Incoraggiare, in molti casi, è accanimento inutile e crudele

  • Citazione

    Ma perchè le cose dovrebbero andare in questo modo?

    Perchè la storia ci insegna che ogni strumento/nuova invenzione nostra disposizione ha cambiato il corso della storia stessa.

    Citazione

    Un soggetto lucido sa che una volta fatto non si torna indietro, e dovrebbe anche sapere che la vita è fatta di momenti duri e che questi sono o possono essere funzionali per la propria crescita ed individuazione.

    Trovo dei controsensi.
    E' un controsenso che una persona lucida (e non lucidamente depressa) abbia istinto di morte.
    E' poi se il suicidio assistito è un modo per rispettare la libertà individuale di scelta, su un dolore soggettivo e personale (per qualcuno può essere non potersi comprare tipo la Ferrari) ... stiamo ancora parlando di lucidità ?
    Allora la lucidità e la senzienza in teoria si potrebbe anche misurare tramite visite mediche e psicologiche.
    Ma quindi la libertà individuale di scegliere, che sarebbe il motivo principale di questo strumento, dove la mettiamo ? a questo punto, se si tratta di libertà di scelta sul proprio dolore: anche le persone affette da disturbi (curabili) potrebbero decidere di usare la via di fuga dal problema nel momento ''down'' della malattia.
    Il fatto che li si aiuta nel momento in cui non vedono piu' via d'uscita è un modo per aiutare un essere senziente, ma si può ancora parlare di persona lucida ?

    Citazione

    L'irreversibilità di un atto del genere dovrebbe essere un deterrente sufficiente ad evitare un suicidio di massa e, ci si augura, a lasciare che lo compiano persone che davvero versano in una situazione di disperazione e che non hanno vie d'uscita e forse nemmeno la voglia di cercarle.

    Non si tratta di suicidio di massa, si tratta di modificare l'assetto sociale in un modo innaturale.
    Detto così, i primi sarebbero a voler usufruire del servizio i condannati all'ergastolo, le persone che hanno appena scoperto di avere una malattia potenzialmente mortale, chi ha perso un figlio e non vede uscita dal dolore, chi pensa di invecchiare in solitudine etc.

    Citazione

    Quello che si sta dicendo è: non ti diamo uno strumento per ucciderti in modo non violento e non doloroso, perchè da morto non ci offri nulla. Questa onestamente non la considero tra le motivazioni principali da addurre.

    quello che ho detto andava interpretato in modo educativo. non si può educare una società ad avere una via di fuga facile e poi aspettarsi una società che cresce individui sani, forti e con una ''speranza'' sul futuro. E quindi individui volenterosi di aiutare il proprio prossimo.

    Citazione

    A me fa paura pensare che potrebbe esserci una dolce medicina per il mio male ma che gli altri si oppongono perché… devo soffrire, in vita o in un tentativo disperato di morire, ma devo soffrire perché boh… altri hanno motivo di andare avanti e allora DEVO farlo anch'io , il bello è che a loro che muori o vivi non cambia niente, però devi soffrire...

    una considerazione personale all'infuori del Thread .. Stai nutrendo a dismisura il tuo male facendo questi discorsi e fantasie sul suicidio.
    le altre persone non si ''oppongono'', non lo fanno perchè voglio vederti soffrire o perché non hanno empatia per i problemi altrui: Lo si fa perchè nella vita ''certe strane richieste'' in realtà, sono un grido di aiuto camuffato da desiderio di morte ... e per quello non va assecondato ma interpretato.







    DALI :hibiscus:

  • Per etica.
    Si vive e si muore per responsabilità propria, non si può delegare ad altri né la propria vita né la propria morte.

    Questo non vuol dire dispensare speranze snocciolando frasi new age o banalizzare il dolore altrui. La sofferenza può essere accolta con delicatezza e fermezza. Non capiterà spesso, gli esseri umani non sono molto capaci nelle relazioni e ancora meno nella sofferenza. Ciò nonostante, dobbiamo assumerci la responsabilità delle nostre scelte, senza se e senza ma...per quanto non ci piaccia e non ci faccia stare bene. È così perché questa è la nostra natura.

    Hai voglia di parlare dei tuoi problemi? Perché continuare ad alimentare questo pensiero che per ammissione tua (fortunatamente, my 5cent) non sei capace di attuare è controproduttiva, ti prosciuga da energie che potresti investire altrove.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Ne ho fatto una riflessione a carattere generico perché credo di non essere la sola che desidera il suicidio, ma non ha la forza di attuarlo.

