Ritirarsi a vita privata

  • Ripesco nel mucchio questo thread e provo a scrivere la mia esperienza!


    Ho passato una vita intera ad avere paura della solitudine ma grazie al lockdown mi sento una persona "rinata". Consapevole del fatto che siamo tutti diversi, ovviamente posso parlare per me. Inizio col dire che ho tanti interessi "sedentari" e casalinghi: mi piace tantissimo il cinema, adoro le serie TV, mi piacciono i videogiochi, gli anime, la musica, i fumetti, la letteratura e così via. Pur di uscire con altri in passato ho messo da parte molti di questi interessi (videogiochi e fumetti su tutti perché da "sfigati"). Sono stata amica di persone disgustose, alcune sono state approfittatrici e così via.


    Ad oggi ho poche amicizie dalle quali spesso mi distacco poiché sono persone che fanno attività monotone o sono molto chiuse e diffidenti. Io non sono chiusa, anzi, sono una persona estremamente curiosa che adora conoscere nuova gente, semplicemente sto bene *anche* nel mio privato, inteso come spazio intimo e totalmente mio e di pochi affetti vicini.


    Questa consapevolezza mi ha fatto crescere perché finalmente mi fa curare la mia solitudine, il mio dialogo con me stessa. Posso prendere del tempo per me, per mettere al centro le mie priorità. Se voglio una pizza me la ordino, se voglio andare ad una mostra ci vado da sola. Voglio uscire con gli amici? Si, sono una persona felice! Non ho voglia di vederli? Si, va bene lo stesso!

  • Ad ogni ondata della pandemia, per tutelare i miei genitori anziani mi impongo un auto-lockdown (l'ultimo dei quali ancora in corso) che consiste nel rifiutare qualsiasi evento sociale che posso evitare, rifiuto pure di prendere il caffè al bar. Non sono quasi mai stato un individuo socievole, ma questa situazione mi sta creando molta insofferenza per le persone che mi si avvicinano, e faccio sempre più fatica a nasconderla. Mi sono reso conto in particolare di non provare più molta empatia per le altre persone, e di non avere persone a cui tengo in qualche modo fuori dalla mia famiglia. Anche dei pochi che mi avrebbero invitato una volta all'anno per una pizza fuori, non mi importa più nulla.

    Nel frattempo, mi piace sempre di più la calma dell'isolamento, chiudermi nei miei spazi e uscire solo per immergermi nella natura. Così, si sta facendo strada in me l'idea di ritirarmi completamente a vita privata, ma rimane un macigno insormontabile: il lavoro, che mi espone al contatto coi colleghi e col pubblico. Avete esperienza di persone che hanno fatto una scelta di questo tipo e come hanno fatto?

    Pensi che stare chiuso a casa non ti farà avere contatti con nessuno? Quante persone ci sono nel tuo passato? Sai che loro verranno a bussare alla porta della tua mente quando penserai di essere finalmente solo e in pace. Ricordi, sogni, pensieri... Una folla si assieperà là dove tu credi che non ci sarà che il nulla. Non lo dico per scoraggiarti ma per farti capire che non è la via che ti libererà da tutti. Esiste un altro modo per assentarsi da tutti e rimanere qui, si chiama meditazione.

  • Pensi che stare chiuso a casa non ti farà avere contatti con nessuno? Quante persone ci sono nel tuo passato? Sai che loro verranno a bussare alla porta della tua mente quando penserai di essere finalmente solo e in pace. Ricordi, sogni, pensieri... Una folla si assieperà là dove tu credi che non ci sarà che il nulla. Non lo dico per scoraggiarti ma per farti capire che non è la via che ti libererà da tutti. Esiste un altro modo per assentarsi da tutti e rimanere qui, si chiama meditazione.

    Nessuno mi viene a trovare nella mia mente, perché non c'è una persona con cui abbia vissuto un'esperienza che mi abbia segnato, come una storia d'amore pur breve o un bel viaggio indimenticabile, o anche solo passare una serata davvero divertente. L'unico che marca visita spesso è il mio primo cane, lui sì che mi manca molto.

  • Ciao a tutti!


    Allora io ho scoperto di avere, spesso e volentieri, gli stessi pensieri di Oblomovista.

    C'è voluto un po' per diagnosticarla, anche perchè il mio caso è molto subdolo, ma alla fine ho scoperto di soffrire d'ansia sociale (non grave, punteggio 22/40).

    Praticamente per chi soffre di questo disturbo la paura del giudizio degli altri è talmente forte da adottare vere e proprie condotte da isolamento. È come se avessimo (parlo per tutti coloro che ne soffrono) una sensibilità alle critiche e ai rifiuti tre o quattro volte superiore alla norma. Inutile dire che il confronto con gli altri per noi è devastante, partiamo già dal presupposto di essere sbagliati.


    Nel mio caso quindi ho perfettamente capito il perchè di questi pensieri di vivere quasi in completo isolamento, ma ognuno ha i suoi :)


    Rimango comunque dell'idea che il tempo investito per se stessi non è mai tempo perso, e anzi può essere molto più proficuo di uscire e far serata. Quindi se non sentite tutto questo bisogno di uscire perchè costringervi a farlo?

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