Conosciuti su Tinder, ma ora lei cerca scuse per non incontrarmi

  • Gli uomini non fanno più il loro "dovere biologico" perché non ce ne sono più le condizioni. Prima gli uomini avevano un valore di mercato dato da un potere di scambio che ora non hanno più. Oggi se aiuti una sconosciuta che cade per strada rischi la denuncia per molestie. Ci sono galvanizzazioni talmente forti nelle più giovani che il rischio è diventato concreto anche qui da noi. Come dicevo in altri post: in azienda ormai si fanno i colloqui con le donne a porte aperte. In casa si lascia sempre sola la domestica, etc. Sono tutti comportamenti che per chi proviene dal secolo scorso non hanno senso, ma per chi ha una paradigma più moderno sono scontati.


    Ergo: i tempi sono cambiati.


    La parte che ho evidenziato è la manifestazione empirica di: "l'unica cosa che conta è il parere di lei". Non è solo il "saperci fare" che cambia l'approccio: ma l'effetto che lui fa a lei. Il "saperci fare" può aprire una breccia che dura un caffè, ma se lei non riceve istintivamente determinate sensazioni da lui (in primis esteticamente): il gioco non continua.

    No guarda, è una TUA personale interpretazione. L'unica cosa che conta non è il parere di lei (che poi che significherà) ma è l'impatto positivo che imprimi nella donna che ti interessa. Ti faccio un esempio attualissimo, libero di crederci o meno. Io sono, senza falsa modestia, una bella donna, sempre corteggiatissima. Alta, magra, ben strutturata, sexy. Il mio compagno è esattamente l'opposto, per giunta più basso di me di parecchio. Eppure cosa mi ha attratto di lui? Il suo modo di parlarmi, il modo di porsi nei miei confronti, i suoi ideali e pensieri e soprattutto la sicurezza in sé stesso, la sua forza e determinazione nel prendere decisioni. Quando siamo in giro insieme il contrasto è molto forte, e lo so perchè ci osservano in tanti. Ma sai cosa? Non mi interessa, mi piace lui così com'è, non lo vorrei più alto e attraente, per me lo è già perchè vedo oltre quello che vedono gli altri.

    Vorrei altresì aggiungere, per ricollegarmi un attimo al thread sul ritiro alla vita privata, che il mio compagno è uno di quelli che è stato esonerato dal servizio militare. E non ha nessun tipo di problema relazionale, anzi.

  • No guarda, è una TUA personale interpretazione. L'unica cosa che conta non è il parere di lei (che poi che significherà) ma è l'impatto positivo che imprimi nella donna che ti interessa.

    "Il parere di lei" è la sensazione che lei prova nei confronti di lui mentre lui tenta l'approccio o nell'immediato dopo: qualsiasi esso (approccio) sia.


    Quello che definisci "impatto positivo" è l'unica discriminante tra un bell'approccio o un approccio indesiderato. Questa "discriminante" dipende più da "chi è" l'uomo in questione che non da come si comporta. Ci sono degli studi a confermarlo, peraltro più di uno e fatti a distanza di tempo l'uno dall'altro da vari enti.


    Il comportamento di lui può essere importante per "fare breccia" (rompere il ghiaccio), ma se poi lui "non è" quello che lei si aspetta: finisce tutto li.


    Ti faccio un esempio attualissimo, libero di crederci o meno. Io sono, senza falsa modestia, una bella donna, sempre corteggiatissima. Alta, magra, ben strutturata, sexy. Il mio compagno è esattamente l'opposto, per giunta più basso di me di parecchio. Eppure cosa mi ha attratto di lui? Il suo modo di parlarmi, il modo di porsi nei miei confronti, i suoi ideali e pensieri e soprattutto la sicurezza in sé stesso, la sua forza e determinazione nel prendere decisioni.

    Il tuo esempio _a cui credo_ si incastra in ciò che andavo raccontando, ovvero: tu nell'uomo che approccia hai un bell'impatto (quello di cui parlavi sopra) se lui si approccia in un determinato modo e/o parla in un determinato modo, ma soprattutto se lui è in un determinato modo.


    Hai acconsentito all'approccio per il modo, ma poi hai constatato (nel più breve tempo possibile e inconsciamente) che lui era come si presentava, diversamente non saresti andata oltre.


    Quando si parla di "approcci" non bisognerebbe fermarsi al: "ciao bella come va" e lei che risponde "no grazie". L'approccio è tutto ciò che accade tra il primo sguardo e la scelta di lei di frequentarlo o scartarlo. Il tutto può avvenire anche in un tempo più lungo di pochi minuti: talvolta richiede giorni.


    Ma ti dirò di più..

    Se lui non fosse stato come si presentava, se lui avesse recitato una parte è assai probabile che te ne saresti accorta nel durante e lo avresti scartato prima ancora di dargli una possibilità.


