Posts by Mavie

    Ciao Mavie, la tristezza non è un problema. Tutti abbiamo giornate o periodi durante i quali la tristezza ci assale. Puoi iniziare ad accettarla, come tutte le altre emozioni, e andrà via nel giro di qualche ora. Devi solo "aspettare".

    Puoi invece lavorare sul senso di colpa, che non fa altro che alimentare la tristezza in un circolo vizioso che ti porta sempre più giù.

    Nessuno può giudicarti perché sei triste, o pensare che non meriti di essere triste perché c'è chi sta peggio di te.

    Inizia così: "Sono triste, oggi va così. Punto. Posso sentirmi triste, certo. Stop".

    Hai ragione Ciccio, ma il punto è che questo stato d'animo è parte di me forse da sempre e a volte sono davvero stanca di sentirmi così, alcuni giorni poi si fa sentire ancor di più. Vorrei avere qualche attimo di felicità, o di "dimenticanza" come diceva Totò... del resto la felicità cos'è se non attimi di dimenticanza? Grazie per le tue parole.

    Buonasera, è da un po' che non scrivo. Non sto meglio: i miei umori si alternano, ma da oggi una tristezza mi ha assalita in maniera più preoccupante. Sono triste e allo stesso tempo mi sento in colpa. Mi dico che non è giusto che io mi senta così, visto che c'è davvero chi sta peggio. Però io non posso farci nulla se mi sento così, e sentivo il bisogno di dirlo a qualcuno...

    Carissimo, sono due anni che ho questa sensazione di distacco dalla realtà! Io non riesco a spiegare a nessuno come mi sento e non so se sia dovuta alle mie ansie di lunga data, ma una sensazione simile, costante e da tanto tempo non l’avevo mai provata! Mi fa ovviamente vivere male e rifuggire dalle relazioni sociali. Mi sforzo ma a volte anche incontrare una persona per strada mi provoca stordimento e paura di svenire, per cui cerco di far presto e scappo via! Insomma è tutto invivibile da qualche tempo per me! In più a volte mi capita di provare delle specie di scosse alla testa, ma anche qui non so esattamente come spiegarmi…

    Ciao :slightly_smiling_face:, come ti capisco, anch’io a volte ho sintomi alla testa: dolore, brividi, sensazione di caldo e altre mille cose inspiegabili. Da qualche settimana ho incominciato a fregarmene, quando i sintomi compaiono inizio a fare qualcosa, qualsiasi cosa, e poco a poco scompaiono. L’allenamento mi sta aiutando tantissimo, la produzione di endorfine è fondamentale per la guarigione. So che è difficilissimo in questo stato mettersi a fare allenamento ma inizia e non te ne pentirai. Vedrai che domani con le tue amiche andrà bene, loro sono al corrente del tuo stato d’animo? Io ne parlo molto liberamente con tutti e devo dire che mi sento molto meglio, così nel caso non devo fingere.

    No le mie amiche non lo sanno. L'estate scorsa in vacanza con amici non sono stata bene, per tutta risposta la mia "amica" mi ha detto che sono sempre a lamentarmi. Ci sono rimasta malissimo per cui adesso mi guardo bene dal raccontare il mio disagio. Il punto è che credo sempre di essere malata, che ci sia qualcosa che non va. Lo so il movimento aiuta, infatti quando sono da sola e vado in giro a piedi sto bene. Dovrei vincere la pigrizia e fare almeno delle lunghe passeggiate giornaliere. Stasera credo che ricorrerò all'ansiolitico prima di andare all'aperitivo con le amiche...

    Ciao, io ho seguito il consiglio di Brunei e anche della mia psicologa e pensa che domenica nonostante temessi di uscire con il caldo, l’ho fatto… all’inizio non è stato semplice, più sentivo caldo, più temevo di stare male, di svenire e ovviamente avevo ansia… ma per un po’ stando in compagnia degli amici non ho pensato a tutte le paure e sono stata fuori casa fino all'ora di cena, senza prendere nulla (uso gocce naturali per l’ansia). Anche io come te ho fatto mille visite, tranne la tac che è quella che mi spaventa di più. Ora i timori sono concentrati alla testa, ma sto provando ad ascoltare i consigli di chi mi ama e della psicologa, e soprattutto penso che se avessi avuto qualcosa di grave ad oggi (ci sono dentro da un anno esatto) qualche sintomo più severo l’avrei avvertito. So che non è semplice, io ogni giorno convivo con la sensazione di svenimento e il terrore che possa succedere, e con il caldo è ancora peggio...ma possiamo farcela, sono sicura che se non molliamo e perseveriamo nel fare le cose normali possiamo uscirne!

    Anche io vivo così da due anni, con la paura costante di sentirmi male e la testa confusa e strana. Non so spiegare come mi sento!

