Paura per la mia salute

  • Da ipocondriaca di lungo corso posso dirti che le analisi che hai citato e che sono tutte a posto escludono praticamente tutte le malattie gravi che prevedano un coinvolgimento della milza.

    Quanto ai medici, sì, a volte si incappa in quello troppo superficiale e ottimista e a volte in quello con il tatto di un rinoceronte, ho avuto anch'io le mie esperienze ben poco piacevoli di cui alcune hanno lasciato un segno permanente. Ovviamente so bene che essendo ipocondriaca sono più vulnerabile di altri, e altre persone alle stesse parole avrebbero reagito senza nessun patema, come in qualche caso sono riuscita a fare anch'io, ma in almeno due ne sto pagando le conseguenze ancora dopo 20 o 30 anni :( .

    Ma tra i due tipi di medici, per me, peggio quello che minimizza. Una curiosità, se non sono indiscreta: qual'è il valore ormonale fuori norma che secondo quella dottoressa predispone al tumore al seno?

    Chiedo perchè io ho purtroppo una predisposizione famigliare, e ho sempre pensato che dopo i 50 avrei voluto cercare una terapia preventiva, ma a me invece tutti i medici dicono solo di fare più controlli. Peccato che a fare più controlli se va bene lo scopri in tempo, ma mica riduci le probabilità che ti venga X( .

    Sono d'accordo che probabilmente il medico superficiale sia quello più pericoloso, ma anche quello che sentenzia diagnosi che richiederebbero cure e interventi non necessari non so quanto sia auspicabile.

    Ad ogni modo, per rispondere alla tua domanda, si tratterebbe del DHEA-S alto. Mi ero rivolta al mio medico e alla ginecologa per un'ipertricosi che ho praticamente dall'adolescenza e facendo i dosaggi ormonali è risultato l'unico valore fuori posto. Mi sono quindi rivolta alla prima endocrinologa che mi aveva prospettato questo rischio di sviluppare nel tempo un tumore al seno. Secondo lei avrei dovuto assumere pressoché a vita una pillola ad alto dosaggio ormonale e altri farmaci abbastanza pesanti per un annetto se non ricordo male.

    La seconda dermatologa, invece, non è affatto sembrata di quell'avviso e, come ho scritto, sostiene che sia sufficiente tenere monitorata la situazione perché potrebbe anche essere una cosa mia fisiologica.

    Ovviamente non saprei dirti se in quello che mi disse la prima ci sia un fondo di verità.

  • Grazie, molto interessante, argomento da approfondire. Non sono medico ma sono piuttosto informata sui fattori predisponenti al tumore al seno, perchè purtroppo ho avuto due casi in famiglia e devo fare i conti con un'alta probabilità di averlo. Mai sentito parlare del DHEA-S come ormone a rischio.

    Invece, ormai è assodato che aumentino il rischio le cure a base di ormoni femminili, compresa la pillola anticoncezionale, vista la correlazione diretta fra estrogeni e la maggior parte dei tumori al seno. Suggerire una pillola ad alto dosaggio per contrastare il presunto rischio di tumore al seno dovuto al DHEA-S alto mi sembra il miglior modo per farlo venire e francamente non sono sorpresa che alla dottoressa infatti fosse venuto.

    E' vero che il DHEAS può anche convertirsi in estrogeni, ma ovviamente se quelli erano nella norma, mentre il sintomo correlabile al tuo valore alto era l'ipertricosi, mi pare evidente che se mai in te si convertiva in ormoni maschili.

    https://labtestsonline.it/test…ndrosterone-solfato-dheas

    Comunque, tanto per dire quante teorie diverse ci sono, in internet ho letto spesso del DHEA-S come di un ormone anti-invecchiamento, utilissimo per mille cose, e io sono spesso stata tentata di cercare di procurarmelo...

    Adesso ho trovato perfino questo articolo, che mi fa supporre che non verrebbe certo somministrato a donne in chemio per il tumore al seno, se ci fossero prove che lo favorisce:

    https://www.alessandragraziott…S-sulle-funzioni?ID=24691

    Morale: tieniti stretto il tuo bel DHEA-S alto, che al massimo ti dovrai fare qualche ceretta in più ;)

  • In effetti anche io ieri sera mi sono incuriosita e ho provato a fare una ricerca ma non ho trovato nulla riguardo al DHEA-S alto come possibile causa di tumori alla mammella ma, anzi, che potrebbe avere un effetto protettivo...quindi l'esatto contrario di quello che mi aveva detto la prima endocrinologa.

