Non ho letto tutti gli interventi, ma mi sembra chiaro che per alcuni il covid possa aver costituito un utile pretesto per accentuare una propria tendenza già esistente all'autoisolamento.
Anche io ci ho letto questo.
Non ho letto tutti gli interventi, ma mi sembra chiaro che per alcuni il covid possa aver costituito un utile pretesto per accentuare una propria tendenza già esistente all'autoisolamento.
Anche io ci ho letto questo.
Evitare di andarsi a prendere un caffè al bar mi pare eccessivo e non vedo perché privarsi di questa piccola libertà, ma per il resto a me sembra che l'opener semplicemente non ha voglia di fingere rapporti inesistenti e che ricerchi un pò più di autenticità nelle relazioni. Capisco perfettamente che è del tutto inutile se non dannoso mettersi una maschera, uscire a cena con gente che non ha nessun reale interesse verso di te e recitare una parte per poi rientrare a casa e sentirsi più soli di prima. Questo non lo si può certo chiamare misurarsi con il mondo; ci misuriamo nel momento in cui oltre alla leggerezza possiamo avere anche un pò di profondità e dato lo scarseggiare di quest'ultima ritirarsi un pò dal mondo a me sembra nient'altro che sano.
Comunque preciso che la vita solitaria per me non comporta un impigrimento. Oggi per esempio faccio molto più movimento di quando andavo in palestra (che cercavo perennemente di evitare con mille scuse) ed evitando le uscite fuori in ristorante e pizzeria la mia dieta è un po' più controllata. Inoltre lo smart working, cancellando il tempo quotidiano che spreco negli spostamenti per l'ufficio, mi consente di uscire all'aria aperta e camminare di più.
Comunque preciso che la vita solitaria per me non comporta un impigrimento. Oggi per esempio faccio molto più movimento di quando andavo in palestra (che cercavo perennemente di evitare con mille scuse) ed evitando le uscite fuori in ristorante e pizzeria la mia dieta è un po' più controllata. Inoltre lo smart working, cancellando il tempo quotidiano che spreco negli spostamenti per l'ufficio, mi consente di uscire all'aria aperta e camminare di più.
Infatti questa associazione isolamento=pigrizia io proprio non la trovo. Io preferisco di gran lunga andare per conto mio, con il mio passo e ritmo, soprattutto in montagna, immersi nel silenzio dei boschi.
Poi per il resto non dico di vivere in clausura, il caffè al bar o la cena fuori ci stanno tutti, sono piaceri della vita, non leviamoceli...solo evito i posti affollati e troppo movimentati, troppo centrali. E non troppo spesso.
Esattamente. L'esempio della giocattoleria descrive perfettamente la mia situazione ma anche quella di tante persone.
Mettiamoci poi che uscire ha pure il suo costo, dovrei quindi spendere per sentirmi sempre inferiore e frustrato? No grazie.
Non dico neanche che questo stato dev'essere permanente, chissà magari un giorno ritroveremo le forze.
Concordo.
Io preferisco di gran lunga andare per conto mio, con il mio passo e ritmo, soprattutto in montagna, immersi nel silenzio dei boschi.
La stessa preferenza io la provai (e la conservo gelosamente) pure per lo shopping in città. Ormai vado quasi solo di e-commerce e ne sono FELICE, ma già a 30 anni mi era chiarissimissimo come mi divertissi molto di più andando a fare shopping da sola, piuttosto che con le amiche o anche con la più cara amica. Mi sentivo libera di andare e fare come mi pare, e questo è impagabile!
Così come scoprii quanto fosse stupendo andare al cinema da sola, quando e come mi pare, all'ora che mi pare, a vedere quello che voglio, piuttosto che dover stare a mediare mille aspetti, compreso il film da vedere ( ) per andarci in compagnia.
Poi, come dici tu, ma ci può stare sicuramente l'immersione socializzante...con le opportune dosi!
Ma tornando a Oblomovista ...io non percepisco nè un depresso nè un evitante...
Percepisco una persona che sa con chiarezza ciò che gli piace e ciò che NON gli piace...e vuole dedicare il proprio Tempo a ciò che per lui ha un senso, piuttosto che dedicarlo a quel che per lui non ne ha...
