Tutto sugli Asperger

  • Ognuno tende a ricordarsi di più ciò che gli interessa; a lui evidentemente lo studio interessava per riscatto. Non sempre, ma a volte vivono anche in condizione di alienazione sociale (riproponendo il tema dell'alienazione), per questo vogliono riscatto e si iperimpegnano. Però poi si trova nel mazzo anche chi impara a memoria e basta senza capire. Purtroppo ne ho incontrati tanti, e gli esami li passano lo stesso, e poi te li ritrovi magari in professioni come il medico. Comunque, non voglio andare OT.

    Ed infatti questo ragazzo a cui senz'altro gli devo riconoscere la grande capacità d'impegno non è che abbia avuto tutto questo grandissimo successo lavorativo, insomma è diventato un libero professionista...ma alla fin fine è sempre l'eterno stagista.

    E ciò lo so per certo.

    Ok è chiaro. :thumbup:

    Però aspettate...sia tu che Pantagruel avete parlato dell'iperfocus dell'asperger.

    Ed avete detto che comunque anche un neurotipico con grandi fatiche forse potrebbe acquisirlo, ed ok.


    Ma io ho due ultime domande, e cioè il neurotipico molto dotato _e non lo "sgobbone" da libri come il mio ex-compagno di classe_ che prende ottimi voti anche senza studiare, che capisce all'istante, insomma il non-asperger quasi geniale...ha anche lui quest'iperfocus innato (ma applicabile su tutto)? O il suo talento è un'altra cosa che non centra niente con le capacità degli asperger?

  • Sì, perché durante quel tipo di concentrazione non sentono più freddo, sonno, fame, dolore, etc.

    Il "vantaggio" è che allo stesso modo non vengono influenzati dai sentimenti personali (che in parte passano dal sistema limbico sottoforma di manifestazioni psicosomatiche).

    Per questo, oltre a uno stato di alienazione, ho fatto riferimento anche a uno stato di necessità/priorità. Anche il cervello neurotipico tende a "staccare" il cervello limbico se si trova in uno stato di priorità (sopravvivenza), perché lo rallenta. Per esempio, durante una lotta, finché non termina l'onda adrenalinica, si tenderà a essere fisicamente ed emotivamente piuttosto insensibili. Lo chiamo il "principio dello squalo" (o coccodrillo): uno squalo, prima di attaccare, diventa cieco (in riferimento all'insensibilità) perché abbassa una membrana protettiva sull'occhio. Penso che una condizione simile si possa avere anche in periodi di stress legato alla sopravvivenza, "allenando" a isolare il cervello limbico e creando un accesso diretto. Questo per il principio che, tra i tre moventi istintivi: territorio/riproduzione/sopravvivenza, il terzo (sopravvivenza) ha un ordine di priorità gerarchico rispetto agli altri due, ma le emozioni classiche fanno principalmente riferimento agli altri due moventi: territorio/riproduzione. Che poi, in definitiva, è anche questa una forma di alienazione. Ma anche queste sono solo chiacchiere da bar, per mero intrattenimento.

    Ma io ho due ultime domande, e cioè il neurotipico molto dotato _e non lo "sgobbone" da libri come il mio ex-compagno di classe_ che prende ottimi voti anche senza studiare, che capisce all'istante, insomma il non-asperger quasi geniale...ha anche lui quest'iperfocus innato (ma applicabile su tutto)? O il suo talento è un'altra cosa che non centra niente con le capacità degli asperger?

    Me lo chiedo pure io, infatti quando parlavo di "caffenger" intendevo anche questo tipo di individui.

  • Ma io ho due ultime domande, e cioè il neurotipico molto dotato _e non lo "sgobbone" da libri come il mio ex-compagno di classe_ che prende ottimi voti anche senza studiare, che capisce all'istante, insomma il non-asperger quasi geniale...ha anche lui quest'iperfocus innato (ma applicabile su tutto)? O il suo talento è un'altra cosa che non centra niente con le capacità degli asperger?

    La forte capacità di concentrazione non garantisce alcun risultato. Quello eventualmente è garantito dall'intelligenza, ovvero da quanto questa persona riesce a combinare nozioni apprese, logica e memoria emotiva per generare pensieri e proiezioni funzionali.


    Per dirla in un altro modo: uno scemo che si concentra tantissimo farà poche proiezioni e sbagliate, poiché troppo "brevi", semplici e influenzate dai suoi sentimenti e prospettive (voglio diventare ricco con questo corso a pagamento!) e s'impegnerà fino a sfinirsi per ottenere nulla.


    Una persona intelligente totalmente incapace di concentrarsi appena sente parlare del corso per diventare ricchi genera involontariamente una proiezione per cui "Se esistesse una cosa del genere l'avrebbero già fatto tutti e/o comunque non è sostenibile a livello economico in base alle leggi X e Y della natura e dell'universo, che ricordo anche se non so dove le ho lette: quindi è una trappola", al che fa un sorriso e passa oltre.


