Puntualmente, come ogni anno, le mie compagne di vita si ripresentano. Al di là di ciò che faccio per alleggerirmi, come posso spiegare a mio marito come mi sento? Lui ha una forma mentis molto diversa dalla mia e quasi non concepisce questo tipo di problemi. Abbiamo una vita tranquilla, non ci manca niente e, a suo dire, ciò dovrebbe bastarmi a stare bene. Come glielo spiego che il mio cervello è diverso?

Come spiegare ansia e depressione a chi ti sta accanto?
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Che lavoro fa? Se fa il meccanico fagli notare che non tutte le macchine sono uguali, alcune si rompono piu' facilmente, altre sono piu' potenti, altre sono state progettate male, altre hanno il volante a destra... Se fa l'agricoltore, fagli notare che non tutte le piante sono uguali, alcune hanno bisogno di piu' acqua, altre soffrono il freddo... Oppure fagli notare che le differenze nella mente sono come quelle nel fisico, e che ad esempio lui ce l'ha piu' piccolo e storto rispetto a Paolo.
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Cara, ti sono vicina. Non so cosa significhi soffrire di depressione, ma so quanto è difficile spiegare il proprio stato d'animo, soprattutto a chi non l'ha provato. Io sono stata in terapia tanto tempo, e quando mi sono decisa a parlarne con il mio compagno (non perché dovevo per forza, ma anche solo perr fargli conoscere quella parte della mia vita), non sono stata capita. Lui è una brava persona, mi sta vicino, mi vuole bene, ma ho capito che non può capire. E forse a volte mi viene da dire "beato lui".
Sai, puoi usare tutte le parole del mondo, cercare di trasferirgli il concetto con immagini, racconti e paragoni ma accogliere per lui il concetto sarà difficile, anzi forse proprio impossibile. Il consiglio che ti do è di non pretendere che capisca per forza, ma di accettare che non capisca ed essere contenta che ti è vicino e ti supporta. È quello che io ho chiesto al mio compagno "se non puoi comprendermi almeno stammi accanto, senza giudizi, e ora che sai di me questa cosa evita determinati atteggiamenti".
Per capire certe sofferenze bisogna averle provate. E ripeto che forse chi non le ha provate è anche a suo modo più fortunato.
Ti auguro una buona vita, di migliorarti sempre. Qui hai tanti amici, anche se virtuali, ma che sicuramente possono darti supporto e consigli.
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Che dire, il problema nel problema.
Purtroppo penso capiti a tutti, nei momenti di forte ansia avere qualcuno che non ti capisce aggiunge ulteriore ansia.
Io ad esempio mi sento peggio perché mi sento in colpa di far subire le conseguenze anche a chi mi sta accanto.
E spesso purtroppo come dici tu non capiscono e anche se non lo dicono apertamente è evidente solo dagli atteggiamenti e dallo sguardo.
Quello che posso dirti è di esprimere al massimo quello che senti, di cercare di paragonare come ti senti ad eventi successi a lui.
Per esempio per spiegare l'ansia anticipatoria costante puoi dirgli di pensare un momento dove era particolarmente ansioso (prima di un esame medico particolare, ecc) e dirgli che per noi è cosi amplificato x volte tutti i giorni, tutte le ore e tutti i minuti, per lunghi periodi.
L'ansia non si potrà mai capire se non si prova, a dire il vero non la capiamo nemmeno noi e a volte non si riesce nemmeno a descriverla (almeno questo capita a me), è un insieme di sensazioni, paure, pensieri, un turbinare caotico che risulta impossibile razionalizzarli (se fosse possibile saremmo in grado di far sparire l'ansia).
Importante anche è non cercare di nascondere il problema e tenerlo dentro di te, perché in questo modo oltre che alimentare l'ansia si ha anche il risultato che gli altri non ci vedono soffrire e per loro stiamo bene.
Io ho sempre cercato di "nascondermi" quando stavo male, a volte di mentire (dicendo ad esempio vado a sdraiarmi perchè sono stanco, invece era perché ero in ansia).
Non dico che bisogna mostrarsi per farsi compatire, ma esternare quello che proviamo ha il duplice effetto di scaricare la tensione e quella di far capire agli altri come stiamo realmente (ovviamente il giusto, senza esagerare).
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Confusa16, proprio ora ho la testa che brucia e gira tutto, oltre ad altri vari sintomi. Però faccio finta di niente quando sono con gli altri, gioco e scherzo, mascherando il mio malessere. È inutile spiegarlo, tanto non capiranno, perché Il dolore è di chi lo prova. Ormai è dal 2020 che faccio l'attore.
