Arte moderna dal 900 in poi. E' vera arte?

  • Finora ho postato solo un paio di commenti superficiali.

    Prendiamo più seriamente in considerazione la questione. Tanto più che ho sostenuto un esame di "Filosofia della cultura e dell'arte", quindi devo fare un pò il serio :D

    A mio avviso nell'arte esistono alcuni canoni oggettivi. E' vero che la bellezza è in parte soggettiva, come si dice "é negli occhi di chi guarda", ma è anche vero che esistono alcune proporzioni, alcune figure, alcuni aspetti che possono concordemente essere definiti belli. Pensiamo ad esempio alla Basilica di San Pietro o al Colosseo (faccio questi esempi perchè vivo a Roma! :D): si tratta di opere che praticamente chiunque riconosce come grandiose.
    Penso che l'arte classica avesse bene in mente questi canoni oggettivi e vi si attenesse con una certa scrupolosità. L'arte moderna invece mi sembra senza regole, sregolata. E produce a mio avviso delle opere obbiettivamente brutte.
    Chi le apprezza le giustifica sostenendo che sono una metafora di ciò che l'autore voleva comunicare, bisogna andare oltre quello che si vede per accedere al messaggio: ma un punto bianco su tela bianca, o un punto nero su tela bianca, o una tela strappata, o una c∙∙∙∙a (nel senso letterale della parola!) non possono essere considerate arte. Può esserci anche un pensiero profondo dietro, ma sono opere formalmente brutte.
    Mi sembra che l'arte moderna sia molto concettuale: mi spiego. C'è un grande lavoro concettuale dietro: questo significa questo e quello, vuole significare questa condizione esistenziale dell'uomo, vuole rappresentare questo aspetto della società, ecc. Ma a livello formale è brutta.
    Per la mia concezione di arte, che coincide con l'arte classica, un'opera d'arte dovrebbe invece colpire nell'immediatezza ed essere bella. Dovrebbe colpire per la sua forma. Nell'arte noi giudichiamo la forma prima che il messaggio.

    Inseriamo un ulteriore elemento: bisogna tener conto, giustamente, di chi fruirà dell'opera d'arte. Lo spettatore dev'essere in grado di apprezzarla. Ora, se si tratta di una bella forma, lo spettatore potrà goderla subito; se si tratta di un'opera così così che ha dietro un bel ragionamento, lo spettatore noterà la forma brutta e non potrà sapere qual è il significato dell'opera. Dunque non potrà fruirne.

    Io ho il museo di arte contemporanea (MAXXI) proprio vicino casa, ma non mi sogno di andarci perchè sono sicuro che al termine della visita riterrei solo di aver perso dei soldi!
    Questa è la mia conclusione.

  • Citazione da The Heart

    Io ho il museo di arte contemporanea (MAXXI) proprio vicino casa, ma non mi sogno di andarci perchè sono sicuro che al termine della visita riterrei solo di aver perso dei soldi!

    In pratica, stai giudicando una cosa che non hai mai visto.

    Citazione da The Heart

    Penso che l'arte classica avesse bene in mente questi canoni oggettivi e vi si attenesse con una certa scrupolosità. L'arte moderna invece mi sembra senza regole, sregolata. E produce a mio avviso delle opere obbiettivamente brutte.

    Roberto Ferri e' arte contemporanea.
    Come la mettiamo?




    Heart... ti rendi conto che forse per la prima volta nella vita sei d'accordo col Dr Faust?
    tra poco nevica.

  • È una questione di prospettiva.

    Certo. Infatti sto proponendo un punto di vista, e vorrei anche essere smentito. Qualcuno prima mi accennava che l'arte contemporanea e' diversificata. Non si fanno soltanto cacchiate alla Pomodoro o roba con rottami saldati assieme. Si fa anche altro.
    Per esempio il fantasy mi eccita molto, e anche il simbolismo di qualche graffittaro mi colpisce....
    Prospettive, giustamente.

    Oggi si dice "che schifo l'arte contemporanea

    soprattutto per un romantico come me... Però ho visto le composizioni di la Chapelle e mi sono garbate. C'era un giudizio nuniversale dove le donne erano tutte nude meno una che aveva gli slip. Mi sono sempre chiesto come mai...era pudore o mestruo? Il mistero dell'arte.

    come portato del Romanticismo (maledetto lui), si pensava che arte e follia fossero collegate, ma ormai da decenni questa favoletta è stata smontata.

