Io parto dal presupposto che un uomo su un app di incontri trovi potenzialmente interessanti tutte le donne alle quali mette il like, e siccome sappiamo che generalmente i like spesi non sono pochi (se non altro perché per la legge dei grandi numeri qualcuna dovrà pur permettergli di chattare), non vedo come una donna possa pensare di aver davvero attratto un uomo su un app di incontri.
Non conosco le app di incontri ma credo che tutte esse si basino su uno schema mercantile abbastanza tradizionale, risalente solo a qualche decina di migliaia di anni.
La prima fase vedeva le femmine ed i maschi assumere ruoli abbastanza differenziati: le femmine si esibivano ed i maschi mostravano il loro interesse (semplificando molto). Dopo di ché si instaurava una fase di selezione in cui la femmina comprendeva quanto interesse avesse raccolto ed il maschio avanzava offerte (in termini generici, dall'offerta di acquisto della schiava alla esibizione della sua possenza, fisica e/o patrimoniale).
Non mi sembra che il meccanismo delle app di incontri si distacchi da questo schema generale, tranne il fatto che, teoricamente, maschi e femmine hanno ruoli indifferenziati (anche se, spesso, le femmine non pagano per chattare o inviare i likes, mentre i maschi devono acquistare crediti o punti da spendere).
Da questa premessa (che prego di correggere, se fosse proprio errata) mi sembra che, in quella che ho chiamato prima fase di inizio dialogo/selezione, gli uomini non possono che esprimersi a suon di likes (o come diavolo si chiamano).
Insomma, se vuoi giocare alla roulette devi mettere sul tavolo delle fiches e tentare la sorte.
In qualche modo, ogni rituale deve iniziare per promuovere contatti, che poi è lasciato agli interessati di coltivare o scartare.
Mi sbaglierò ...
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