Nel sonno a volte parla, è irrequieta e il tema è sempre lo stesso.
Come te evita di mostrare le forme del suo corpo e la sua pelle con vestiti larghi, maniche lunghe e cose così. Niente piscina, se si va al mare solo dove non c'è nessuno: sempre con un pareo o con qualcosa che la copra. Impensabile un bikini.
Per me si può vestire come vuole, mi piace sempre: con molti colori, molto giovanile. Tutti i giorni un vestito diverso: anche questa è una necessità che mi pare collegata al tema. Per sentirsi "pulita". Per togliere quello che purtroppo le è rimasto attaccato dentro e non si può sfilare come un vestito.
Parli al passato: sei riuscita a liberarti di questo peso?
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Scenari molto simili alla tua compagna: incubi notturni ricorrenti dove si ripropone l'atto, niente piscina per anni e anni, mare soltanto se con vestiti appositi al limite di alcune culture religiose, passeggiando solo con i piedi in riva al mare.
Mi spiace moltissimo per la tua compagna ed è vero quello che scrivono gli altri: ogni persona poi reagisce differentemente a questi episodi.
Come detto da bruce, io ad esempio ho vissuto degli abusi da una persona più grande di me nell'infanzia, non in fase adulta. La violenza colpisce tutte e tutti: donne, uomini, bambini e anche animali. Non risparmia nessuno ed è sempre schifosa, dove con violenza per anomali chiaramente intendo a storie disgustose di maltrattamento vario.
La violenza fa schifo, sia fisica quanto sessuale, è questo il punto. Lascia pesi addosso, li lascia per anni.
La mia sessualità, ad esempio, è rimasta molto alterata per tutta la mia prima parte di giovinezza: soltanto ora, visto che mi hai chiesto se ho avuto modo di uscirne, posso dire che grazie a delle amicizie speciali ho trovato pian piano il modo di andare in spiaggia senza più vestiti, partecipando anche a feste sul bagnasciuga e vacanze in barca.
Molto prezioso, comunque, il concetto di cambiare vestiti per sentirsi "pulita", perché per certi versi è qualcosa che applico anche io.
Un abbraccio anche alla tua compagna, grazie e buona fortuna per tutto!
Intanto sappi che è verità assoluta, scientificamente provata, assolutamente riconosciuta a livello mondiale che non è colpa della vittima di abusi sessuali, in particolar modo quando si parla di bambini. Che ti piaccia o meno: è così.
Poi, per rispondere alla domanda implicita: Sì, aver subito abusi in infanzia condiziona in modo particolare la concezione del pudore e della nudità, oltre che la sfera della fiducia, persino con il partner sessuale.
La sensazione di essere violati dagli sguardi è legata al senso di colpa e di vergogna.
Il senso di colpa è quello errato e basato sul fatto di credere di avere delle responsabilità in ciò che è accaduto.
La vergogna invece è legata all'ipersensibilità che si va a generare attorno al concetto di pudore.
Alcune persone reagiscono all'opposto e perdono totalmente il senso di pudore, altre (la maggior parte) reagiscono come te.
Riguardo il senso di colpa invece: è universale, ovvero in modo più o meno conscio è presente in tutte le vittime di abuso; cambia solo il modo in cui si manifesta.
Attenzione, perché quando si parla di bambini non c'è una grande differenza tra gli abusi subiti da donne o uomini.
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Mille grazie per le tue spiegazioni e, come scritto anche da me sopra, non esiste discriminante quando si parla di violenze: donne, uomini, bambini e animali.
Che siano solo fisiche o sessuali, nessuno ne esce indenne...