    Infatti mi pare di aver detto che genialita ed estro folle non fossero necessari, ma si evidenziassero anche attraverso l'arte.
    Sono i sentimenti, le passioni, gli entusiasmi, l'eccitazione che accendono l'estro artistico, e spesso e' difficile stabilire il confine fra fisiologia e patologia. Pensa soltanto all'impulso amoroso....e' fisiologico o patologico?
    Rimane comunque il tentativo di dare forma ad un bisogno interiore, ad una lacuna, una mancanza, una sofferenxza, al un adempimento.

    gli artisti avevano poca scelta; visto che la neonata società industriale non aveva bisogno di loro, o si riciclavano all'interno dell'industria (come decoratori, grafici, ecc) oppure dovevano diventare indipendenti e autoreferenziali, erano gli unici modi per tentare di sopravvivere.

    Ecco perchè sono cosi' inc∙∙∙∙ti gli artisti estemporanei...non hanno piu spazio. Brutto affare.

    irritazione e repulsione non sono anch'esse emozioni?

    Certo, Ma tu faresti l' amore con un uomo che ti suscita irritazione e repulsione? O ti sentiresti violentata?

    mi sembra che tu dia del disadattato a chiunque faccia cose che non ritieni carine.

    Be,,,non e' difficile dire che i disadattati sono tamente tanti da apparire molto adattati ad una società che produce disadattati,
    Comunque a me piacciono le cose carine. Il mio avatar e' il mio autoritratto fatto da me medesimo, per cui ti puo' illustrare che tipo di visione posso avere io dell'arte. Sara' un po' ristraetta. Pazienza.
    Insisto pero' nel concetto di arte come espressione psichica veicolata matericamente, con più o meno successo di comunicazione. Se non comunica o se comunica repulsione...so c∙∙∙i. soprattutto per la mente che li produce.

    ci vogliono un trasmettitore e un ricevitore che utilizzino lo stesso codice, altrimenti la trasmissione non viene percepita o capita.

    Vero. L'ho accennato. In un intervista o visto il salotto di Della Valle. Dietro di lui, su un altarino a cui si arrivava con uno scalino, ci stava una tela del Fontana, corredato di due drappi rossi laterali a mo di tendine da tavernacolo.
    E' il trionfo dell'arte, della vulva o del salotto di Della Valle?

    personalmente fuggo da chi mi dà l'impressione di volermi vendere verità. nell'arte come in generale. per cui giro volentieri per mostre e musei e quando piango dall'emozione provocata da certi quadri semplicemente....mi godo quel dono

    Se vuoi qualche volta ci andiamo assieme. Sono le mie passeggiate preferite. Specialmente in compagnia femminile, piu versata alla sensibilità artistica.

    Concordo, Faust, l'arte calda sa trasmettere le emozioni della vita, diciamo pure che sa trasmetterle al meglio...

    Come sempre ti mando un caro saluto, faust

    Che bello viaggiare sulla stessa cresta dell'onda...anche per qualche momento soltanto...ciao cara. Sei nel mio cuore.

    Heart... ti rendi conto che forse per la prima volta nella vita sei d'accordo col Dr Faust?
    tra poco nevica.

    Non equivocare. Non e' accordo con me, ma con ciò che sostengo. L'arte e' un bisogno di equilibrio elegante, seduttivo, caldo e dalle forme morbide, in cui affondare il viso, come fra due mammelle piene d'amore.

  • In pratica non voglio perdere i soldi del biglietto.

    E' la seconda volta che siamo d'accordo, io e Faust: la prima volta siamo stati d'accordo sul non riconoscere la validità del matrimonio gay. Il thread era "Impegno politico del credente".

  • E' il trionfo dell'arte, della vulva o del salotto di Della Valle?

    Si potrebbe dire lo stesso di buona parte dell'arte. Gli affreschi della volta della Cappella Sistina sono il trionfo dell'arte, della religione, del neoplatonismo o di Giulio II che li ha commissionati?

