Quello che salva vite è competente, Sì, ma fa fatica a fare quello che fa. La competenza ha dei costi altissimi, specie in quelle materie dove non si può mai smettere di studiare.
Altrochè se fa fatica! E non solo perché non deve mai smettere di aggiornarsi, ma anche per un altro motivo: un medico o uno scienziato veramente (e non solo apparentemente) competente deve sapere il perché di tutto, non può solo applicare un protocollo imparato ciecamente a memoria, deve sapere tutti i perché che hanno creato e rendono efficace quel protocollo, come agisce, dove va a toccare, cosa interagisce con cosa per produrre quel risultato, quel frutto, ad un livello tale che se qualcosa non rientra nel caso standard non continua meccanicamente a ripetere ma sa esattamente dove modificare il protocollo o se cestinarlo e crearne uno di nuovo da zero sulle specifiche del singolo caso, anche la morale è un protocollo, quindi lo stesso vale anche nell'educazione.
Alcuni meccanismi della società sono troppo complessi per poterli archiviare come "buoni" o "cattivi" solo per la matrice del pensiero che c'è dietro o per la loro forma. Ci sono "pensieri buoni" che in determinati contesti generano morte e distruzione e "pensieri cattivi" che possono aiutare a risolvere situazioni rischiose.
E' terribilmente vero, in alcune situazioni una maturità di pensiero richiede di andare a pescare dalla sacca dei comportamenti moralmente scorretti pur di ottenere buoni risultati che salvino la situazione, anche se questo ci "sporca" la tonaca immacolata. È segno di autentica umiltà accettare una macchia sulla propria tonaca, pur di generare un frutto buono.
Risulta spesso una vera e propria sfida per chi ha subito una "buona educazione" agire in questo modo se la situazione lo richiede. Viene tormentato dai sensi di colpa, oppure subisce un'umiliazione dell'immagine di persona buona che aveva di sé. Viene appunto umiliato nell'immagine di sé, ossia viene reso autenticamente umile.