    Vorrei, per me e per gli altri, la possibilità di andarmene scivolando nel sonno e trovando finalmente la pace.

    Riguardo ai miei problemi, gli altri non possono farci niente. La mia non è una richiesta d'aiuto camuffata, perché so bene che nessuno potrebbe aiutarmi.

  • aiutare è un parolone di cui si abusa in maniera massiccia però si può parlare, riflettere insieme, ragionare. Non è detto che tu debba farlo qui, nemmeno io lo faccio ma se in futuro vorrai....io ci sono.
    Per l'assistenza al suicidio invece no, rimango fermamente convinta che quel coraggio bisogna trovarlo e se non lo si trova bisogna interrogarsi. Forse non è il coraggio che manca...

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Citazione

    non si può educare una società ad avere una via di fuga facile

    Non sarà mai una via di fuga facile nè una decisione presa a cuor leggero.

    Citazione

    Perchè la storia ci insegna che ogni strumento/nuova invenzione nostra disposizione ha cambiato il corso della storia stessa.

    Vero, ma non si sa mai con certezza in che modo prima che gli effetti si palesino.

    Citazione

    E' un controsenso che una persona lucida (e non lucidamente depressa) abbia istinto di morte.

    Non mi risulta. Mai lette dimostrazioni di ciò. Magari pecco io di ignoranza.

    Citazione

    Il fatto che li si aiuta nel momento in cui non vedono piu' via d'uscita è un modo per aiutare un essere senziente, ma si può ancora parlare di persona lucida ?

    Dovrebbe essere stabilito se la persona è lucida o meno. Nel caso in cui la persona sia affetta da malattie curabili o gestibili dovrebbe essere resa consapevole dell'esistenza di altre possibilità, di quella che è la propria condizione medica in generale. In sostanza la persona dovrebbe essere resa consapevole, per poi lasciarla decidere in autonomia tra le varie opzioni a disposizione.
    Nel caso di disturbi della psiche, come hai detto in precedenza, non è così semplice perchè il cervello si modifica continuamente e così anche la psiche. Però si può comunque rendere il soggetto consapevole di quelle che sono le terapie a disposizione al momento e sulla possibile evoluzione del disturbo in base alle conoscenza disponibili.

    Citazione

    Detto così, i primi sarebbero a voler usufruire del servizio i condannati all'ergastolo, le persone che hanno appena scoperto di avere una malattia potenzialmente mortale, chi ha perso un figlio e non vede uscita dal dolore, chi pensa di invecchiare in solitudine etc.

    Probabilmente sì, in generale tutte le persone disperate, per i motivi più disparati e nelle situazioni più diverse, credo valuterebbero questa nuova opzione. Non è detto che poi la perseguano. Non ci dovrebbe essere alcun obbligo nè coercizione ovviamente.
    Che uno lo faccia perchè non può comprarsi la ferrari mi pare assurdo, ma magari qualcuno così ci può anche essere. Sta alle persone singole essere responsabili, non credo che superata una certa età qualcuno possa essere responsabile per loro, non sarebbe nemmeno corretto.
    Di fatto è già così, le persone scelgono individualmente come impiegare il proprio tempo e cosa farne della propria vita.

  • Non si può definire il dolore uno stato irreversibile, ragionando per assurdo la specie umana si sarebbe estinta se così non fosse. Non possiamo neanche considerarlo troppo normale, naturale forse si , ma normale (nel senso di quotidiano) no. Ne consegue che se è condizione anormale può essere trattata o comunque affrontata. Nel mio caso posso dirti che ho deciso ad un certo punto della mia vita di hemmm aiutarmi ad andarmene. Certo non sono i divieti ad impedirmi di farlo, non vedo come possano impedirmelo, e mi sentirei però più scemo di quello che mi sento se pensassi di "delegare" ad altri la soluzione. Come scelta individuale, che ammettiamo essere nell'ambito della anormalità, individualmente va fatta.
    Condivido che

    Citazione

    Non sarà mai una via di fuga facile nè una decisione presa a cuor leggero.

