Lavoro in proprio: un tunnel in cui non si vede nessuna luce alla fine

  • Come se non bastassero tutti i casini sentimentali, la depressione, l'ansia e via dicendo,

    a lavoro sto affrontando una crisi nera da oltre un anno.
    Non che prima le cose andassero alla grande, ma da un anno a questa parte vanno proprio malissimo.


    Ho appena ricevuto la pec dove mi viene comunicato che la richiesta di finanziamento garantito covid è stata bocciata.
    Non era una cifra immensa, ma sarebbe stata una boccata di ossigeno, e mi avrebbe permesso di risollevarmi un pò.

    Sono sovraindebitato con banche ed erario, non so francamente cosa fare e le prospettive che le cose vadano meglio sono sempre più remote.

    Non so francamente che fare, inoltre depressione, ansia e ossessioni non mi rendono performante al 100% sul lavoro.

  • Chiedo scusa se rispondo solo al titolo.

    Mai taciuto di essere una vera pasionaria del lavoro autonomo e completamente inadatta al lavoro dipendente.

    Al di sopra dei miei gusti e incapacità personali, ovvio che mi dispiace per il tuo momento, ma...pensi stiano meglio i dipendenti a cui può arrivare per mail il benservito dall'oggi al domani? O che stiano meglio i dipendenti (e quanti ne sento!!! anche pubblici!) che anche con contratti supercorazzati di vecchio tipo...sono continuo oggetto di timori e tremori che vanno dalle "scelte di dislocazione" arbitrarie e fino al mobbing?

    Un autonomo può rinascere e reiventarsi OGNI GIORNO, e ha per stimolo un obiettivo PROPRIO!

    Ma vuoi mettere? ;)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Era il 2021 quando scrivevo questo post.
    Sono passati ormai quasi 4 anni, e come sarà andata alla fine la mia attività?

    Ho un brillante futuro alle spalle.

    Oggi sono 3 anni che faccio il dipendente.
    Dal tunnel non ne sono uscito, i mesi successivi a questo post furono deleteri, e finii per perdere il controllo e cadere dal filo su cui camminavo.
    Ho "negoziato" le ferite fatte come "imprenditore", trasformando i miei fallimenti in un curriculum di tutto rispetto, o in una "laurea" specialistica.

    Stipendio che, se mi avessero offerto 20 anni fa, mi avrebbe fatto evitare la montagna di debiti che mi porterò nella tomba, e lavorare senza indebitarsi è una sensazione quasi nuova.

    Ma l'ego... eh, quello ne risente.
    Attività andata male, chiusa.
    Debiti rimasti qua e là che provo a tamponare come posso.

    E l'ego, quello che cerca di sparare ogni cosa sui social come a voler dimostrare di essere un vincente, deve accontentarsi dei fatti e mettere da parte l'apparenza.

    La mia parola non è più l'ultima quando si parla di lavoro, e la mia opinione spesso non è nemmeno gradita.

    Ma devo dire, in fondo non è così male come pensavo.
    E a malincuore, devo ammettere a me stesso che forse, forse, la stoffa dell'imprenditore non la avevo più, anzi, non la avevo mai avuta.
    Mi mancava il fiuto giusto, ma soprattutto il tempismo. E le belle idee finivano per disperdersi nel tempo che non bastava mai.

    E oggi non c'è nessuno che mi chiede il permesso per fare qualcosa,
    E oggi non si alza più nessuno quando entro da qualche parte,
    E oggi quella illusione che un giorno avrei fatto successo è ormai sbiadita, spenta, messa da parte.

    Ma nella mia immaturità, stupidità e superficialità, quello che mi manca di più è dover tenere un basso profilo.
    Rispondere solo alle domande, e dire sempre solo l'essenziale.

    E se un tempo amavo stare sul palco, sotto la luce dei riflettori, ora devo farmi piacere l'ultima fila, quella dove al massimo arriva un filo di luce.

    E forse, quella smania di stare sul palco, di stare sotto la luce dei riflettori a tutti i costi, è ciò che mi ha costretto a scenderne da quel palco.

  • forse, quella smania di stare sul palco, di stare sotto la luce dei riflettori a tutti i costi, è ciò che mi ha costretto a scenderne da quel palco.

    E potrebbe anche essere, ad oggi e PER TE . :thumbup:

    Ma dimostri tanta di quella Intelligenza che... (secondo me, che fui l'ultima a risponderti nel 2021, quando io stessa avevo solo un trentesimo delle complicazioni venute dopo, ma l'ho riscoperto solo ora)... penso proprio che una Persona come te, così consapevole dei limiti propri, di quelli della media altrui, e dei limiti relazionali in genere... abbia da potersi giocare la vita su tutti i tavoli possibili. (Diversamente da chi non ha alcuna contezza e neanche sospetto di limiti propri). :thumbup:

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Chapeau anonimotriste!

    Riconoscere le proprie capacità è (abbastanza) facile per tutti, riconoscere limiti è molto meno facile (ma assai più importante).


    A livello pratico: per quanto riguarda i vecchi debiti hai valutato se hai accesso alle procedure di sovraindebitamento?

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Ti ammiro per il tuo ragionamento, fidati so cosa vuol dire non mollare di un centimetro, per evitare di trovarsi a fare i conti con il proprio ego ferito, ma mantenerlo potente, grandioso, sempre, fino alla fine.


    Quello che hai fatto denota molta concretezza e intelligenza e ti faccio i miei migliori auguri per il futuro.

  • Chapeau anonimotriste!

    Riconoscere le proprie capacità è (abbastanza) facile per tutti, riconoscere limiti è molto meno facile (ma assai più importante).


    A livello pratico: per quanto riguarda i vecchi debiti hai valutato se hai accesso alle procedure di sovraindebitamento?

    A livello pratico se avessi i soldi che mi hanno chiesto per accedere alla procedura... non mi sarei indebitato.
    L'Italia è un posto fantastico!
    In 3 anni ho sentito solo sciacalli, che (per fortuna forse) non posso permettermi.

  • A livello pratico se avessi i soldi che mi hanno chiesto per accedere alla procedura... non mi sarei indebitato.
    L'Italia è un posto fantastico!
    In 3 anni ho sentito solo sciacalli, che (per fortuna forse) non posso permettermi.

    Purtroppo è vero, sfruttare chi è in difficoltà è proprio una tra le cose più misere.


    Personalmente ho visto anche situazioni volgere in positivo, soprattutto una persona che conosco bene e che è riuscita ad uscirne, con la rateizzazione delle spese.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

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