Ne soffro da 15 mesi h24. Sono consapevole che la derealizzazione c'è per un motivo, qualcosa da cui mi devo proteggere l'ha scatenata, ma ci sono talmente tante cose nella mia vita che mi hanno fatto male che non so davvero come trovare la chiave. La mia paura non è che non vada via perché so che è un sintomo e se ne andrà, ma quella di cambiare tutto e che nonostante questo non cambi niente...
Derealizzazione e depersonalizzazione, come superarle?
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Ciao ragazzi, questo thread è uno spiraglio di luce per me... derealizzata h24 da più di un anno e mezzo e seguita da psicoterapeuti senza alcun farmaco. Qualche giorno fa più male degli altri, questa derealizzazione. Il mio problema è la troppa sensibilità che ha scatenato un'ansia generalizzata con doc e derealizzazione più depersonalizzazione. Sono al punto che l'ansia viene scatenata dalla derealizzazione, quando penso che sto ancora così e chissà cosa altro dovrò fare per "guarire"...
Esattamente come ti senti? Perchè io son due anni che vorrei capire cos’è questo mio “sentirmi strana” a tratti…ma tutti i giorni!
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Mi sento stordita, mi ripeto "sono qui", ma è come se avessi paura da un momento all'altro di perdere il contatto completamente... mi sento "parzialmente qui". Quando sono sola riesco a stare bene, quando parlo con qualcuno mi sento completamente un robot, ieri ho fatto un colloquio di lavoro e pensavo di poter dire cose assurde, offendere, dire parolacce... ma il pilota automatico che ho inserito è stato talmente bravo da affrontare anche una parte di colloquio di un'ora in inglese. Finito il colloquio ho detto, ma come ho fatto? Ho sempre mal di testa, cose strane agli occhi (a volte vedo molto più luminoso, mi danno fastidio le luci), li sento "incavati", mi viene il nervoso quando parlo con qualcuno perché sento tantissimo che ancora, dopo 15 mesi h24, qualcosa non va. Premetto che sono da 15 mesi seguita da una psicoterapeuta... a quanto pare con la derealizzazione ci vuole mooolta pazienza.
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Ciao a tutti. Innanzitutto non bisogna avere paura del sintomo perché sulla paura questo fa le radici e resta per molto più tempo. Io l'ho avuto fortissimo all'inizio dei miei disturbi d'ansia, trent'anni fa. Ma forte davvero. Curato con un pizzico di neurolettico. Poi ho avuto sempre ansia, panico, etc. ma der e dep no.
Quattro anni fa è morta mia mamma e tra il lutto, la pandemia e l'inizio della menopausa sono stata chiusa in casa senza relazionarmi con gli altri, a parte fare la spesa, etc.
E adesso da un anno la der e dep sono tornate. Cerco di spostare l'attenzione ma a volte è dura, specie se devo guidare. So che esistono dei trucchi psicologici per allontanare il disturbo, solo quando questo non è forte. Ma quali?
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Ciao a tutti. Innanzitutto non bisogna avere paura del sintomo perché sulla paura questo fa le radici e resta per molto più tempo. Io l'ho avuto fortissimo all'inizio dei miei disturbi d'ansia, trent'anni fa. Ma forte davvero. Curato con un pizzico di neurolettico. Poi ho avuto sempre ansia, panico, etc. ma der e dep no.
Quattro anni fa è morta mia mamma e tra il lutto, la pandemia e l'inizio della menopausa sono stata chiusa in casa senza relazionarmi con gli altri, a parte fare la spesa, etc.
E adesso da un anno la der e dep sono tornate. Cerco di spostare l'attenzione ma a volte è dura, specie se devo guidare. So che esistono dei trucchi psicologici per allontanare il disturbo, solo quando questo non è forte. Ma quali?
Ciao, leggendo il tuo messaggio mi viene una domanda: potrebbe la menopausa accentuare tutti questi sintomi? Ti spiego, io ansiosa da sempre non ho mai avuto episodi di der e dep, dal 2020 sono in menopausa in coincidenza con la pandemia (altro colpevole) e un anno dopo sono cominciati questi sintomi invalidanti, paura, ansia sociale e senso di "stranezza mentale"! Io non so se la mia sia der o dep o altro perchè non sono mai riuscita a spiegare a nessun medico come mi sento! È come quando rimani fissata a guardare un punto e lo sguardo rimanesse sempre così, fisso.
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Ciao a tutti!
Vi leggo da tanto ma non ho mai avuto il coraggio di scrivere fino ad ora.
Vorrei riportare la situazione che sto vivendo da mesi nella speranza che qualcuno possa capirmi. Scusatemi già se non sarò breve e concisa 🙏🏻
Tutto inizia a maggio con i primi attacchi di panico causati da una fortissima ipocondria legata alla paura di avere un infarto.
Inizio quindi un percorso di psicoterapia durato un mese e mezzo con una terapeuta totalmente incapace che, non solo non ha eliminato il problema, ma l'ha aggravato consigliandomi evitamenti e facendomi diventare totalmente dipendente da mia madre (fino a quel momento, nonostante gli attacchi, ero risuscita a mantenere la mia autonomia e qualità di vita). Conseguenza di tutto ciò: disturbo d'ansia generalizzato.
A luglio interrompo la terapia ma rimango totalmente senza aiuti causa ferie della maggior parte dei terapeuti.
