Tutto sugli Asperger

  • Non sapevo dove postare, non credo ci sia una sezione specifica adatta.


    Volevo aprire questa discussione per parlare di sindrome di Asperger e capirne di piu'. Cos'e' la sindrome di Asperger? Esistono definizioni precise? Come viene diagnosticata? Cambia qualcosa avere una diagnosi oppure non averla? Come vivono gli Asperger? Si nota la differenza tra chi e' Asperger e chi non lo e'? Qualcuno qui e' Asperger e vuole raccontare la sua storia? Insomma, tante domande e risposte da fare riguardo alla sindrome di Asperger, di cui negli ultimi anni si parla sempre piu' spesso. Addirittura ho appena letto che Elon Musk ha dichiarato di essere Asperger qualche anno fa.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • E' un argomento lungo e complicato. Penso valga la pena di accennare solo i contorni ed eventualmente approfondire se necessario.


    Intanto l'Asperger è stata per molto tempo una sindrome a se stante. Poi è stato accorpato ai disturbi dello spettro autistico come una forma "meno grave" o meglio: "ad alto funzionamento", anche se quest'ultima definizione forse sta per essere deprecata.


    Consiste nel non avere ritardi nello sviluppo del linguaggio o cognitivo o di altro genere, ma compromette le interazioni sociali (come del resto tutto lo spettro autistico), interessi e attività, modalità di comportamento. Comprende una diffusa capacità di concentrazione ben al di sopra della media, che però viene esercitata solo in pochi o comunque selezionati ambiti.


    La compromissione della socialità è data dal comportamento non neurotipico, con il conseguente rifiuto di alcune convenzioni sociali o azioni abituali tra i neurotipici.

    Alcune caratteristiche tra le più comuni sono:

    • assenza di reciprocità sociale e/o emotiva
    • interessi ripetitivi, ristretti ed eccessivamente intensi, anche se nel tempo possono cambiare o ruotare
    • totale rispetto di abitudini rigide apparentemente inutili
    • concentrazione eccessiva e prolungata nei propri interessi o nelle attività
    • alcuni movimenti, anche complessi, ripetuti come un tic, ma senza regolarità (tipo strofinarsi le mani, maneggiare sempre lo stesso oggetto, etc.)
    • più attenzione al particolare del complesso che non a tutto il complesso (di qualsiasi cosa)
    • movimenti goffi o apparentemente iper-controllati
    • postura particolare
    • etc.

    Ho messo in grassetto le caratteristiche più frequenti e importanti. Potrebbe essermene sfuggita qualcuna.


    Rispondo a qualche tua domanda:

    Come viene diagnosticata?

    Come gli altri disturbi, con diagnosi differenziale e test, ma non è facile diagnosticarla perché le caratteristiche sono molto generiche e coincidono con altre sindromi di autismo. Il rischio è di giudicare Asperger chi non lo è propriamente, oppure di considerarlo autistico anche se propriamente non lo è.


    Cambia qualcosa avere una diagnosi oppure non averla?

    Per il diagnosticato può cambiare poco, ma può essere utile per chi ci deve convivere.


    Si nota la differenza tra chi e' Asperger e chi non lo e'?

    Sì, anche se i negazionisti delle sindromi e dei problemi psichici potrebbero (più facilmente che in altri disturbi) buttare tutto sotto il tappeto liquidando l'autistico come una semplice "persona particolare".


    Qualcuno qui e' Asperger e vuole raccontare la sua storia?

    Ho fatto il test e mi sono auto-testato più volte nel tempo. Risulto sempre poco al di sotto della soglia per cui potrei essere considerato Asperger, però possiedo altre caratteristiche che mi allontanano dalla definizione.


    Per quanto mi riguarda e da appassionato dell'argomento credo che l'insieme delle caratteristiche autistiche siano più facilmente rilevabili in alcuni e meno in altri soggetti. Dipende dalla forma generale che il comportamento di quella persona assume e dai risultati, più che altro sociali.


    Se una persona ha quasi tutte le caratteristiche della sindrome Asperger, però ha una buona socialità: non viene considerata Asperger. Se invece si hanno le caratteristiche e anche il disturbo che queste comportano: sarà più facile venire riconosciuti come Asperger.