    Quella che mi segue attualmente mi ha detto che il DHEA-S mosso, da solo, non significa nulla. Infatti tutti gli altri ormoni sono perfettamente in ordine. Secondo lei potrebbe benissimo essere una mia caratteristica costituzionale, ma per essere sicuri lo monitoriamo ogni 6 mesi...ormai saranno 2 anni che lo controllo ed è sempre lì che oscilla leggermente ma niente di eclatante. Inoltre mi fa controllare anche il testosterone che, invece, è perfettamente nei parametri.

    Ho letto anche che il DHEA-S alto (come anche il DHEA) può dare prubertà precoce...infatti mi sono ricordata che io, da bambina, sono cresciuta molto rapidamente in altezza e a 9 anni avevo già il menarca. Potrebbe anche benissimo essere che il mio DHEA-S sia così da sempre.

  • A me sembra che stiate facendo proprio l'errore di quei medici: medicalizzare la singolarità, il diverso. Voler trovare la causa a tutto, dare una spiegazione sempre, sostituirsi a madre natura o a qualsiasi cosa ci sia dietro. Se una qualche malattia deve venirci, ci verrà. Ovvio che la prevenzione dovremmo farla tutti. E prevenzione al 99% è una vita sana. Sana tanto nel corpo, quanto e più nella mente. Ma vivere di prevenzione, e vivere nella paura della malattia e della morte è essa stessa la malattia più grande. E lo dice uno che ha una ipocondria devastante, sintomi psicosomatici più invalidanti di tante malattie "vere". Ma sanissimo

  • Per me non è un errore cercare di capire la causa di una cosa. Se si scopre che può essere una circostanza non grave o anche nemmeno patologica, ci si mette tranquilli più facilmente. Però dipende anche dal carattere e dalle forme di ipocondria, se è molto forte non è sufficiente sapere la spiegazione più semplice e probabile di un sintomo o di un riscontro anomalo.

  • A me sembra che stiate facendo proprio l'errore di quei medici: medicalizzare la singolarità, il diverso. Voler trovare la causa a tutto, dare una spiegazione sempre, sostituirsi a madre natura o a qualsiasi cosa ci sia dietro. Se una qualche malattia deve venirci, ci verrà. Ovvio che la prevenzione dovremmo farla tutti. E prevenzione al 99% è una vita sana. Sana tanto nel corpo, quanto e più nella mente. Ma vivere di prevenzione, e vivere nella paura della malattia e della morte è essa stessa la malattia più grande. E lo dice uno che ha una ipocondria devastante, sintomi psicosomatici più invalidanti di tante malattie "vere". Ma sanissimo

    Quoto purtroppo.... In realtà credo che sia proprio l'ossessione di noi ipocondraci, quella di trovare la cura miracolosa. Bisogna cadere più e più volte per capire che non troveremo mai la cura più soddisfacente, proprio perché non c'è nulla da curare (per quanto riguardano ovviamente le nostre malattie immaginarie). Per tutto il resto, c'è bisogno di un medico di fiducia che non faccia le solite smorfie quando percepisce la nostra ipocondria.

  • Può essere anche poco simpatico a dirsi... Ma a me aiuta anche coltivare una certa consapevolezza che non c'è nulla di male a morire. La morte non è una anomalia. La morte è ciò che caratterizza l'evoluzione così come è avvenuta. Ne fa parte. È un momento cruciale. Non c'è questa evoluzione se non c'è questa morte.

    Quindi a maggior ragione anche accettare di ammalarsi. Di non pretendere di essere come completamente sani e al contempo di non vedersi completamente malati.


    Questo chiaramente non vuol dire rifiutare la medicina e la prevenzione. Al contrario. Mi aiuta ad inquadrarla con più autenticità e serenità. E sarebbe bello lo facessero anche alcuni medici.

    Una medicina che si nasconde dietro al protocollo, parzializzando la visione del paziente e distaccandosi umanamente da esso, non si sta prendendo cura di lui.

    Un paziente che approccia al medico con terrore o inseguendo aspettative miracolose o prevenzioni ossessive, soffrirà.


    Ed ora per sdrammatizzare restando in tema...

    Modificato 2 volte, l'ultima da rebelrebel ().

  • Mi spiace leggere di tante esperienze con medici terrorizzanti...io invece ho molta esperienza all’inverso, medici che banalizzano e non approfondiscono.

    Eh ma è stress, invece erano malattie autoimmuni, una dopo l’altra

    Eh ma lei è piccolina, normale che il suo bambino nella pancia sia piccolino, e invece era un ritardo di crescita che solo per fortuna non ha portato conseguenze


    Ormai ogni volta che mi capita di vedere un medico non mi sento mai abbastanza in buone mani, ed è per quello che mi tengo ben stretti gli specialisti bravi e umani che mi seguono.


    Solo la settimana scorsa, controllo dermatologico con conseguente rimozione di un nevo, la dottoressa si è lamentata di dover fare il vaccino anti Covid perché costretta dalla struttura, che i vaccini non servono e chissà cosa c’è dentro. Un medico eh.