    L'intelligenza in questo caso è quella che ti consente di contestualizzare e riconoscere il meccanismo economico del corso per diventare ricchi, metterlo in un ambiente vasto di variabili e capire che non può funzionare. Un po' come il discorso che si fa nel thread del diario della giornata lavorativa (di m∙∙∙a) dove alcuni sostengono che sia normale avere posizioni stra-pagate che non producono valore aggiunto.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Bruce sei stato molto esaustivo, ti ringrazio. :thumbup: :)

  • Vorrei puntualizzare alcuni aspetti perché li conosco di persona (a meno che mio figlio sembri a tutti asperger senza esserlo). Comunque entrambi siamo plusdotati e io fui secchiona. Ebbene, l'iperfocus per un asperger è l'interesse assorbente e questo solitamente non è scolastico, non serve a molto e piace solo a lui. Se ha la fortuna di essere appassionato di calcio, il fatto che saprà dirvi tutto, ma proprio tutto, forse lo farà accettare più facilmente nei contesti dei coetanei, ma se è invasato dei programmi rai radiotelevisione italiana (come un conoscente di mio figlio) gli sarà difficile la comunicazione reciproca. Ci sono Asperger che sanno perfettamente controllare la passione per un argomento in base al contesto anche se spesso faticano a cogliere i segnali di noia altrui, ci sono quelli che ne fanno la passione lavorativa. Poi ci sono gli altri che cambiano interesse nel tempo o che non ne hanno uno che possa rappresentare una professione futura.

    I secchioni come me, semplicemente sono appassionati allo studio, lo considerano un privilegio, sono curiosi di natura e purtroppo imparano che i voti hanno importanza per cui, nel mio caso, dirigevo le mie capacità di apprendimento veloce a tutte le materie, anche se in alcune eccellevo proprio senza fatica grazie ai bravissimi professori. Sono sempre stata contraria al concetto di concentrazione e non sono l'unica a vederla così: io studiavo con la radio accesa o in corriera o in spiaggia, la mia mente andava a busso perché era fatta così, ma anche a me è capitato di sforzarmi per imparare, però non dovuto leggere mille volte o dire ad alta voce o fare schemi... leggevo una volta e rileggevo velocemente un'altra volta prima dell'esame e basta. Per mio figlio plus e aspie, i prof sono tutti bravi perché lui è più buono di me, ma con quelli che sanno motivarlo va molto meglio con meno fatica, se invece trova ostilità è un disastro. Gli aspie hanno un bisogno forte di empatia e anche di chiarire i dettagli, sembrano disadeguanti perché colgono subito le falle, ma faticano con le generalizzazioni. Il fatto di essere anche plusdotato significa accentuare il bisogno di sapere che purtroppo si scontra coi compagni che ne sono infastiditi e coi prof che invece gradiscono fino a un certo punto. Tutti abbiamo in mente colleghi molto bravi o molto rigidi, ma non è detto che siano asperger. Non tutti gli Asperger hanno bisogno di routine... dipende molto dall'educazione ricevuta. Di sicuro, essendoci tanti aspetti in comune con i neurotipici, comprese le stranezze, gli iperfocus ecc, sarebbe meraviglioso pensare che siamo tutti dello stesso tipo, ma con microcaratteristiche personali, senza dare etichette fuorvianti. È giusto sapere che un ragazzo che guarda torvo e pare Rainman magari è molto intelligente, ma non è esatto pensare che gli autistici ad alto potenziale siano così. Molti adulti con vita normale, si scoprono autistici da adulti, avendo figli che lo sono. Io al test non risulto per niente autistica, ma per esempio la mia plusdotazione ha significato noia mortale fino alle Superiori, mentre per mio figlio no. Quindi siamo accoglienti e accettiamo tutti come sono perché questa medicalizzazione della plusdotazione dei bambini è veramente folle.

  • questa medicalizzazione della plusdotazione dei bambini è veramente folle

    La diagnosi serve anche ai bambini plusdotati. Possono sentirsi molto annoiati a scuola se non ricevono attenzioni specifiche. Con insegnanti che hanno ricevuto training per le varie neurodivergenze invece, un bambino plusdotato viene stimolato più degli altri e può sentirsi meno annoiato. Serve a farlo vivere meglio.


    Ogni neurodivergenza ha bisogni diversi. Un bambino ADHD con iperattività motoria a scuola avrà bisogno di poter fare tante pause per uscire dall'aula e scaricare l'energia.


    Un altro bambino ad esempio avrà bisogno di attenzioni per non andare in sovraccarico sensoriale perché l'ipersensibilità sensoriale è comune a diverse neurodivergenze.


    Una non diagnosi causa spesso problemi di disadattamento, da bambini prima e da adulti poi.


    Il bullismo ricevuto da piccoli ad esempio è un'esperienza comune nei bambini neurodivergenti che vivono in un ambiente non inclusivo e poco informato. Con un ambiente più consapevole invece lo Stimming autistico ad esempio può essere visto per ciò che è e non per un comportamento strano.


