Suoceri menefreghisti?

  • Io pure sempre sola, anche e soprattutto nelle emergenze, ma anche perchè quando mia figlia stava male voleva me, e per fortuna si è ammalata pochissimo e ho potuto gestirmela.

    Io non ho mai pensato che qualcuno mi avrebbe pagato qualcosa ma anche io come la moglie di Citizen pensavo che una mano l'avrei avuta, almeno da mia madre, almeno al rientro al lavoro. L'unica che mi ha dato una mano è stata mia sorella, però me l'ha sempre pesantemente rinfacciato. Oggi ha comunque un rapporto speciale con i miei bambini e in effetti se lo è guadagnato perchè lei è sempre stata presente.

    La nonna paterna a parole sembrava voler fare di tutto, nei fatti...a parte autoinvitarsi a casa nostra all'inizio...causando anche qualche attrito...non ha fatto nulla, è stato chiaro sin da subito che non intendeva dare alcun aiuto. Diciamo che comunque il suo non fare nulla l'ho sempre giustificato pensando che in definitiva non era in grado di tenere un bambino piccolo; adesso sotto psicofarmaci meno che mai, chi ci pensa più. Del resto i rapporti sono da sempre un po' tesi e avremmo finito sicuramente col litigare se si fosse messa in mezzo.

    Mia madre è quel che è. Ha fatto sempre bei regali ai bambini, vestiti, giocattoli, li ha fatti felici. Disponibile comunque ad aiutarmi in caso di emergenza estrema anche se sempre con una certa difficoltà; ogni richiesta va mandata in carta bollata, concordando orario di ingresso e ritiro del bambino, e in caso di supporto per più pomeriggi di seguito dovevo prevedere poi un periodo di ferie in cui non era disponibile. Quando poi mia figlia era piccola (2-3 anni) ed è capitato stesse con lei per un giorno intero, l'ho lasciata con la sportina del pranzo preparato da me e la sacca cambio con tutto l'occorrente: in casa sua non si poteva lasciare nulla fisso, nessuna traccia della nipote. Insomma come dice lei, chi fa i figli se li deve "ciucciare".

  • Grazie per il messaggio.

    A me ormai non fanno neanche più rabbia i miei suoceri. Se non ci daranno una mano organizzativa (economica ci rinuncio, anzi è capace che la chiederanno loro a me di sto passo), faremo altrimenti, e io li tratterò con la freddezza che mi verrà sicuramente naturale esternare e che già oggi sto esternando.

    A farmi rabbia è la mia compagna che giustifica continuamente i suoi salvo accusare i miei di emerite scemenze, quando invece le poche volte che qualcuno ci ha tolto le castagne dal fuoco sono stati i miei: papà di 80 anni, mamma di 70, a 200 km di distanza. Non i suoi SUPEREROI che stanno dietro casa.


    Questo mi svilisce completamente.

    Perché lei lo sa come sono fatti e non si aspettava nulla di più molto probabilmente.

    Anche io ho passato periodi in cui mi facevo il fegato amaro e mi chiedevo "ma non gli dici niente?", poi ho capito l'adolescenza e l'infanzia pessima e anaffettiva che aveva passato.


    Lui sapeva che erano così, punto. L'unica cosa che mi ha sempre dato ai nervi era che loro avevano la pretesa di essere invitati a cena almeno una volta la settimana, finché siamo arrivati al punto che in casa mia non ci sono entrati più, e questo fino a quando non capiranno che la devono smettere di lamentarsi visto che il rapporto con i nipoti lo hanno creato loro così.


    Ci tengo a fare un ragionamento conclusivo: nessuno deve fare il/la nonno/a se non se la sente e nessuno è obbligato ad aiutare economicamente i figli. Sono delle scelte, ma quando le fai poi non ti devi lamentare delle conseguenze.


    A me dei miei suoceri urta che non gli ho mai chiesto nulla, sono sempre stata gentile ed educata senza rinfacciare nulla e poi vengono in casa mia e si lamentano? Eh no!

    Immagina come mi avrebbero messa al rogo se una volta all'anno gli avessi chiesto di tenermi la figlia in caso di emergenza. Me lo avrebbero fatto pesare A VITA.


    Addirittura i primi anni avevano questo vizio di autoinvitarsi a cena almeno una volta la settimana, per loro voleva dire questo essere famiglia: mangiare insieme a casa mia.

    E dopo un po' la cosa mi infastidiva perchè dicevo "c∙∙∙o i miei genitori vengono in questa casa per dare una mano e loro per mettere le gambe sotto il tavolo???".

  • Citizen86 non so come sia la situazione dove stai te, da me sarebbe molto problematico trovare posto tra 2 mesi anche nei nidi privati. Poi c'è pure Natale di mezzo... Io inizierei davvero a prendere informazioni.

    Cé vònno li sordi.

    L'Italia non è un Paese per fare figli senza pensare a doversi pagare tutto il welfare possibile immaginabile (in mancanza di suoceri).


    Gira e rigira la questione torna ad essere economica.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Sarebbe troppo lungo e forse meriterebbe una discussione a parte, ma sono abbastanza preoccupato. Vedo al mio fianco una persona onestamente irriconoscibile.

    perchè probabilmente è così, è un'altra persona, non mi dici nulla di strano...tua moglie avrà le sue fragilità, anche nel rapporto coi suoi, e la maternità le ha scoperte e fatte emergere. probabilmente cercherà di negarle anche a se stessa, e negherà anche l'evidenza, perchè lei ha bisogno di quelle certezze, ci fa affidamento, e probabilmente reagirà male di fronte al tuo tentativo pur razionale di farle capire come stanno le cose. restate uniti, passerà questo periodo.

  • Mi spiace per la situazione. Io inizierei a fare presente alla tua compagna cosa puoi o non puoi fare tu: chi lo porta? chi lo va a prendere? a chi affidarsi in caso di emergenze (che poi, con bimbo piccolo, le malattie sono la norma)?

    Chiarirei bene alla tua compagna gli orari che per te sono imprescindibili: anche se sei in smart working, non puoi certo passare il tempo cullando il piccolo, quindi che lei non faccia affidamento sulla tua disponibilità a tenere il bambino mentre lavori.

    Inizi ad informarsi anche lei in merito ai suoi diritti: fino all'anno di vita del bambino ha diritto ad avere orario ridotto, ad esempio...ma penso andrà concordato con il suo datore di lavoro.

  • Tieni conto una cosa: il primo anno in cui i bambini vengono inseriti all'interno di una comunità è uguale a due settimane di frequenza ed una a casa, nel senso che si ammalano spesso e volentieri. Questo succede al nido, chi non frequenta il nido...lo fa al primo anno di materna.


    Quindi se lo iscrivete al nido dovete mettere in preventivo che ci saranno spesso e volentieri imprevisti da gestire e dovete avere il piano b.

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