    Poi vatti a fidare, dicono

  • Sì. Si tratta sempre dello stesso problema. Il medico che si rifugia nella banalità della superficialità o del protocollo, per non voler approfondire il fatto che difronte a sé ha anzitutto una persona.


    Quale è il primo dovere di un medico? (se non ve lo fa vedere, copiatevi il link o cliccate su "guarda su youtube")


    "https://youtu.be/zwKLiuVV0ew"


    Modificato 4 volte, l'ultima da rebelrebel ().

  • In parte sono d'accordo con la visione di Giulietto, nel senso che è vero che anche voler conoscere e approfondire con ansia ogni minimo sintono non ci salverà certamente dalla malattia o dalla morte.

    Io personalmente, da ipocondriaca, ho una immensa paura della malattia, della sofferenza fisica e anche della morte.

    Razionalmente so che preoccuparsi, stare in ansia, ecc serve a poco...però è quasi inevitabile.

    Appena ho un sintomo strano, o che io reputo diverso dal normale, mi preoccupo tantissimo e mi risulta quasi impossibile non andare a cercare, approfondire, provare a trovare una spiegazione scientifica e razionale.

    So bene che anche questa ricerca di spiegazioni è solo un tentativo di controllare qualcosa che può essere controllato fino a un certo punto.

    Però, d'altro canto, penso che un minimo di attenzione alla salute sia necessaria proprio al fine di cogliere subito sintomi di patologie che, se prese in tempo, possono essere curate senza problemi. Poi, va da sè, che è anche il destino di ciascuno...persone attentissime che fanno controlli periodici e a cui improvvisamente vengono diagnosticati mali terribili e fulminanti; persone che se ne fregano e vedono il medico una volta ogni morte di Papa che scampano 100 anni.

    Come dice spesso mia madre:"Se è il tuo momento di andartene puoi fare di tutto, ma morirai lo stesso; se non è il tuo momento può capitarti di tutto, ma ne verrai comunque fuori."

    La scorsa settimana, dopo la visita dal medico che ha riscontrato la milza ingrossata, mi sentivo devastata, come se la mia vita fosse finita. Mi prefiguravo scenari apocalittici in cui vedevo per me solo sofferenze, terapie terribili e dolorose e infine morte.

    E, in quel preciso momento, la cosa che mi faceva soffrire di più era l'idea di andarmene in un momento in cui sentivo di avere ancora troppe cose da fare. Mi dicevo:"Ma perchè proprio ora?! Ho solo 37 anni! Sono sfigata, perché a me?! Non ho più tempo per fare tutte le cose che ho sempre rimandato!"

    Questo pensiero mi trascinava nella disperazione: non ho più tempo.

    Non ho più tempo per avere dei figli, per avere una famiglia, per realizzarmi professionalmente, per capire cosa mi piace veramente fare nella vita, per viaggiare di nuovo, per fare un'infinità di cose che a causa della mia ansia e dei miei evitamenti ho sempre rimandato e accantonato pensando:"Prima o poi..."

    E, in questi giorni, di tanto in tanto ci penso a quel senso di impotenza, di vuoto, come se tutta la mia vita fino a quel momento non avesse avuto alcun senso e mi domando perchè si debbano aspettare momenti tragici (nel mio caso, per fortuna, solo per ansia e paure mie), quando improvvisamente qualcuno ti dice che il game over potrebbe essere prossimo, per rivalutare tutto e dire a se stessi:"Ma io, fino ad ora, cosa ho vissuto a fare?"

    A voi sono mai capitati pensieri del genere in seguito ad eventi drammatici, a diagnosi che vi hanno spaventati (ma fortunatamente scampate)?

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Le fluttuazioni dell'ansia 15

      • Pulmino73
    2. Risposte
      15
      Visualizzazioni
      289
      15
    3. LeggeraMente

    1. Vivere con l'ansia sociale, come affrontarla? 2

      • Fairycatcher87
    2. Risposte
      2
      Visualizzazioni
      125
      2
    3. Fairycatcher87

    1. Ansia di notte 5

      • Simysimy
    2. Risposte
      5
      Visualizzazioni
      161
      5
    3. Fairycatcher87

    1. Le rivelazioni della psicoterapia 8

      • leila19
    2. Risposte
      8
      Visualizzazioni
      293
      8
    3. leila19

    1. E se non passasse più? 155

      • Simysimy
    2. Risposte
      155
      Visualizzazioni
      5.5k
      155
    3. Andre73

    1. Sono parecchio perplessa sulla mia psicologa, dovrei cambiare? 38

      • Creamy
    2. Risposte
      38
      Visualizzazioni
      1.4k
      38
    3. sara84