Le donne, gli scrittori, gli psicoterapeuti e le emozioni

  • Fin da quando ero giovane mi sono accorto di un aspetto per il quale ero in parte diverso dalla maggior parte dei miei amici o dei compagni che frequentavo, a me piaceva parlare di noi, di quello che provavamo, raccontarci... mentre agli altri maschi questi aspetti interessavano di meno, infatti di solito quando ci si incontra tra maschi ci si vede soprattutto per fare qualche attività, per esempio uno sport come calcio, tennis oppure camminare, guidare l'automobile eccetera. Quando ci si incontra per parlare di solito sono argomenti quali politica, economia, sport e altri aspetti legati alla vita quotidiana ma difficilmente si parla di cosa proviamo, oppure si mostrano le proprie emozioni quindi mentre con i miei compagni facevo tutte queste attività, avevo trovato piacevole passeggiare a volte per ore con alcune ragazze per ascoltare cosa mi raccontavano quando si aprivano con me, questa abitudine probabilmente è una mia caratteristica e anche oggi è un aspetto del mio carattere... Mi sono chiesto in passato se quindi ero diverso dalla maggioranza degli altri maschi, la risposta è probabilmente sì però ho scoperto con gli anni che ce ne sono alcuni che invece mi assomigliano da questo punto di vista, per esempio gli scrittori che spesso indagano dentro l'animo umano, oppure gli psicoterapeuti che fanno la stessa cosa per lavoro ma anche per passione immagino. Mi piacerebbe sapere sia da maschi che da femmine le loro esperienze su questo argomento.

  • Trovo che tu abbia ragione in linea di massima, spesso tra gli uomini c'è maggior resistenza ad aprirsi e mostrare sentimenti, l'ho sperimentato anche io. Credo sia qualcosa di culturale anche, per secoli l'uomo ha dovuto essere tutto d'un pezzo e mostrarsi più che altro pronto all'azione, il mondo dell'introspezione, delle emozioni, dei sentimenti, gli era precluso per così dire e in parte è così ancora oggi. Forse è anche vero che chi ha più sviluppate certe caratteristiche si orienta verso mestieri che le valorizzino come quelli che hai citato. Poi è chiaro che anche chi appare tutto d'un pezzo prova emozioni e sentimenti, magari non li condivide facilmente.

  • Mi piacerebbe sapere sia da maschi che da femmine le loro esperienze su questo argomento

    Posso provare a dire la mia ma già so che non piacerà quello che sto per dire...

    Se un maschio vuole parlare con me di cosa provo, che emozione ho in tale momento, di raccontarci ecc mi preoccupo...

    Nel senso che penso che sia gay e ci voglia provare con me.

    Mi è quasi capitato una volta di incrociare una persona così e poi sono scappato. ^^

  • Dialogo tra due donne:

    - Sono un po' depressa oggi...

    - Ah, davvero? Come mai? Anche io oggi mi sento un po' cosi', forse e' questo abbinamento tra il vestito e le scarpe che mi fa sentire inconsciamente meno valorizzata e poi si proietta nella mia psiche...


    Dialogo tra due uomini:

    - Sono un po' depresso oggi...

    - Ma che c∙∙∙o stai a di'? Datte na mossa che tra 10 minuti inizia Roma Lazio, se vuoi piagne vallo a fare su quel forum tuo de depressi, come se chiama... niente stress punto org? Che poi se chiama niente stress e tutti se stanno a lamenta' li' dentro, ma che ce vai a fa'...

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Fin da quando ero giovane mi sono accorto di un aspetto per il quale ero in parte diverso dalla maggior parte dei miei amici o dei compagni che frequentavo, a me piaceva parlare di noi, di quello che provavamo, raccontarci... mentre agli altri maschi questi aspetti interessavano di meno, infatti di solito quando ci si incontra tra maschi ci si vede soprattutto per fare qualche attività, per esempio uno sport come calcio, tennis oppure camminare, guidare l'automobile eccetera. Quando ci si incontra per parlare di solito sono argomenti quali politica, economia, sport e altri aspetti legati alla vita quotidiana ma difficilmente si parla di cosa proviamo, oppure si mostrano le proprie emozioni quindi mentre con i miei compagni facevo tutte queste attività, avevo trovato piacevole passeggiare a volte per ore con alcune ragazze per ascoltare cosa mi raccontavano quando si aprivano con me, questa abitudine probabilmente è una mia caratteristica e anche oggi è un aspetto del mio carattere... Mi sono chiesto in passato se quindi ero diverso dalla maggioranza degli altri maschi, la risposta è probabilmente sì però ho scoperto con gli anni che ce ne sono alcuni che invece mi assomigliano da questo punto di vista, per esempio gli scrittori che spesso indagano dentro l'animo umano, oppure gli psicoterapeuti che fanno la stessa cosa per lavoro ma anche per passione immagino. Mi piacerebbe sapere sia da maschi che da femmine le loro esperienze su questo argomento.

    Hai una sensibilità più sottile probabilmente. Io ho conosciuto solo una persona così, un mio carissimo cugino. Uomini che appunto hanno una sensibilità molto sviluppata e forse per questo meno appetibili per il sesso opposto. Io personalmente li preferisco. Sarà che sono molto sensibile anch'io...

  • Posso provare a dire la mia ma già so che non piacerà quello che sto per dire...