    Ovvero: un altro uomo che recitava la sua parte (la parte di uno come lui) quanto sarebbe durato?

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • No guarda, è una TUA personale interpretazione. L'unica cosa che conta non è il parere di lei (che poi che significherà) ma è l'impatto positivo che imprimi nella donna che ti interessa. Ti faccio un esempio attualissimo, libero di crederci o meno. Io sono, senza falsa modestia, una bella donna, sempre corteggiatissima. Alta, magra, ben strutturata, sexy. Il mio compagno è esattamente l'opposto, per giunta più basso di me di parecchio. Eppure cosa mi ha attratto di lui? Il suo modo di parlarmi, il modo di porsi nei miei confronti, i suoi ideali e pensieri e soprattutto la sicurezza in sé stesso, la sua forza e determinazione nel prendere decisioni. Quando siamo in giro insieme il contrasto è molto forte, e lo so perchè ci osservano in tanti. Ma sai cosa? Non mi interessa, mi piace lui così com'è, non lo vorrei più alto e attraente, per me lo è già perchè vedo oltre quello che vedono gli altri.

    Vorrei altresì aggiungere, per ricollegarmi un attimo al thread sul ritiro alla vita privata, che il mio compagno è uno di quelli che è stato esonerato dal servizio militare. E non ha nessun tipo di problema relazionale, anzi.

    Ti capisco poiché è capitato anche a me in passato di essere attratto da alcune ragazze non propriamente belle (in onestà nemmeno brutte eh) ma che avevano quel quid che mi affascinava e di provare indifferenza per ragazze anche molto belle che "non mi dicevano niente".

    Però c'è anche da dire in tutta onestà che una persona di aspetto modesto spesso farà più fatica a sviluppare sicurezza in sè stesso/a per sopperire a qualche lacuna estetica. E nelle nuove generazioni questa cosa sarà più marcata.

    Poi sono d'accordo sul fatto che, specie se sei uomo, se riesci a prescindere dall'aspetto e a sviluppare una personalità forte certi problemi non te li poni nemmeno e avrai comunque ascendente sull'altro sesso.

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

  • Ti capisco poiché è capitato anche a me in passato di essere attratto da alcune ragazze non propriamente belle (in onestà nemmeno brutte eh) ma che avevano quel quid che mi affascinava e di provare indifferenza per ragazze anche molto belle che "non mi dicevano niente".

    Però c'è anche da dire in tutta onestà che una persona di aspetto modesto spesso farà più fatica a sviluppare sicurezza in sè stesso/a per sopperire a qualche lacuna estetica. E nelle nuove generazioni questa cosa sarà più marcata.

    Poi sono d'accordo sul fatto che, specie se sei uomo, se riesci a prescindere dall'aspetto e a sviluppare una personalità forte certi problemi non te li poni nemmeno e avrai comunque ascendente sull'altro sesso.

    Infatti lui non si è mai messo in discussione in merito al suo aspetto. Sa di non essere un bell'uomo (a me, soprattutto in viso, attrae molto) e lo dice ogni tanto, si domanda come sia possibile che mi piaccia...però di insicurezze non ne traspaiono, anzi...ci ha sempre saputo fare con le donne, anche la sua ex moglie era una bella donna.

  • È ovvio che si sta parlando di approcci "genuini", di un uomo che si avvicina e si mostra per come è. Se sei insicuro e reciti la parte del macho non puoi reggere, si capirebbe subito. Ma non stiamo parlando di questo.

  • "Il parere di lei" è la sensazione che lei prova nei confronti di lui mentre lui tenta l'approccio o nell'immediato dopo: qualsiasi esso (approccio) sia.

    Quello che definisci "impatto positivo" è l'unica discriminante tra un bell'approccio o un approccio indesiderato. Questa "discriminante" dipende più da "chi è" l'uomo in questione che non da come si comporta. Ci sono degli studi a confermarlo, peraltro più di uno e fatti a distanza di tempo l'uno dall'altro da vari enti.

    Il comportamento di lui può essere importante per "fare breccia" (rompere il ghiaccio), ma se poi lui "non è" quello che lei si aspetta: finisce tutto li.

    Quando ho più tempo aprirò un thread apposito perchè tutte le volte finiamo a parlare delle stesse cose nelle discussioni altrui.

    Ciò premesso e promesso, penso anch'io che sia come scrive bruce0wayne, ma mi sembra molto normale e che sia sempre stato così. E che valga per tutti i modi in cui lui si fa avanti, dal vivo o virtuali, e che vale anche per lei, nel caso si faccia avanti lei.

    Lui si approccia, lei recepisce e valuta più o meno velocemente e istintivamente tutta una serie di caratteristiche, a partire dall'aspetto fisico e altre molto immediate, come la voce e il modo di porsi, più tutte le altre man mano che la conoscenza progredisce, e reagisce in modo positivo o negativo a seconda di quanto le piacciono.