    Questo e' vero. l'arte in se e' un prodotto, un artificio concretizzato su una idea della mente. Ne puo' conseguire che ognuno la usa come gli pare a secondo di cuo' che vuole ottenere: Un investimento, l'ammirazione e l'invidia degli amici, un modo per stupire, un bisogno di visualizzare quello che non si riesce a mettere a fuoco dentro con altri mezzi, una soddisfazione momentanea, un bel premio, il pioacere di una mostra personale, fama e gloria, un lemìn imento alla solitudine, un compenso a una pazzia scompensata, la raffigurazione di una idea antusiastica, un mezzo di manipolazione di massa, un mezzo per suscitare desideri libidinosi o per descriverli, un mezzo per incantare e legare a se, e via dicendo...

    D'altra parte il tempo va strutturato in qualche modo...

    L'arte e' un bisogno di equilibrio elegante, seduttivo, caldo e dalle forme morbide, in cui affondare il viso, come fra due mammelle piene d'amore.
    L'arte come rassicurante pacca sulle spalle. Vuoi davvero che gli artisti siano degli ammortizzatori tra te e la realtà, che ti dicano che in fondo tutto va bene e che sei al sicuro? Mi sembra una funzione riduttiva, forse anche un po' mortificante.

    Be non tutta l'arte ha questa funzione. Dipernde dai soggetti e dalla materia usata, o dallo scopo che si vuole perseguire. Napoleone sul suo cavallo bianco e una figura eroica e ieratica tanto quanto il santo che affronta il martirio. Il primo celebra la vittoria sugli altri e il secondo la vittoria su se stesso.

    Ma io penso che alla base di ogni gesto artistico, se non e' puro lavoro, e percio' artigianato e non arte, abbia come spinta un bisogno da proiettare al di fuori, per la propria e l'altrui visibilità.
    Un gesto psichico, prima che artistico.
    Lo vediamo nei disegni dei bambini, che spesso descrivono la loro esistenza con un abbozzo figurato su un foglio di quaderno.

  • Tutto e il contrario di tutto, commercio, presa in giro (sor-presa), delicazzitudine romantica, forma significante che "ci" legge più di quanto noi si faccia con essa, per dirla alla Steiner (George, non Rudolf :D ), profilo e linee di vulve, buchi neri, mappature fisiologiche inscritte nell'inconscio e rievocate dai profili delle cose come nell'interpretazione suggestiva di Denis Gaita (in versione pecoreccia "faustiana", ma fa del suo peggio..). Ma anche, perchè no, l'intera storia dell'arte come estetica cristologica, transito pasquale dalla "figura", prima innocenza paradisiaca, alla "sfigurazione" e discesa agli inferi del '900, per approdare alla trans-figurazione dell'icona, del male e delle piaghe luminose ma non cancellate del Risorto (riprese da un Malevic, Kandiskji, William Congdon).

    Ma chissà non avesse ragione un capolavoro ecceduto come Carmelo Bene in un suo frammento sull'arte: "L'arte è quasi sempre consolatoria, decorativa. Di quest'arte non so che farmene. Solo l'arte che eccede se stessa, allora è lì la differenza; l'arte caritatevole esiste perchè esiste una committenza borghese che la paga miliardi, tra l'altro. Quindi l'arte stessa è committenza. Ecco perchè bisogna diventare dei capolavori. L'arte è sempre stata borghese, idiota, mentecatta, soprattutto cialtrona e puttanesca e ruffiana. L'arte deve essere incomunicabile, deve solamente superare se stessa. Ecco perchè tocca a noi, una volta fuori di noi, essere un capolavoro, uscire fuori dal modo, come diceva Juan de la Cruz, per pervenire là dove non c'è più modo...." :hi:

  • Non sono un esperto di arte moderna.
    Parlo in base ai dipinti studiati in storia dell'arte, agli edifici ed alle chiese moderne che vedo a Roma, ed in base ad alcune opere che mi sono state raccontante come le m∙∙∙e d'artista e le tele tagliate.
    Se ci sono altri autori simili a Ferri, mi fa piacere perchè quella secondo me è vera arte.
    Tuttavia nel complesso credo che l'arte contemporanea sia quella di cui stiamo parlando, ossia un'arte quantomeno strana.

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