Secondo voi esistono lavori degradanti ed umilianti, e se si, quali considerate tali?

  • Concordo su molto, un lavoro può essere soggettivamente degradante per la persona che lo svolge.
    Quel che trovo degradante è il fatto che in alcuni lavori valga la regola" se non ti sta bene ne trovo altri 100 che lo facciano", condizione che può portare a subire vessazioni e abusi.

    Non sai quanto questo sia vero... Quando ero giovanissima sono stata la persona piu ricattabile del mondo: sapevano benissimo quanto fossi sola e bisognosa e quindi ne approfittavano alla grande, mi davano due soldi, ma proprio due, per lavori da dodici ore, nelle peggiori condizioni, e quando una è ragazzina queste cose fanno anche male alla salute, eppure non potevi dire di no, se volevi mangiare, e questo lo sapevano benissimo. Addirittura per un periodo sono dovuta andare a fare la badante ( senza guanti) e davano 10 euro per un intero weekend, urlandoti contro " Tu sei una morta di fame altrimenti non verresti qui ". E tu dovevi stare zitta perchè avevi bisogno.
    Per un paio di anni ho perfino lavorato in tre posti contemporaneamente, tipo uno dal mattino a mezzogiorno, poi un altro fino alle 20 ed un altro fino alle 3 di notte. Grazie al piffero che poi una persona si ammala! Infatti quando poi sono finita all'ospedale mi hanno trovato, oltre che malnutrita, anche iper stressata e con le difese immunitarie crollate a picco.
    Ma, secondo la cara famiglia, "è questo che mi merito"...

  • Mi sono sentita degradata ogni volta hce sono stata spinta a svolgere lavori che non sentivo miei, che non avevano attinenza con quello che ero davvero, e mi accorgo a distanza di tempo che piu di una volta mi sono autosabotata senza rendermene conto. Non osavo licenziarmi perche razionalmente sapevo molto bene di avere bisogno di quel lavoro, ma dentro di me qualcosa urlava, come un moto di ribellione, e cosi è successo che qualche volta ho perso il lavoro, anche per motivi stupidi. Ma per brutti comportamenti, però. Anzi, piu che perderli non me li hanno offerti. E non so se esserne contenta o no, francamente.

    Vi faccio qualche esempio: ( sempre parlando di secoli fa, quando ero giovanissima): sapevo che in uno studio televisivo asumevano donne per fare le pulizie, e mi sono presentata ( anzi mi ci hanno quasi costretto..). be, io arrivo li, tutta carina, elegante, con un bel vestitino, con le scarpe di vernice, una bella borsetta, insomma sembravo una bambolina di porcellana. Sono entrata in questo studio e ho detto ai responsabili che ero li per il posto di lavoro. Loro mi hanno squadrato e hanno detto: sei la nuova segretaria? " Io ho abbassato la testa e ho detto: no, sono qui per fare le pulizie." I due, si sono guardati e si sono messi a ridere, e hanno detto: " ahahah che spiritosa! " Allora gli ho spiegato che davvero ero lì per quel lavoro, e loro si sono guardati come per dire " questa è pazza ", e non mi hanno voluto.
    Poi addirittura mi hanno chiesto come mai mi presentassi per il posto di pulizie, e hanno detto che non era adatto a me, e addirittura mi hanno chiesto se volessi lavorare in quello studio per una sfilata di moda per la tv che stavano organizzando. Io mestamente ho risposto: " no, no, non sono all'altezza" e me ne sono andata, mentre quei due mi guardavano con un fare interrogativo, come per dire: a questa manca qualche rotella..

    Ecco..in quel momento mi sono sentita degradata anche se avevo combinato tutto da sola, ma era talmente forte l' " influenza genitoriale " che obbedivo all'imprinting ricevuto, comportandomi in quel modo.

    E questo è successo tante volte, in tanti diversi ambiti. In altri posti succedeva anche che mi presentassi e avevano da obbiettare che non apparivo abbastanza " giù ", come una volta che cercavano una portinaia e l'amministratore ha risposto che non mi voleva perchè " La gente del palazzo non vuole una pesona che sembri uguale a loro, vogliono che sia palese il dislivello " Tutto questo davanti alla mia famiglia, che verde di rabbia aveva risposto: " e va be, ma lei va bene per questo lavoro, non è vero che è intelligente.. Se poi la facciamo vestire piu male puo sembrare davvero una portinaia"

    Giuro che è tutto vero, lo giuro sulla mia vita! Un'altra volta invece mentre ero con loro, siamo stati fermati da una persona abbastanza nota che ha chiesto a loro se volevano che partecipassi ad un programma dove delle ragazze dovevano fare una specie di sfilata di moda " ( Era un programma serio) Loro si sono inviperiti e hanno risposto " No no, lei è brutta, è brutta, non può, non può" E questa persona se n'è andata facendo una faccia come per dire " che famiglia di pazzi! " Ed anche un altra volta che una sognora era venuta a casa nostra e aveva detto loro " mio nome " è sprecata per fare le pulizie, è troppo intelligente, fatela studiare " E mia madre si e scocciata e ha urlato " non è vero, non è vero, non farti sentire se no poi si convince davvero di essere intelligente" . E quando poi la signora se n'è andata, mia madre ha detto, incavolatissima, " Che falsa la signora XXX, come fa a dire certe cose, non la inviterò mai piu! "

    Se non è degradazione questa, ditemelo voi cos'è!

