Ho 34 anni e sono in cura psichiatrica da quando ne avevo 18, quando il mio primo psichiatra mi diagnosticò depressione atipica e mi fece prendere il prozac, che andò piuttosto bene, fino a quando abbandonai la cura perché troppo presa dalla mia dipendenza dalla coca.
Dopo esserne uscita da sola, a fatica, sono ritornata dallo psichiatra con la coda tra le gambe e una depressione peggiore della prima e lui mi prescrisse zoloft, partendo da 50 mg fino ad arrivare a 200. Magia. Pochi effetti collaterali, benefici quasi immediati, mi sentivo con il mondo in mano. Per 7 anni sono andata avanti con questo farmaco, che sembrava disegnato per me.
Nel frattempo il mio psichiatra non esercita più al csm quindi sono obbligata a cambiarlo. Dopo poco zoloft inizia a perdere la sua efficacia e d'allora un vero e proprio calvario.
Con il nuovo abbiamo provato: Cipralex, Brintellix, Cymbalta, Daparox, Topamax off label, di nuovo Zoloft. Tutti fino ai massimi dosaggi. Niente. Acqua fresca. Ad eccezione di Topamax che però ho dovuto sospendere per alcuni effetti collaterali. Ho cambiato di nuovo psichiatra e con lei abbiamo provato Deniban (come una caramella), Wellbutrin (idem) e ora Efexor 37,5 da una settimana. Una delle settimane peggiorari della mia vita: continue crisi di pianto, ansia (che tengo a bada con Lyrica 150 x 3 e Rivotril), angoscia, senso di vuoto.
So che questo dipende soprattutto dai tanti lutti subiti dal 2019 a fine 2020 ma ho paura di non riuscire ad uscirne, stavolta. Se non funziona nemmeno Efexor, quali sono le opzioni? Qual è l'ultima spiaggia per chi ha una depressione particolarmente resistente? Triciclici? Elettroshock? (Lo farei volentieri se potessi).
Gli unici attimi in cui mi sento veramente bene sono quando assumo Stilnox o farmaci oppiacei, ma ho paura di diventarne dipendente.
Qualcuno ha una depressione resistente? Come si comporta il vostro psichiatra?