    Se un maschio vuole parlare con me di cosa provo, che emozione ho in tale momento, di raccontarci ecc mi preoccupo...

    Nel senso che penso che sia gay e ci voglia provare con me.

    Mi è quasi capitato una volta di incrociare una persona così e poi sono scappato. ^^

    Ognuno ha il suo modo di vedere la realtà e le sue esperienze però mi chiedo se tutti gli scrittori per esempio di romanzi introspettivi, gli psicoterapeuti, gli attori che proprio per interpretare bene un ruolo devono capire le emozioni del personaggio che vogliono presentare, i registi per lo stesso motivo, i sacerdoti, gli assistenti sociali e potrei continuare questo lungo elenco sono secondo te non normali o semplicemente interessati a capire meglio le altre persone.

  • Mi piacerebbe sapere sia da maschi che da femmine le loro esperienze su questo argomento.

    Ti dico il mio punto di vista.

    Secondo me dipende dal grado di fiducia e so che a molti suonerà strano, ma spesso alcune riflessioni si riescono a fare con persone che conosci da poco piuttosto con amici con cui sei cresciuto.


    Io personalmente ho rivalutato il concetto di amicizia, magari ho solo avuto finora "conoscenti stretti", ovvero persone con cui non sono mai riuscito a condividere i miei aspetti personali.

    Poi i maschietti sono sempre riluttanti a parlare di questi aspetti, a volte sono quelli più sensibili.

  • Ognuno ha il suo modo di vedere la realtà e le sue esperienze però mi chiedo se tutti gli scrittori per esempio di romanzi introspettivi, gli psicoterapeuti, gli attori che proprio per interpretare bene un ruolo devono capire le emozioni del personaggio che vogliono presentare, i registi per lo stesso motivo, i sacerdoti,gli assistenti sociali e potrei continuare questo lungo elenco sono secondo te non normali o semplicemente interessati a capire meglio le altre persone

    Per me non è che non sono normali, hanno una dote particolare, possiamo dire fuori dal comune che li rende nel loro complesso non comuni, ergo non normali.

    Un po' come taluni artisti, tipo i pittori: Van Gogh era un tipo fuori dal comune, o Caravaggio ecc.

    Ma anche nella scienza: Nikola Tesla o Paul Dirac ad esempio. geniali e fuori dal comune...quindi non normali.


    Ma la loro non normalità ha caratteristiche vantaggiose e non svantaggiose come ad esempio. nei disabili mentali.

  • Vorrei proporre un argomento che in parte assomiglia a quello che ho già trattato quando parlavo delle amicizie maschili e femminili ma in parte si differenzia... Il discorso è quello delle emozioni che sembrano un mondo riservato soprattutto alle femmine invece pare meno conosciuto dai maschi, spesso si hanno pregiudizi nei confronti di uomini che parlano troppo delle proprie emozioni. Però vorrei provare oltre gli esempi che ho già fatto a proporre un discorso più generale... Uno dei modi in cui si misura la ricchezza di un paese è quello che viene chiamato il PIL prodotto interno lordo ma ci sono altri modi per valutare quanto un paese sia progredito, è uno per esempio il benessere sociale che viene misurato con alcuni indici, uno dei paesi che si trova ai primi posti in questa classifica è la Danimarca che nelle scuole, credo dalle elementari fino alle superiori, propone proprio come ore di insegnamento il guardare dentro se stessi, come ci si trova in classe, i rapporti che si hanno con gli altri, le emozioni che si provano eccetera, quindi è normale in questo Paese cercare di capire le emozioni che proviamo per migliorare i rapporti personali e questo viene proposto a tutti gli studenti maschi o femmine. Un'altra interessante iniziativa proposta in Danimarca è svolta nelle biblioteche dove invece di conoscere nuovi libri si conoscono nuove persone, nel senso che vengono organizzati degli incontri in rapporti a tu per tu, ci si incontra con degli sconosciuti che raccontano la propria storia e rispondono alle domande delle persone che hanno di fronte. Anche questa mi sembra un'iniziativa molto interessante... Un'altra iniziativa che mi ha colpito perché è molto originale è quella che era stata proposta a suo tempo da Leo Buscaglia figlio di immigrati italiani negli Stati Uniti, lui insegnava all'università un corso dedicato proprio all'amore che credo fosse uno tra i più popolari tra gli studenti sia maschi che femmine, nei suoi libri racconta questa sua esperienza. Volevo inoltre riflettere sul fatto che in culture diverse dalla nostra, per esempio nel Buddismo, si insegna la pratica della meditazione che viene rivolta non solo al respiro o ai movimenti del corpo ma anche ai pensieri e alle emozioni che attraversano la nostra mente, con lo scopo di aumentare la nostra capacità di compassione verso gli altri esseri viventi, ma anche da noi in occidente se uno ha una Fede religiosa e applica, o almeno ci prova, quello che c'è scritto nei Vangeli trova che ci viene detto di amare il nostro prossimo come se stessi, viene proprio usata la parola Ama il prossimo tuo, il che vuol dire che ogni uomo che crede dovrebbe provare ad amare cioè voler bene a tutti gli altri fratelli sia maschi che femmine. Nella nostra cultura non c'è molto l'idea di amare davvero tutti quelli che ci stanno intorno, ma forse il mondo sarebbe molto più bello se questo comandamento del Vangelo venisse preso molto più in considerazione.

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