  • * ma per brutti comportamenti

    scusate, volevo dire: ma NON per brutti comportamenti

  • * ma per brutti comportamenti

    scusate, volevo dire: ma NON per brutti comportamenti

    Scusate gli errori, ho scritto in fretta!

  • Euridice, hai esperienze di vita interessanti.
    Per quanto riguarda la domanda che mi avevi fatto, se ho secolto di fare la OSS e ho una laurea, ti dico che la mia idea iniziale era laurearmi in psicologia.
    Poi la precoe esperieza di psichiatria (dai 15 ai 19 anni) ha interrotto gli studi.
    Mi sono poi diplomata alle serali.
    Ormai era tardi per l'università e la mia famiglia non avrebbe comunque potuto permettersela.
    Così sono finita a fare la Oss.
    Ti dirò che non è male.

    Giusto stamattina mi trovavo al lavoro, seduta in pausa, stavo assaporando una fetta di dolce fatto in casa e scambiavo due risate con le colleghe. E' un bell'ambiente, nessuno che comanda, nessuno che stressa. Quasi sempre c'è quiete e anche fisicamente non c'è un carico di lavoro eccessivo e non si deve correre con l'ansia.
    Venuta a casa ho fatto un riposino sul divano e ho approfittato di questo pomeriggio tipico invernale per fare un salto in pasticceria e guardare la piazza.
    Mi è andata bene.

    Altr volte penso allo stipendio, qui nel nuovo posto prendo meno che in quello precedente. Penso alla cacca, mi chiedo se voglio passare la vita a non osare, penso di cambiare radicalmente lavoro...
    ma poi una vecchietta fa qualcosa che mi fa sorridere e penso che no, in un altro lavoro non vedrei queste cose.

  • Mio figlio si è da poco laureato in filosofia, ma nel frattempo ha lavorato con delle cooperative per l'assistenza ai disabili. Ora vorrebbe prendere l'attestato di OSS. Lui vorrebbe proprio fare quel lavoro.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Sarei molto curiosa di sentire la vostra opinione in proposito. Io devo ammettere di avere una vera e propria fobia nei confronti
    di certi lavori, non per il lavoro in sè ma per la valenza negativa che gli associo. Sono strana io o capita anche a voi?
    Non sto facendo un discorso del tipo " avere voglia" o no, il mio discorso è ben diverso..

    Per me no. I lavori sono comunque "ruoli"

    Certamente esistono lavori "percepiti" come umilianti, ma non è il lavoro in se, ma il significato specifico di funzione che viene individualmente dato a quel lavoro

    Esiste anche una percezione "sociale" di lavoro umiliante

    Ad esempio lo spazzino di un tempo oggi è un "operatore ecologico"

    La motivazione di questa etichetta rinnovata è "per dargli dignità"

    Ma se si sente il bisogno di dare dignità vuol dire che c'è percezione sociale che il lavoro in se non è dignitoso

    E allora si cambia etichetta.. pensando di "infiocchettare" una mansione che sostanzialmente appare poco dignitosa

    Così come lo spazzino, il magazziniere è "warehouse manager"

    Perr me uno spazzino è uno spazzino, e un magazziniere è un magazziniere.

    Lavori dignitosi, maschere sociali dentro alle quali stanno comunque individui

  • Si, ma infatti come ha detto Scorpio non è mai il lavoro in sè ma il significato che gli si da. Io, quando svolgevo lavori umili, un secolo fa, li ritenevo poco dignitosi proprio perchè mi erano stati " imposti " in un certo qual modo, e quindi li vedevo lesivi della dignità perchè non erano frutto della mia libera scelta, e quindi in ogni istante in quel " lavorare " vedevo i tentativi di svilimento e derisione di chi mi aveva portato a dover svolgere quei lavori.

    Da quando invece mi sono dedicata completamente all'arte, facendo un cambiamento radicale, mi sento come rinata, non solo perchè è il lavoro che meglio so fare e per il quale mi sento portata, ma anche perchè associo mentalmente il mio lavoro al concetto di libertà, in quanto è qualcosa che ho scelto davvero io, senza essere influenzata o inquinata da altri, e quindi oltre a piacermi perchè mi permette di esprimermi, mi piace anche come simbolo di " vittoria ".

    P.S spero che le mie parole siano lette nel modo giusto perchè non è mia intenzione offendere qualcuno o sentirmi superiore. Assolutamente no. In nessun modo.

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