In questo mese "scoperta" la paura e preoccupazione costanti mi fanno vivere sensazioni mai provate prima che fatico ad interpretare e, non avendo nessuno con cui parlare e cercando su internet, inizio a pensare di soffrire di un disturbo dissociativo. Non mi sento più io e non riesco a "ritrovarmi".
Ad agosto inizio un percorso di terapia cognitivo-comportamentale con uno psicologo bravissimo: non ho più attacchi di panico ma rimane la paura della derealizzazione. Il mio terapeuta mi ha sempre detto che è impossibile che io soffra di un disturbo dissociativo ma la paura rimane. È come se costantemente cercassi prove della mia "normalità", prove che mi facciano capire che sono tornata come prima ma non le trovo mai... forse perchè mi suggestiono, non lo so...
Così passa l'estate, tra sforzi di fare la mia vita normale e il dolore dentro immenso di non sentirmi più io. Con fatica piano piano riesco a lottare contro il Mostro.
A dicembre però ho un grosso tracollo: tornano gli attacchi di panico con una fortissima paura di morire. La cosa peggiore è che, una volta passati, torna la paura di "non sentirmi più io" / derealizzazione. E così via, tra un "oddio sto per morire" è un "oddio sono derealizzata", fino ad oggi in cui sto vivendo il periodo peggiore della mia vita.
Tutto mi spaventa, non riesco più ad andare in vacanza, al ristorante, ho lasciato l'università, non vedo più le mie amiche e anche la mia vita di coppia ne risente. In un momento in cui vorrei essere attiva per trovare il mio posto nel mondo mi sento bloccata da questo mostro che da mesi mi sta tenendo prigioniera.
A metà gennaio ho iniziato la terapia farmacologica ma ancora non ho risultati, né sull'umore né sulla paura.
Questi sono i miei sintomi più frequenti: senso di svenimento, fiacca, extrasistole, male e peso al petto, schiena e collo, dispnea, vista offuscata, senso di distacco dalla situazione che sto vivendo (come se fossi costantemente persa nei miei pensieri e non riuscissi ad uscirne).
Sono ora nelle mani di uno psicologo e di uno psichiatra bravissimi ma nonostante tutto non riesco a fidarmi, non riesco ad accettare che sia "solo" ansia… vivo sempre con la sensazione che ci sia altro sotto che sta sfuggendo ai medici (malattie organiche? Mentali?) e sono convinta che questa paura stia ritardando la mia guarigione. Pensate solo che in 7 mesi di terapia non sono ancora riuscita a sviscerare le cause che sono alla base del disturbo perché parlo solo ed esclusivamente dei sintomi!!
Sono spaventata, triste, arrabbiata, continuo a chiedermi "perché a me?", mi manca la mia vita e più passa il tempo e più perdo le speranze.
Vi scrivo nella speranza che qualcuno possa capire le mie parole e possa aiutarmi ad "accogliere" l’ansia (come tutti mi suggeriscono) e a tranquillizzarmi per lo meno del fatto che i sintomi che vivo sono effettivamente creati da questo disturbo.
Grazie a chiunque mi risponderà!
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Sono spaventata, triste, arrabbiata, continuo a chiedermi “perché a me?”, mi manca la mia vita e più passa il tempo e più perdo le speranze.
Non farti domande le cui risposte ti portano a deviare il percorso di guarigione, ognuno potrebbe porsi questa domanda per qualsiasi malattia. In primis stai lontana da internet e ricorda che ogni persona ha una sua storia, quindi fuori da quel luogo a meno che tu sia un medico o figura similare.
Una domanda: che terapia farmacologica stai seguendo e, soprattutto, stai affrontando o hai affrontato dei particolari momenti di stress?
Come sempre in bocca al lupo e se ti va fai sapere
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Ciao repcar grazie mille per la risposta!
Sto assumendo brintellix 10mg e xanax al bisogno.
Ho passato un momento molto difficile causato sia dalla pandemia che da decisioni molto importanti da prendere nella mia vita lavorativa e affettiva. Oltre a problematiche di perfezionismo e controllo patologici che mi porto avanti praticamente da sempre ma sulle quali non ho mai lavorato.
Purtroppo la sintomatologia causata dai pensieri ossessivi e il bisogno di riprendere la mia vita mi rendono impossibile sviscerare tutto ciò. Spero veramente che la terapia farmacologica prima o poi possa darmi un po' di sollievo dai pensieri.
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Ciao polly27! Come ti capisco... pure io stessa situazione. Anni e anni di attacchi di panico e adesso è subentrata la dissociazione (che la mia terapista non vuole che chiami così) ma difatti non mi sento più io e sono tremendamente in difficoltà anche nella vita di tutti i giorni.
Che consigli ti ha dato la terapista o spiegazioni in merito?
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Ciao a tutti!
Ho letto tutti i vostri messaggi e avrei una domanda per chi dice di "spostare l'attenzione". Per me è praticamente impossibile perché qualsiasi cosa faccia mi viene il pensiero "vedo bene questa cosa?", "percepisco bene questa situazione?", "mi sento davvero presente in questa situazione?"... non so se riesco a spiegarmi. So che già nel momento in cui mi faccio queste domande mi suggestiono in automatico ma non so come fermarle e, soprattutto, come non andargli dietro.
Qualcuno si ritrova nelle mie parole e ha un consiglio da darmi?
Grazie davvero.
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