Per scomodità possiamo intendere un qualcosa da fare al posto di cedere alla tentazione, per tardare l'evento e per avere il tempo di capire se regredisce o peggiora. Oppure: smettere di andare nel posto che conosciamo e cercarne sempre di nuovi; oppure: mettere un tot di soldi in un'altra impresa o in beneficenza ogni volta che "cedi" alla tentazione.
Devi "pagare" in qualche modo con qualcosa di spiacevole. Poi vedi tu cosa. In una terapia cognitivo-comportamentale si cercherebbe di fare davvero qualcosa di simile, ma bisogna prima conoscere la tua mente per capire cosa potrebbe "pungerti" senza fungere da repressivo.
A mio parere queste soluzioni che tu proponi sono repressive, nel senso che sono tutte volte a reprimere un comportamento.
Perché non esiste una soluzione che non sia quella di cercare di reprimere il comportamento.
Il tempo che intercorre fra l'accordo e l'appuntamento è già un indicatore del fatto che non si tratta di cedere ad un impulso ma che c'è tutta la premeditazione.
Secondo me se avesse voluto provarci avrebbe avuto tutto il tempo e di certo non aveva bisogno dei nostri consigli. Sono ragionamenti scontati.
A me fa strano che cerchi soluzioni dagli altri, perché gli altri non possono impegnarsi per lui.
È come il fumatore accanito che non riesce a smettere perché non vuole e va al centro antifumo ma non funziona. Mentre il fumatore accanito che ha DECISO di smettere butta il pacchetto e non fuma più.
Le strategie servono quando uno di base ha la volontà, senza non servono.