Derealizzazione e depersonalizzazione, come superarle?

  • Parto dal fondo e ti dico che no, non sempre l’autismo si scopre da piccoli. Io l’ho scoperto adesso, a 40 anni, e questo spiega tanti miei comportamenti per cui mi sono dannata l’anima. Spesso chi è autistico e anche plusdotato mette in atto inconsapevolmente strategie di “masking” per uniformarsi ai neurotipici.


    Io faccio psicoterapia da un po’, ho provato tanti terapeuti in vita mia che però hanno gettato la spugna perché dicono che sono fin troppo brava ad auto analizzarmi. Ora ne ho trovata una brava. Io ti consiglio di cercare di trovare il modo, anche solo ogni due settimane. Anche se ora credo sia scaduto il bando, c’è il bonus psicologo ogni anno, prova ad informarti.


    Nel mio caso la derealizzazione è stata scatenata da un episodio recente, ho cominciato a vivere la dissociazione già due giorni dopo quell’evento, e come detto poi c’è stato un altro evento che l’ha chiusa. Ora a tratti ho dei giorni o mezze giornate in cui sento di nuovo quella sensazione di straniamento dalla realtà, anche se in maniera meno intensa.

    Andando ad analizzare la cosa con la psicologa, abbiamo capito che questo trauma è stato scatenato dal riaprire mie ferite profonde che hanno si radice nell’infanzia: ora sta a me combattere questo dolore che riaffiora e cercare di vivere il presente alla luce di ciò.

    Allo stesso modo, ne vengo da un sovraccarico emotivo e cognitivo di mesi e anni dove non mi sono mai fermata, è come se il mio cervello avesse detto: “basta, ora è troppo, devo prendermi una pausa”.


    Di sicuro non funzioniamo tutti allo stesso modo e non so dirti se nel tuo caso c’è stato qualche evento scatenante o se il semplice sovraccarico ti causa questi episodi…

  • Non ne ho idea da cosa sia scatenata, cioè ci sono stati tanti episodi, qualcuno più intenso di un altro, forse nell’infanzia o recente. Mi sa che dovrò fare anch’io un periodo di psicoterapia, capire meglio i fatti che sono successi e mettere in ordine la mente.


    Nel periodo che ho fatto con la psichiatra, mi ha fatto capire che il disturbo bipolare che mi ritrovo è stato causato da una cosa simile a quella che hai provato tu. Dopo troppi avvenimenti traumatici consecutivi e la morsa della depressione durata un paio di anni, la mia mente si è ribellata e si è come resettata con l’esordio di euforia. Per questo penso che i due disturbi siano collegati.


    Mi sono poi informato che un altro CPS della regione, circa vicino a casa, fa i test per le neurodivergenze. Oggi ho sentito la psicologa che esegue questi test: spiegando brevemente le mie sensazioni e il percorso che finora ho fatto, mi ha dato appuntamento per la prima visita il mese prossimo. Sono contento, forse riesco anche ad allacciarmi con loro e fare psicoterapia senza spendere nulla. Ovviamente sarà una cosa lunga, ma meglio che sbatterci la testa inutilmente: poi scoprirò che cosa ho nella testa e capirò meglio chi sono.

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