Quindi dici che non si tratta di materiale subconscio che emerge per alterazioni di onda che vanno a leggere a casaccio informazioni stoccate in "formato" subconscio durante la veglia, ma di iper attivazione di aree cerebrali, ok.
Esattamente, non si tratta di un fenomeno in cui il subconscio emerge casualmente attraverso alterazioni delle onde cerebrali. Questo significa che le esperienze allucinatorie non rappresentano un accesso a informazioni "nascoste", ma vanno comprese nel contesto dell'iperattivazione di specifiche aree cerebrali, che porta a un'elaborazione errata delle informazioni sensoriali.
Comunque il discorso allucinazioni mi pare decisamente OT.