    Di fatto le diagnosi psicologiche devono (o dovrebbero) seguire un criterio ben preciso:

    - se il comportamento crea disturbo: è un disturbo

    - se o "fin tanto che" il comportamento non crea disturbo (ne a sé ne agli altri): non è un disturbo.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Mi ero interessata molto all'argomento qualche anno fa, quando per alcuni motivi mi ero avvicinata a questo "mondo" e avevo riscontrando in me molte delle caratteristiche tipiche, anch'io auto-testandomi ed ottenendo un risultato vicino alla soglia.
    So qualcosa al riguardo, ma mi siederò in un angolino lasciando spazio a chi magari ne è coinvolto in prima persona e seguirò con piacere l'argomento. <3

    ----

    "Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti."

  • Stiamo trattando un argomento molto complesso e in Italia esiste un ritardo notevole rispetto ad altri paesi, al punto che anche specialisti di settore trovano difficoltà.


    Avrei molto da dire ma preferisco leggere cosa diranno le persone e in caso intervenire più avanti.

    Diciamo che Bruce ha scritto cose giuste in linea generale.


    Esistono notevoli differenze tra gli Asperger proprio perché una diagnosi per forza di cosa ti racconta solo una parte delle caratteristiche e del funzionamento di un essere complesso come un essere umano.

    Senza contare che nel corso del tempo possono formarsi comorbilità intorno al nucleo principale del funzionamento autistico.


    In ogni caso di sicuro esiste una base genetica che poi, come sempre accade, dialoga con l'ambiente nel quale la persona nasce e cresce, compresa la pancia della madre.


    L'Asperger ricadeva già da prima nell'autismo ad alto funzionamento e questo accadeva per esclusione dato che non poteva rientrare nel basso funzionamento. Si tendeva a considerare la sindrome di Asperger una forma "particolare" di autismo.


    In futuro, se non erro nell'ultimo DSM è già avvenuto, verrà inserito nell'autismo ad alto funzionamento, e questo perché l'Autismo è diventato uno spettro (non nel senso di fantasma) che racchiude differenti gradi di severità e molte sfumature.

  • Non posso modificare il messaggio precedente quindi integro con questo:

    scioccamente mi sono dimenticato una cosa, il primo nome che attualmente mi viene in mente è questo:


    Tony Attwood


    poi un libro che trovai interessante, tra i tantissimi disponibili, è questo:


    Neurotribù di Steve Silberman

  • Confermo che negli ultimi anni si tenda a non parlare più di autismo ad alto funzionamento, nè a creare una distinzione netta tra Asperger e spettro autistico, quanto a valutare l'autonomia della persona e che prospettiva di vita possa avere. Si valuta la persona singolarmente, le sue capacità, le sue inclinazioni. Certo, molti autistici non sono verbali, quindi lì è abbastanza evidente il disturbo.


    Ho alle spalle dieci anni di esperienza con persone asperger e/o autistiche.

    Si riteneva prima che la persona affetta da asperger fosse molto intelligente dal punto di vista matematico/scientifico. Di fatto non è sempre così. Molti però diventano nerd o geni della matematica, oppure eccellono nella musica e nell'arte. Hanno sicuramente una capacità mnemonica sopra la media, soprattutto per date, immagini.

    C'è anche il falso mito degli asperger poco socievoli e affettuosi, quando molti di loro cercano proprio il contatto sociale e l'ammirazione delle persone, quasi in maniera ossessiva.

    Anche l'autistico più grave manifesta il desiderio di avere dei contatti umani. Hanno sentimenti e desideri come tutti: li esprimono o li vivono in modo alternativo rispetto a chi è "neurotipico".

    Semplicemente vivono la socialità diversamente rispetto a chi non è asperger o autistico. Ed è questo il nocciolo della questione.

    Per intessere rapporti sociali mettono in atto degli stratagemmi che per gli altri possono apparire non convenzionali, strambi, buffi.

    Ad esempio, un ragazzo che conosco, per fare amicizia con le persone, tendeva a toccargli i capelli e fare dei riccioli (un po' come fanno i bambini). Per lui era una dimostrazione d'affetto, per gli altri sembrava un'azione un po' sopra le righe.