    ma d'altronde si tratta di un atto appunto anormale ed innaturale
    Essendo un atto innaturale non può che riguardare la nostra intelligenza, qualcuno disse che è atto di intelligenza la ricerca della morte perchè non può essere naturale. In effetti uno che si sacrifica può essere perfettamente lucido nella scelta che compie.
    In sintesi penso che

    • chi decide di morire per una malattia fisica (possiamo definirlo malato terminale)
    • chi decide di morire per "sacrificio" ovvero per un motivo pratico come salvare qualcuno, per fede, per un ideale ecc. (possiamo definirlo eroe o martire)
    • chi non sente di avere voglia di vivere o non senta motivazioni in quel periodo più o meno lungo (possiamo definirlo malato... fate voi) ,

    Aiutare una persona a morire è un atto di pietà nel primo caso, discutibile, difficile eccc ma può essere pietà; nel secondo caso non si aiuta una persona a morire ma la morte diventa uno strumento, nel terzo caso non è ne utile, nè strumentale, nè tanto meno un atto di pietà e pertanto chiedere un aiuto non è possibile. Quale motivazione si potrebbe addurre a supporto di una tale richiesta? Quale causa comprensibile se pur non condivisibile? Morire perchè il mondo fa schifo per esempio, o perchè un giorno comunque moriremo tutti, sarebbero motivazioni secondo cui ognuno di noi dovrebbe uccidersi senza esitazione. Essendo sotto gli occhi di tutti queste difficoltà ma essendo comunque un atto naturale per l'essere umano, come per ogni altro animale la ricerca della vita, tanto da inserirlo nei diritti universali dell'uomo, non possono essere che considerati comportamenti giustamente anormali. Non esistono impedimenti nel farlo, ci sono enunciati di principio, ma nulla possono per impedire un gesto del genere.
    Poi riflettevo, se la ricerca della morte è un atto di inteligenza, come lo è imparare a leggere, a scrivere ecc, vuol dire che come componente di inteligenza può essere insegnato, come viene insegnata una lingua, cosa è bello o brutto, cosa buono cosa cattivo da mangiare ecc. Pensa all'infinità di culture di questo pianeta, quale può dirsi normale? Se tutto ciò che riguarda la nostra inteligenza si può insegnare allora la ricerca della morte può essere insegnata come può essere insegnata la ricerca della vita e nella vita una motivazione. Non possiamo insegnare ciò che ignoriamo quindi i discorsi chi siamo, dove andiamo, perchè esitiamo rimangono affidati al nostro istinto, ma se cerchiamo di vivere la dimensione umana senza andare a scomodare i segreti della creazione, potremmo imparare a vivere. Per questo posso pensare che voler morire per assenza di motivazioni si può curare e può essere trattato come una malattia, perchè in fondo fa parte di ciò che deve essere insegnato.

  • purtroppo la società moderna mi sembra indirizzata contro il suicidio.
    Considera il suicidio qualcosa di illegale, qualcosa di brutto e immorale, la chiesa non fa altro che parlare di inferno per i suicidi contribuendo a insinuare questa paura folle della morte.

    In molti aspiranti suicidi, pero', non e' realmente la paura della morte o l'istinto di sopravvivenza che li ferma.

    Molte volte l'aspirante suicida ha piu' paura di soffrire durante l'atto, o peggio ancora, di fallire e rimanere storpiato a vita, magari attaccato a una macchina, e quindi impossibilitato fisicamente a completare l'opera. E questo non so' quanto sia realmente morale.
    Non so' se parlare di suicidio assistito sia corretto, tantomeno se sia corretto chiedere a qualcuno di uccidermi nel sonno, ma una società civile e responsabile dovrebbe fornire dei mezzi, anche solo un manuale di istruzioni, su come completare l'opera in maniera privata, sicura e indolore.
    Capisco che si voglia cercare di salvare e recuperare tutti, ma in alcuni casi non c'e' davvero niente da fare, e questo accanimento nel rendere il suicidio un qualcosa di illegale, brutto e immorale,da evitare ad ogni costo, con i parenti e gli amici che egoisticamente cercano di salvarti, questo lavaggio del cervello fatto dalla chiesa sull'inferno, secondo me sono abusi di violenza psicologica che non solo non hanno senso, ma sono anche segno di inciviltà.

