Le feste e il loro sapore dolce amaro

  • Ed ecco che inizia il calvario delle feste.
    E con halloween si apre la stagione del cuore stretto in mezzo alle risate felici delle folle. Feste dove il proprio ruolo sarà quello del terzo incomodo, che si vede prima e dopo, ma mai durante. Ed unica concessione un fugace messaggio che ti lascia lì a immaginare momenti di gioia che la vita a te non ha concesso, che poi magari non esistono neppure ma dal tuo angolo buio non puoi saperlo.
    Feste di colori che tu non vedi più, e l'arancione delle zucche di halloween diventa grigio, e la loro bocca sorridente ride di te, non con te come dovrebbe essere.
    Arriva quel periodo dell'anno dove tutto ti ricorda quanti errori hai fatto e quanti ne stai facendo ancora, quel periodo dove la consapevolezza di essere dipendenti di qualcosa di tossico non è sufficiente a trovare la forza di liberarsene, e anzi porta ad una affannosa e disperata ricerca dell'ennesima deleteria dose che altro non farà che prolungare un agonia emotiva che sembra non aver fine.

    Un abbraccio virtuale a tutti coloro che si sentono così, come un pò mi sento anche io anche se delle volte è come se arrivasse qualche raggio di sole, e almeno per poco si riprendesse a vedere i colori.
    Halloween, soprattutto per precedenti degli scorsi anni è per me un giorno orribile.
    Tuttavia l'altro giorno guardavo delle foto di decorazioni a tema.. e all'improvviso mi sono reso conto di una cosa: a me queste cose piacciono. Piacciono i colori, piace quel tocco di horror ironizzato.. ma cavolo. A me sta festa dovrebbe piacere, non è la festa il problema, ma la persona che me la fa vivere male.

    E qui nasce un ragionamento. Perchè se qualcuno ci fa vivere male cose che prima ci piacevano, finiamo per odiare quelle cose anzi che quel qualcuno?
    Purtroppo non ho risposta, e questo ragionamento probabilmente mi farà stare pure peggio. Ma lo condivido, perchè magari per qualcuno sarà il "la" per trovare la forza di riprendersi in mano se stessi, la propria vita e soprattutto la propria felicità.

  • Ciao. Detesti le cose per associazione perché la mente è fatta così.

    E in particolare le feste che hanno un significato rituale e simbolico.


    Io, dopo essere stato rinnegato l'altr'anno sto iniziando a chiedermi se passare il Natale:

    1) con estranei come nel 2022

    2) rassegnarmi a stare con mio padre e la sua famiglia con il rischio di sentirmi più estraneo e peggio

    3) vedere che treni ci sono e passarlo con un pranzo al sacco da qualche parte superando che non ci sia gente.


    So che c'è gente che neanche celebra le feste comandate, per cui magari ci si dovrebbe mettere in quell'assetto mentale e considerli giorni come gli altri.


    Oppure potresti dire: passerò questo giorno in qualunque modo mi sia possibile ma non cercherò un'altra dose. Almeno per oggi.

  • Un abbraccio virtuale a tutti coloro che si sentono così, come un pò mi sento anche io anche se delle volte è come se arrivasse qualche raggio di sole, e almeno per poco si riprendesse a vedere i colori.

    Intanto ricambio l'abbraccio.

    Da diversi anni mi capita di sentirmi come descrivi, e anche io ho realizzato che specialmente anni fa non riuscivo a godermi le cose che normalmente mi sarebbero piaciute a causa della persona (o meglio, della mia ossessione per lei...la colpa non è loro, è nostra che gli permettiamo di avere potere su di noi e di condizionarci l'esistenza senza riuscire a cambiare le cose che non ci stanno bene) con cui avevo un rapporto sbagliato.

    Adesso mi sento "semplicemente" un po' sola e il tempo che passa inizia a pesarmi, nonostante sia abbastanza giovane, e infatti so già che rimpiangerò questi tempi, ma è così che mi sento e devo solo farlo passare alla meno peggio.

    A me un effetto simile lo faceva/fa l'estate con tutti che vanno in vacanza con le persone che amano.

  • 3) vedere che treni ci sono e passarlo con un pranzo al sacco da qualche parte superando che non ci sia gente.

    Fallo! Fossi in te farei così.