    Quel che ho potuto appurare, sempre modestamente e sempre secondo la mia esperienza, è che mostrano quasi tutti difficoltà a capire l'ironia, i doppi sensi, i concetti molto astratti.

    Non possono capire "la felicità" a pieno, ma riescono ad associare quell'emozione, a cui magari non hanno dato il giusto "nome", a un'immagine. Diventa quindi molto più semplice ragionare e comunicare per immagini.

  • Confermo che negli ultimi anni si tenda a non parlare più di autismo ad alto funzionamento, nè a creare una distinzione netta tra Asperger e spettro autistico, quanto a valutare l'autonomia della persona e che prospettiva di vita possa avere. Si valuta la persona singolarmente, le sue capacità, le sue inclinazioni. Certo, molti autistici non sono verbali, quindi lì è abbastanza evidente il disturbo.


    Ho alle spalle dieci anni di esperienza con persone asperger e/o autistiche.

    Si riteneva prima che la persona affetta da asperger fosse molto intelligente dal punto di vista matematico/scientifico. Di fatto non è sempre così. Molti però diventano nerd o geni della matematica, oppure eccellono nella musica e nell'arte. Hanno sicuramente una capacità mnemonica sopra la media, soprattutto per date, immagini.

    Purtroppo negli ultimi periodi l'autismo è diventato una delle "mode" che poi si è riversata anche su mezzi di informazione, film e social.. e questo ovviamente ha contribuito a "mitizzare" un qualcosa che di mitico ha ben poco.


    Ci sono stati anche innumerevoli tentativi di imitazione, con svariati soggetti che si sono dichiarati Asperger o con altre varianti di autismo, senza che vi fosse né una diagnosi, né una parvenza di realtà in queste dichiarazioni.


    Tutto questo e molto altro ha generato un sacco di confusione.


    C'è anche il falso mito degli asperger poco socievoli e affettuosi, quando molti di loro cercano proprio il contatto sociale e l'ammirazione delle persone, quasi in maniera ossessiva.

    Anche l'autistico più grave manifesta il desiderio di avere dei contatti umani. Hanno sentimenti e desideri come tutti: li esprimono o li vivono in modo alternativo rispetto a chi è "neurotipico".

    Semplicemente vivono la socialità diversamente rispetto a chi non è asperger o autistico.

    Infatti il basso successo sociale dell'Asperger non è dato dalla sua mancata volontà di avere socialità, ma dalla difficoltà che questa persona ha nel rapportarsi con i neurotipici. La poca voglia di socialità, quando presente (e capita spesso) è una conseguenza di queste difficoltà.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • La poca voglia di socialità, quando presente (e capita spesso) è una conseguenza di queste difficoltà.

    Infatti credo sia data prevalentemente dalla frustrazione di non riuscire a comunicare efficacemente con gli altri e costruire rapporti solidi.


    D'altronde, come dicevi, c'è molta confusione sul disturbo, ma anche tanta ignoranza.

    Una persona che non conosce l'asperger difficilmente godrà degli strumenti adatti per interagire con colui/colei che ne è affetto.

    È più facile invece che si stranisca o, nel peggiore dei casi, si spaventi.

    Ricordo, ormai molti anni fa, di un'insegnante che si licenziò perché troppo impaurita dall'alunno autistico che avrebbe dovuto seguire.

    Fu davvero toccante, tremava quando c'era lui, come se fosse un mostro.

    Veramente una brutta cosa che mi è rimasta impressa e ancora, quando ci penso, mi fa stare male.

  • Infatti credo sia data prevalentemente dalla frustrazione di non riuscire a comunicare efficacemente con gli altri e costruire rapporti solidi.

    Sì.


    Ed è anche difficile immaginare come altro potrebbero fare, poiché vivendo in un paradigma diverso da quello dei neurotipici: sono in continuo contrasto con la società. Me ne rendo conto molto bene io che sono quasi Asperger. Se non mi trattengo i conflitti sono all'ordine del giorno, in ogni ambito. E ad esser sincero, escludendo le volte in cui il risultato è opinabile: la maggior parte delle volte sarebbe meglio fare in modo non neurotipico.. ma per chi pensa in modo tipico è impossibile da accettare.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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