    Anche la distinzione fra il "chi è" e "cosa fa" è molto sottile e di peso estremamente variabile, a meno che per "chi è" non vogliamo intendere la mera apparenza esteriore, ma sarebbe troppo riduttivo.

    Però non mi sembra che questa sia una novità dei tempi, e neppure che il "problema" si aggiri evitando gli approcci dal vivo e facendoli sulle app. Cambiano solo le caratteristiche su cui ci si può basare per far progredire l'approccio e i tempi di reciproca scoperta, ma anche in questo caso l'approccio funziona se l'insieme di com'è e cosa fa la persona che approccia suscita una buona impressione.

  • Lui si approccia, lei recepisce e valuta più o meno velocemente e istintivamente tutta una serie di caratteristiche, a partire dall'aspetto fisico e altre molto immediate, come la voce e il modo di porsi, più tutte le altre man mano che la conoscenza progredisce, e reagisce in modo positivo o negativo a seconda di quanto le piacciono.

    Pensa che tra i molteplici fattori che una persona valuta dell'altra in un approccio dal vivo c'è anche l'odore e l'odore del respiro dell'altro.

    E potrei citartene altri 100.


    Il fatto che siamo diventati così ignoranti da non sapere più queste cose non giustifica "punti di vista" che cancellino dalla consapevolezza umana questi fatti.


    C'era persino una puntata di Quark con la spiegazione di Piero Angela di questi fattori.

    Anche in quella puntata di Quark si diceva che "il medesimo approccio fatto da una persona non gradita viene rifiutato o accettato con riserva e con la voglia di scappare".


    Però non mi sembra che questa sia una novità dei tempi, e neppure che il "problema" si aggiri evitando gli approcci dal vivo e facendoli sulle app.

    Il problema dell'approccio dal vivo oggi è dato principalmente dalla condizione di ambiguità in cui sono gli uomini e da tutti i fattori accessori.


    E' vero che gli uomini "non hanno più coraggio", ma questo (come tutto nell'universo) ha dei motivi. L'approcciare maschile è ormai in via di estinzione, sostituito dalle app, per via della tensione sociale di rivalsa della donna contro l'uomo e per tutte le sue conseguenze indirette. A questo si aggiunge il naturale cambio di equilibri che vede la donna come non più bisognosa della presenza di un uomo per essere considerata "dignitosa" dalla società.


    Come sempre non giudico che sia giusto o sbagliato, ma di fatto questo ed altro sono alla base dei fenomeni come quello raccontato in questo thread. Ormai una donna non ha più alcuna remora a "usare" gli uomini, sia come oggetti sessuali, sia come "orbiter" da ingannare sulle app per sentirsi desiderata. In virtù di ciò: alcune (secondo Tinder più della metà delle iscritte italiane) cedono e si comportano in questo modo.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • E' chiaro che per me, mezzosecolista, di ottimo aspetto fisico, lavoro di prestigio, entrate economiche molto importanti e nessun problema relazionale

    8| Scusa ma tu che ci fai qui???

    ansia ed ipocondria a parte, altrimenti che ci facevo qui su NA da 11 anni..

    Ahhhh...ora è ok... :)


    Mi scuso perchè è OT però questa cosa mi incuriosisce...

    Non smetterò mai di chiedermi perchè uno a cui la vita ha dato tutto (anche se sono tutti meriti suoi) soffra di ansia, depressione, problemi interiori ecc...

    Non mi riferisco ad Acronimo in particolare, ma parlo in generale...basta vedere gente ricca e famosa che si perde o butta la propria esistenza.

    Però ritornando a lui, si può anche invertire la domanda: se uno soffre di ansia o ipocondria come fa ad essere così performante in generale? Perchè in base al mio piccolo so che sei hai questi problemi di nevrosi non è che vai lontanissimo come realizzazione...


    Forse un giorno aprirò un thread su questo tema. :/

  • il medesimo approccio fatto da una persona non gradita viene rifiutato o accettato con riserva e con la voglia di scappare

    A me sembra proprio ovvio e valevole per entrambi i sessi: se vieni abbordato da una donna che trovi sgradevole, dubito che la inviterai ad uscire. Anche una donna approcciata, anche in modo garbato, da un tipo che non le suscita interesse o emozione declinerà l'invito.

  • A me sembra proprio ovvio e valevole per entrambi i sessi:

    Assolutamente Sì, con la differenza che gli uomini sono estremamente (ma estremamenterrimamente) meno selettivi, perché mal che vada restano anche per il solo sesso ..e a parte questo non vengono abbordati quasi mai, fatta eccezione per particolari uomini o particolari occasioni.


    Solo in qualche Nazione le usanze sono diverse, più parificate e in rare zone del mondo sono opposte, ovvero è la donna che corteggia l'uomo.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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