E' ormai largamente dimostrato come questo genere di stili di vita inducano modificazioni permanenti nel cervello e riducano l'aspettativa di vita peggio del fumo o dell'alcolismo... ma se vogliamo raccontarci la favola sull'evitamento (perché quello è...) per non beccarsi l'influenza stagionale o essere più felici nel nostro eremo (a far cosa non si sa)... ok...
Ripeto... stanno trasformando in virtù ciò che sino al 2019 era "patologia psichiatrica"... perché ?... per rendervi consumatori migliori... di medicine in primis...
Mostra di PiùLa stessa preferenza io la provai (e la conservo gelosamente) pure per lo shopping in città. Ormai vado quasi solo di e-commerce e ne sono FELICE, ma già a 30 anni mi era chiarissimissimo come mi divertissi molto di più andando a fare shopping da sola, piuttosto che con le amiche o anche con la più cara amica. Mi sentivo libera di andare e fare come mi pare, e questo è impagabile!
Così come scoprii quanto fosse stupendo andare al cinema da sola, quando e come mi pare, all'ora che mi pare, a vedere quello che voglio, piuttosto che dover stare a mediare mille aspetti, compreso il film da vedere (
) per andarci in compagnia.
Poi, come dici tu, ma ci può stare sicuramente l'immersione socializzante...con le opportune dosi!
Ma tornando a Oblomovista ...io non percepisco nè un depresso nè un evitante...
Percepisco una persona che sa con chiarezza ciò che gli piace e ciò che NON gli piace...e vuole dedicare il proprio Tempo a ciò che per lui ha un senso, piuttosto che dedicarlo a quel che per lui non ne ha...
Esattamente
E' ormai largamente dimostrato come questo genere di stili di vita inducano modificazioni permanenti nel cervello e riducano l'aspettativa di vita peggio del fumo o dell'alcolismo... ma se vogliamo raccontarci la favola sull'evitamento (perché quello è...) per non beccarsi l'influenza stagionale o essere più felici nel nostro eremo (a far cosa non si sa)... ok...
Ripeto... stanno trasformando in virtù ciò che sino al 2019 era "patologia psichiatrica"... perché ?... per rendervi consumatori migliori... di medicine in primis...
Ma ti rendi conto di ciò che hai scritto? Se fosse così non esisterebbero i depressi farmacodipendenti tra le persone che vivono situazioni "normali" di vita sociale, che incontrano un sacco di persone, che frequentano determinati posti e che sono pure contenti tutto sommato (almeno in apparenza). Invece sono proprio queste categorie che vanno in terapia.
È la qualità della vita che SI SCEGLIE di vivere a fare la differenza e se io sono più felice senza false amicizie e contorni sociali inutili che aggravano solo il mio sentire e percepire la vita ma ben venga una selezione più che accurata di ciò che voglio avere intorno a me, dall'ambiente alle persone.
Mi pare ci sia un pò (giusto un pò...) di divergenza tra quanto da te argomentato e quanto espresso da chi ha aperto il topic.
In questo topic non si parla di scremare la vita mondana, di far selezioni nei rapporti sociali o di intraprendere una vita ascetica all'insegna dell'ora et labora... bensì dell'abbracciare uno stile di vita hikikomori (definiamo le cose coi termini adeguati) ove addirittura ci si pone il problema di eliminare lavoro e colleghi (probabilmente l'ultimo filo che lega ad una parvenza socialità) senza alcuna sostituzione...
Se ciò diventa addirittura tale da essere incoraggiato ed incentivato allora davvero viviamo del mondo a testa in giù...
se io sono più felice senza false amicizie e contorni sociali inutili che aggravano solo il mio sentire e percepire la vita ma ben venga una selezione più che accurata di ciò che voglio avere intorno a me, dall'ambiente alle persone.
mi impongo un auto-lockdown (l'ultimo dei quali ancora in corso) che consiste nel rifiutare qualsiasi evento sociale che posso evitare, rifiuto pure di prendere il caffè al bar.
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