  • Oggi la chiesa celebra il funerale anche a chi ha deciso di terminare la sua vita con il suicidio, in passato, invece, veniva loro negato il conforto religioso. Per quanto riguarda il "post mortem" io personalmente non credo all'inferno. Certo non è mai venuto nessuno a dirmi cosa ci aspetta dopo la morte, ma credo che chi si suicida ( a prescindere da quale sia il motivo ) non vada all'inferno "semplicemente" i problemi che non è riuscito a risolvere durante la vita terrena si presenteranno in un altro tempo e in un altro luogo; sicuramente li ritroverà nella vita successiva ( io credo nella reincarnazione).
    Secondo me una società civile dovrebbe aiutare a morire con dignità ( come per esempio in Svizzera o in Olanda ) persone che sono affette da malattie incurabili, o che dopo un incidente sono costrette a vivere attaccate a una macchina, in tutti gli altri casi non avrebbe senso terminare la vita prima del previsto.

  • Hummm,

    Boh, cioè solitamente le leggi, se ben fatte, mirano a rimuovere o limitare eventi accidentali o volontari atti a danneggiare il prossimo e se stessi, oltre che a regolamentare una convivenza civile... non fraterna o amichevole... una competizione spietata nei limititi della civiltà. Il suicidio è illegale per principio più che sostanza... che pena vuoi metterci? Poi in realtà non mi sembra che esisti un reato specifico di suicidio, se mai istigazione o aiuto al suicidio, o reati accessori come conseguenza del tentato suicidio. Ma chi incrimina uno che cerca di uccidersi? Non metterei in mezzo la chiesa, non metteri neanche in mezzo la società che non aiuta. Se sei credente... cosa cerchi? Il paradiso forse e allora ti fai prete, rinunci alla tua vita e diventi missionario, sarebbe più utile e logico. La/le società ritiene che sia "brutto" soprattutto se questo diviene una scelta obbligata, nel senso, non stai facendo un atto di sacrificio, soffri, vuoi uscirne e non riesci a trovare altra via: può essere qualcosa di bello? Mai riuscirei ad immaginare uno che cammina per strada con il sorriso, ti saluta cordialmente, scambia due parole e ci si fa un po di risate, ti dice ci vediamo dopo e si butta sotto una macchina. Non credo che possiate immaginare una scena simile. Penso che sia naturale essere tristi se si pensa la suicidio, e pensare al suicidio se si è "tristi" , averne paura anche è naturale e aver paura di soffrire nel farlo è altrettanto naturale.; la paura della morte include anche la paura nel soffrire durante l'atto o il trapasso. Diversa cosa è il rifiuto delle cure o il diritto ad una morte dignitosa. Per il manuale direi che potrebbe non funzionare... chi ti dice che un metodo è veramente indolore? La questione non è che uno vuole per forza salvare tutti, magari la scelta non è pienamente consapevole. Quando penso a farla finita a volte cerco informazioni su come fare, ma non posso proprio pensare che qualcuno mi debba aiutare per una questione di civiltà, ma ti pare possibile chiederlo?

  • Da depresso cronico grave quale sono vorrei davvero eliminarmi ma poi penso,oltre alla paura di fare il gesto,lo strazio che arrivo a mio padre, anziano cardiopatico.quante volte ho pensato di lanciarmi,di impiccarmi.un giorno che non c saranno più i miei sarà tutto più facile.situazione complicata.chi d voi, genitore,vorrebbe vedere il figlio suicida per depressione?

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Ennesima estate trascorsa in casa 69

      • sempretriste_
    2. Risposte
      69
      Visualizzazioni
      3.7k
      69
    3. aconito

    1. Oggi sarebbero stati 17 anni di matrimonio 60

      • Zeta Reticuli
    2. Risposte
      60
      Visualizzazioni
      2.1k
      60
    3. Zeta Reticuli

    1. Sono stato lasciato dopo 11 anni e ora non so più come vivere 29

      • Mare99
    2. Risposte
      29
      Visualizzazioni
      1.9k
      29
    3. leila19

    1. Nostalgia di casa insopportabile, non riesco più a vivere così 15

      • mario1988dg
    2. Risposte
      15
      Visualizzazioni
      672
      15
    3. la huesera

    1. Perché mi ha fatto così bene e ora così male? 28

      • bertino10
    2. Risposte
      28
      Visualizzazioni
      1k
      28
    3. uchiha93

    1. Mi sento persa 14

      • Simysimy
    2. Risposte
      14
      Visualizzazioni
      691
      14
    3. AndreaC