    Un ambiente più inclusivo passa anche attraverso la diagnosi. Accompagnato poi dal training psicoedicativo della famiglia e degli insegnanti.

    We are whispers from the past fading into the future.

  • A volte ho letto notizie di bambini che si laureano a 10 anni, invece che andare alle elementari, ma non ho mai capito se siano bufale o no. Bambini del genere non e' possibile gestirli a scuola, perche' rischiano di essere letteralmente piu' intelligenti del preside.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • A volte ho letto notizie di bambini che si laureano a 10 anni, invece che andare alle elementari, ma non ho mai capito se siano bufale o no. Bambini del genere non e' possibile gestirli a scuola, perche' rischiano di essere letteralmente piu' intelligenti del preside.

    Laureato non lo so ma non mi sembra strano o improbabile che un bambino di 10 anni sia più intelligente di un preside. Non lo vedo neanche come un problema. Capita.


    C'è bisogno di insegnanti con corsi di training alle spalle sulle caratteristiche e i bisogni del bambino plusdotato.

    We are whispers from the past fading into the future.

  • Indubbiamente la diagnosi ha una sua utilità e hai scritto vari spunti interessanti e che condivido totalmente. Scriverò solo quello che vedo in modo differente. per esempio. lo stimming: non possiamo illuderci che venga capito così come non viene capito mio figlio che è assetato di dettagli e di conoscenza (gli hanno calato un voto in comportamento da 10 a 9 perché i compagni si lamentavano dei troppi interventi... quindi era un problema suo andare d'accordo con la classe e non un aspetto da gestire da parte dei prof limitando le sue domande in modo da lasciare spazio a tutti. Lui alzava la mano e parlava perché nessuno, proprio nessun altro, lo faceva.

    Poi il fatto che è molto educato e rispettoso (quasi come capitava a me) lo fa sembrare strano più che se avesse stimming purtroppo. Sarebbe fantastico poter vincere l'ignoranza, ma anche chi è più formato (neuropsichiatra) ragiona per bias e gli dice "sei preciso" e davvero lui non lo è per niente oppure gli dice "hai bisogno di un posto di silenzio per staccare", ma lui non ha più ipersensorialità da almeno 12 anni. Molte persone hanno gesti ripetitivi, ma lo stimming autistico è diverso, però non sempre è irrinunciabile visto che molti ad alto potenziale non ne fanno. C'è chi è neurotipico e si tocca i capelli o chi si schiarisce la voce o tira su col naso... a me dà fastidio. Se fosse nd dovrei sforzarmi di tollerarlo, mi darebbe ugualmente fastidio.

    Io sono una ex bambina plusdotata che ha patito una noia tremenda fino alle Superiori. Quello che intendo è che l'eccesso fa solo male. Sono entrata nei vari gruppi riguardanti la plusdotazione soprattutto per cercare, invano, situazioni simili a mio figlio e ho trovato molte mamme tigri e molta disinformazione ed allarmismo. Come pensano di poter far vivere serenamente i figli anticipando di più anni possibile il loro percorso scolastico, mettendo quindi un bambino di dodici anni per esempio in una classe di ragazzi di almeno quindici anni? Non si fa la gara sulla pelle dei ragazzi. Spesso i plusdotati, anche se non fossero anche asperger, hanno differenze di maturità fra la sfera intellettiva e quella emotiva e sono già loro stessi curiosi di tutto, senza bisogno di precostituire percorsi così diversi dai coetanei. Possono comunque approfondire gli argomenti scolastici, ma anche altri interessi perché grazie a internet tutto è più semplice. A differenza mia, possono frequentare i vari festival della scienza ecc. Ma hanno, come tutti gli altri ragazzi, il diritto alla noia perché anche la noia ha una funzione vitale e non sono la prima né l'ultima a sostenerlo. I nostri ragazzi cresceranno e andranno a lavorare. Dovranno parlare in prima persona con gli adulti senza facilitazioni, invece la maggior parte di coetanei di mio figlio (adolescenti) lamenta di non sapersi rapportare con gli adulti, di non accettarsi, di avere paura anche a dire il proprio nome. Le basi mancano. La gestione di noia e frustrazione. La sana reazione a un insuccesso. L'educazione. Il rispetto. Accettare e accettarsi, senza bisogno di etichette... Sapere che ognuno è a modo suo e con pari dignità. Invece di proclamare il giorno dei calzini spaiati, smetterla di bidonare la festa di compleanno della compagna con cognitivo più basso. I genitori che dicono che non possono imporlo alle figlie. Come mai io non lo devo imporre a mio figlio e lui è accogliente con tutti? Come mai l'esempio si trasmette? Perché non ha dipendenze dal cellulare e dai giochi online che pure ha fatto a suo tempo? Perché siamo stati costretti a dargli il cellulare molto presto per poter fare i compiti e stare nella chat dei compagni, perché lui non ha comunque dipendenze e gli altri sì? Forse qualcuno degli altri era quel bimbo che diceva alla mamma "dai, mettilo via e fammi un coccolino"...

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