    Io non ho mai avuto il beneficio di questa scelta :beaming_face:

    Se avessi rinunciato a un Natale in famiglia, mia madre non me lo avrebbe mai perdonato. Però nel mio caso mi piace passarlo in famiglia e in generale mi piace il Natale.

    Adesso mi sento "semplicemente" un po' sola e il tempo che passa inizia a pesarmi, nonostante sia abbastanza giovane, e infatti so già che rimpiangerò questi tempi, ma è così che mi sento e devo solo farlo passare alla meno peggio.

    A me un effetto simile lo faceva/fa l'estate con tutti che vanno in vacanza con le persone che amano.

    Ciao, tutto ciò si inserisce nel discorso più ampio per cui ci sono cose comandate da fare in momenti prestabiliti: se non lo fai, ti senti strano o escluso. Se poi hai i social, peggio, perché proprio vedi una presunta felicità sbandierata che ti porta a un confronto distorto.


    Anche a me l'estate mette angoscia, ma proprio perché non mi piace come stagione, non mi piace il caldo. E a volte mi sento strana perché non mi piace, e se lo dico passo quasi per l'asociale o la pallosa.

  • Dopo la perdita di mio marito io (si può dire?) odio le festività natalizie. Davvero vorrei entrare in ibernazione dall'8 dicembre al 7 gennaio. E non contano gli anni che passano e né se sono in una relazione. Dopo di lui ho avuto altri 2 compagni con cui ho trascorso questo periodo, ed entrambi sono stati dolcissimi e vicini eppure. Le odio dal più profondo del cuore, sto malissimo, lui mi manca in un modo assurdo e non c'è proprio niente da fare :crying_face:


    Comincio a stare male già adesso, lui è mancato il 24 gennaio ed il ricordo dell'ultimo Natale è scolpito dentro di me, nel profondo. Sono passati 11 anni ma questa ferita non guarisce mai.

  • Per svariati motivi io non percepisco più il bisogno né di festeggiare, né di sentirmi "diverso" in quel periodo.

    Osservo gli altri seguire tradizioni, interpretare delle parti, cambiare atteggiamento, etc.

    E' una cosa curiosa, ma niente più del vedere una sorta di allucinazione di massa dal certamente utile ritorno economico.


    Festività passate bene ne ho vissute anche io, persino con la mia famiglia scassata e disfunzionale. Dell'ultimo Natale/Capodanno memorabile e affettuoso ne fui il regista occulto.


    Avevo organizzato tutto. Regali, cene, giochi vari, le strategie per attrarre le sorelle e i rispettivi compagni sfuggevoli, le strategie per evitare che altri estranei distraessero i componenti della famiglia. Lasciai ad ognuno le sue passioni e la libertà di sfogarle. Alla sorella viaggiatrice regalai un viaggio e le feci raccontare altri viaggi. Al patrigno esperto regalai un Sassicaia, lasciando che ci spiegasse il perché quel vino è così speciale. Alla madre un particolare vestito che solo lei era in grado di interpretare. Alla sorella "in vendita" un profumo ai ferormoni super-porno e dei consigli per accalappiare il suo crush del momento. Al fratello patito di auto un pezzo unico da collezione. Etc.


    Ricordo la cena con la sorella che nessuno vedeva da anni che quell'anno si portò persino il rimorchio (il tipo). Organizzai il cibo speciale anche per lui che aveva gusti esotici.


    Quell'anno il mio regalo fu il successo di quel piano malefico che aveva radunato tutti. Mi costò millemila euro, perché per radunare persone disfunzionali le devi "comprare", ma poi una volta arrivati si lasciarono catturare dal lato umano e dimenticarono la tangente ricevuta per attrarli. Lo spirito del Natale forse è proprio quello.


    Ricordo che avevamo messo tutti i regali sotto l'albero come da tradizione. Erano talmente tanti che impilati formavano una piramide alta come l'albero. Quasi tutti pagati da me, ovviamente. :D

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Bruce, guarda che io l'ho sempre saputo che hai un cuore grande. A dispetto di tutto il tuo decantato cinismo, o forse proprio grazie a quello ;) Nessuno come chi sa vedere le miserie altrui può avere cura dell'altrui umanità :slightly_smiling_face:

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