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Puntualmente, come ogni anno, le mie compagne di vita si ripresentano. Al di là di ciò che faccio per alleggerirmi, come posso spiegare a mio marito come mi sento? Lui ha una forma mentis molto diversa dalla mia e quasi non concepisce questo tipo di problemi. Abbiamo una vita tranquilla, non ci manca niente e, a suo dire, ciò dovrebbe bastarmi a stare bene. Come glielo spiego che il mio cervello è diverso?
L'importante è che tu non ti senta giudicata. Non compresa sì, ma giudicata mai, soprattutto dal marito. Già il fatto che lui sostenga che non ti manca niente e che dovrebbe essere sufficiente a farti stare bene non è molto positivo, vuol dire che è lontano anni luce da una sia pur minima forma di comprensione. Se non si capiscono certi malesseri è doveroso non esporsi con giudizi e critiche.
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Confusa16, proprio ora ho la testa che brucia e gira tutto, oltre ad altri vari sintomi. Però faccio finta di niente quando sono con gli altri, gioco e scherzo, mascherando il mio malessere. È inutile spiegarlo, tanto non capiranno, perché Il dolore è di chi lo prova. Ormai è dal 2020 che faccio l'attore.
Io, usando la tua definizione, ho fatto l'attore per quasi 20 anni, meriterei l'oscar.
Ma nell'ultimo anno mi rendo conto che non mi ha aiutato per niente, anzi, ha enfatizzato il fatto di volerlo negare, di non prenderlo sul serio e di conseguenza di provare quella sensazione come se l'ansia fosse una cosa "esterna".
Nascondere il problema ti fa credere di mettere uno scudo ed evitare che l'ansia ti arrivi, ma non arriva da fuori, l'ansia è dentro di te e se metti uno scudo gli permetti unicamente di crescere dentro di te e non di andare via.
Da qualche tempo ho iniziato a non nasconderlo più, e questo mi da sollievo, mi permette di non aver più paura del giudizio degli altri.
Prima la paura era che non avrebbero capito e quindi mi avrebbero giudicato per questo.
certo, lo sto facendo a piccole dose, non lo urlo ai quattro venti, ma mi sento più libero.
Ognuno di noi è diverso ovviamente, ma il mio consiglio è quello di non nascondersi.
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Grazie a tutti per le risposte. Io soffro di ansia generalizzata e depressione ciclica, ogni anno nello stesso periodo quest’ultima torna a farsi sentire. Mio marito mi sta molto vicino, ha una pazienza sovrannaturale, ma lo fa per amore e non perché davvero comprende il mio malessere. Ho imparato a non caricarlo dei miei problemi che però vengono fuori nei miei atteggiamenti quotidiani. Finché posso maschero, ma il mio disturbo la maggior parte delle volte parla ed agisce per me.
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Grazie a tutti per le risposte. Io soffro di ansia generalizzata e depressione ciclica, ogni anno nello stesso periodo quest’ultima torna a farsi sentire. Mio marito mi sta molto vicino, ha una pazienza sovrannaturale, ma lo fa per amore e non perché davvero comprende il mio malessere. Ho imparato a non caricarlo dei miei problemi che però vengono fuori nei miei atteggiamenti quotidiani. Finché posso maschero, ma il mio disturbo la maggior parte delle volte parla ed agisce per me.
Se sei seguita da uno specialista può avere senso che sia lui a spiegare le fasi e le manifestazioni della malattia.
Dall'altro canto tieni conto che per lui è importante mantenere e preservare il proprio benessere mentale ed è per questo che non può addentrarsi troppo nel tuo. È un comportamento salutare.
Lui non ti può far stare meglio per cui già lo stare vicino senza peggiorare le cose lo trovo tanto.
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Se sei seguita da uno specialista può avere senso che sia lui a spiegare le fasi e le manifestazioni della malattia.
Dall'altro canto tieni conto che per lui è importante mantenere e preservare il proprio benessere mentale ed è per questo che non può addentrarsi troppo nel tuo. È un comportamento salutare.
Lui non ti può far stare meglio per cui già lo stare vicino senza peggiorare le cose lo trovo tanto.
Verissimo anche questo, non vorrei mai che il peso dei miei problemi possa nuocere a lui. Mi spiace solo che quando i miei pensieri vengono fuori lui mi dica "non capisco perché pensi questo/quello, io non sono così o non sono cresciuto così".
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