    Ciao, io ne sto uscendo grazie alla “vita sociale”. Dovresti importi di fare delle cose che ti facciano sentire viva, anche se all’inizio è difficilissimo, ma la costanza dà i suoi frutti. Più stiamo isolati o senza fare nulla nel nostro habitat, che riteniamo sicuro, più queste sensazioni si alimentano. Se hai qualcuno con cui puoi parlarne fallo, anche in chiave ironica. Ad esempio io ho questo amico che, come me, è in balia di queste sensazioni, a volte usiamo apposta in luoghi aperti con gente (parchi…) e con qualche battuta ci raccontiamo le cose che ci sono accadute e per assurdo per qualche ora è come se ne fossimo usciti. Il problema risorge quando sto da solo…

    Se vuoi parlare io ci sono. Comunque se fosse qualcosa di “grave” i sintomi si sarebbero già palesati, questa è la frase che mi rassicura quando l’ansia mi colpisce fisicamente. Vivi che ne uscirai sicuramente :)

    Ciao, sto praticamente come te da due anni! Ho fatto tante visite ma l’unica cosa che mi tranquillizzerebbe è anche quella che temo di più, la tac cerebrale. Ad esempio stasera ho tutte le mie strane sensazioni, testa confusa, vista strana, tutti sintomi che non so spiegare e più si avvicina l’appuntamento con le amiche di domani e più mi sento male e penso "E se domani non riesco a stare seduta al bar? Se mi sento male?" E via così... È un incubo credimi e dura da ben due anni. Penso non ne uscirò mai!

    Ciao a tutti. All'età di 45 anni mi chiedo come mai non sono mai migliorato. Ansia, confusione mentale, nessun sogno, passioni che da poche sono diventate quasi nulle, nessuna voglia di socializzare.

    Ora mi chiedo: e se fossero cause biologiche? Non sono medico, però qualche causa ci potrebbe essere. Avrò picchiato la testa da piccolo, non mi arriva abbastanza ossigeno al cervello, sarò celiaco, boh???

    Un paio di psicologi li ho visti, ma l'impressione è che tu per loro sei solo un cliente da parcella, piuttosto che un paziente da curare.

    Sarebbe meglio uno psichiatra? È lei/lui il professionista giusto? Quello che ti dice: "facciamo prima questi esami diagnostici per escludere questo o quell'altro, in caso negativo prendi queste pastigliette e segui questa terapia?".

    Hai sentito un neurologo? Magari ti prescrive, se lo ritiene necessario, esami più approfonditi. Certo è che tutti vorremmo trovare la causa esatta ai nostri malesseri, purtroppo non sempre è facile.

    Rieccomi ancora con le mie “strane sensazioni” di testa vuota, confusa... inspiegabile è il senso di paura che ogni tanto mi attanaglia! Come se non bastasse adesso ogni notte mi sta capitando, nella fase del dormiveglia, di sentire la testa strana, mi alzo e passa! Non ce la faccio più, sono davvero stressatissima anche perchè NON SO SPIEGARE esattamente quello che sento! Help me...

    C'è chi ha parlato di dissociazione. Lo ha fatto mettendo al centro la regola e il principio dello stare in stretta unione e connessione con l'esterno, con gli altri, ribadendo la necessità di non distogliersi dall'intesa e dal porre attenzione a quanto lì si svolge, nel legame con altro e con altri. In realtà la dissociazione se esiste riguarda il rapporto con la tua parte intima e profonda, la dissociazione da te, la mancanza di incontro, di vicinanza col tuo intimo, sinora considerati non importanti e non necessari, la mancanza di capacità di ascolto, di dialogo e di intesa con la tua interiorità, con ciò che senti, che vive dentro di te. Mica è poco, perchè senza un simile legame e intesa, senza trarre da lì, dalla connessione col tuo intimo e dall'ascolto di ciò che si muove in te, dal tuo sentire, guida e ispirazione, nutrimento e sostanza per capire, per capirti, sei solo affidata all'iniziativa isolata della tua testa che, dissociata dal tuo sentire, impiega i ragionamenti per capire e che, priva di guida interiore, altrove cerca e trova indirizzo e che da altro che sta fuori nel pensato e nei modelli comuni prende ispirazione e suggerimenti, guida e sostanza di pensiero. Conseguenza di questa dissociazione dal tuo intimo e profondo? Non conoscere nulla di vero e di fondato su di te, non scoprire traendolo da te stessa e comprendendolo davvero e su basi da te accertate cosa è importante per te e perchè, non avere prima comprensione dei tuoi modi di procedere abituali e poi e via via del significato autentico e delle ragioni della tua vita, non avere su queste basi la capacità di condurti autonomamente e di governarti. La conseguenza è ritrovarti di fatto al traino di ciò che da fuori definisce ciò che vale e che puoi o devi perseguire e dimostare, di cui devi dare prova. Se il tuo profondo insiste nel tenerti sulla corda e nel vincolarti al tuo malessere è per farti intendere che di te devi occuparti e prenderti cura, che l'attenzione ad altro non è la priorità, che allo stato attuale sei davvero in cattivo stato finchè non arrivi a formare solida base tua, superando la dissociazione che ti tiene monca di una parte vitale e fondamentale di te stessa con cui invece hai necessità di costruire un rapporto, che è imprescindibile e perciò essenziale per diventare individuo consapevole, per avere una tua visione della tua vita e di te stessa, per non essere solo chi cerca di essere a norma e copia di altro, cioè normale, semplicemente adeguata e al passo con ciò che si sostiene essere giusto e valido comunemente. Squalificare come patologia ciò che interiormente dà l'allarme e invita a provvedere a profondi quanto utili cambiamenti è un'ingenuità assai poco favorevole ai propri interessi. Pierangelo Lopopolo

    Belle parole, ma la mia non è dissociazione.