo passiamo lavorando quindi la cosa importante è la serenità.
L'unica cosa che conta è stare bene fisicamente e mentalmente.
I soldi e la carriera non comprano tutto ciò.