Salve a tutti,sono qui per cercare consiglio.Ho ormai 28 anni,dopo una decina d'anni passati tra lavori e lavoretti mi ritrovo disoccupato e senza uno straccio di laurea o specializzazione.
Finito il liceo scientifico (dal quale sono uscito con buona votazione) mi sarebbe piaciuto iscrivermi a lettere e intraprendere poi la carriera giornalistica,sono infatti poco portato per le materie scientifiche mentre andavo bene in italiano e latino (vinsi anche alcuni premi e alcuni miei articoli di stampo giornalistico furono pubblicati da un giornale locale).I miei genitori allora non furono d'accordo e mi costrinsero (o quasi) ad iscrivermi ad ingegneria (dovendo scegliere scelsi informatica).
Purtroppo ad oggi sono ancora lontano dalla triennale,odio ciò che studio e odio la professione d'ingegnere informatico;tutto ciò ovviamente si ripercuote sul mio morale,ormai a terra,non riesco a dare esami né tantomeno a studiare.A ciò si aggiunge la pessima situazione lavorativa (si trova poco lavoro e io non so fare nulla).Non credo di essere ansioso,semplicemente sto realizzando solo adesso che mi sono rovinato buona parte della mia vita e della mia giovinezza Anche i miei genitori si sono resi conto del mio stato d'animo e m'hanno dato carta bianca (anche se so che la vivono come una sconfitta)
Sto quindi pensando di ripartire da zero a lettere (probabilmente moderne),ma sono combattuto...mi vedo vecchio,fuori tempo massimo e ho paura di ritrovarmi disoccupato a fine corso.Non so che fare,mi ritrovo bloccato da entrambe le parti
Voi che fareste?Spero di avere qualche consiglio o almeno di ricevere qualche spunto su cui ragionare...
Odio ciò che studio...vorrei cambiare facoltà ma ho quasi 30 anni :(
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Hai 28 anni, hai ancora tempo per rifare tutto come va fatto.Ok per prima cosa sappi che se fai le cose non per te stesso ma per gli altri, percorri una strada fatta di rovine.Cambia subito direzione, iscriviti alla laurea che ti piace e impara un pò a vivere per te stesso, comunque 28 anni non sono poi così tanti, arriverai alal triennale (nella facoltà che scegli) a 31 anni, e a 33 sarai laureato.
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Occhio però a non sottovalutare troppo i "tempi".
Almeno in quello che era il mio campo, le aziende difficilmente assumono over30 senza esperienza. Perche, soprattutto gli ingegneri, necessitano di 2-3-4 anni di formazione specifica...formazione che all'azienda costa e che deve ammortizzare su un periodo più lungo. Poi la concorrenza non manca...e tra un 23-24 enne laureato e un over 30...entrambi senza esperienza, l'azienda sceglierà il più giovane (e che può sfruttare per un periodo più lungo).
Diverso è il discorso per chi ha altre esperienze (lavoro, master, dottorati) o vuole lavorare in proprio.
Non so nel settore "umanistico" come funziona, ma visto che la concorrenza di giovani laureati c'è....non sottovalutare troppo la questione età.
Magari puoi provare già a lavorare e a prendere la laurea umanistica come dopolavoro...magari invece di 5 anni in 7 anni...però nel frattempo metti da parte soldi ed esperienza. -
Ok per prima cosa sappi che se fai le cose non per te stesso ma per gli altri, percorri una strada fatta di rovine.
Su questo proprio non riesco a darto torto e credo che nessuno ci riuscirebbe.Anzi,aggiungo che se le cose si fanno solo per lo stipendio (con i dovuti limiti,un pò di pragmaticità in questa società purtroppo ci vuole) si giunge alla stessa conclusione.Devo anche dire però che i miei genitori probabilmente hanno agito in buona fede,instradandomi dove pensavano ci fossero più opportunità lavorative,peccato che finora mi ritrovo con niente in mano e con tanto tempo perso ed una vita sociale ridotta all'osso.
Ciò che mi spaventa è l'età ed il dover dipendere dai miei genitori fino a tarda età,sono ormai anziani anche loro:quando io avrò 33 anni loro ne avranno 75CitazioneOcchio però a non sottovalutare troppo i "tempi".
Almeno in quello che era il mio campo, le aziende difficilmente assumono over30 senza esperienza. Perche, soprattutto gli ingegneri, necessitano di 2-3-4 anni di formazione specifica...formazione che all'azienda costa e che deve ammortizzare su un periodo più lungo. Poi la concorrenza non manca...e tra un 23-24 enne laureato e un over 30...entrambi senza esperienza, l'azienda sceglierà il più giovane (e che può sfruttare per un periodo più lungo).
Diverso è il discorso per chi ha altre esperienze (lavoro, master, dottorati) o vuole lavorare in proprio.
Non so nel settore "umanistico" come funziona, ma visto che la concorrenza di giovani laureati c'è....non sottovalutare troppo la questione età.
Magari puoi provare già a lavorare e a prendere la laurea umanistica come dopolavoro...magari invece di 5 anni in 7 anni...però nel frattempo metti da parte soldi ed esperienza.questo lo so...ma in entrambi i casi (sia ingegneria che lettere) prima dei 30 non esco,è ormai matematico.Perciò voglio pensarci non bene,ma benissimo,è la mia ultima spiaggia stavolta...
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Io manderei i tuoi in carcere, pena "aver distrutto i sogni di un ragazzo", non so come faccia tu a considerarli ancora genitori, io li avrei già cancellati da un pezzo. Il compito di un genitore è di spronare ed aiutare un figlio a raggiungere i propri sogni e non di dettare un percorso solo per soldi, successo o posizione di rilievo. Non so come ti possa ancora interessare ciò che pensano i tuoi genitori, ma sconfitta di che? sono falliti come persone e come genitori, puoi vederla come un'offesa ma io reputo quelli che tu chiami genitori, la peggior feccia di persone che mette al mondo figli considerandosi come i loro possessori quando in realtà sono solo un tramite, loro non ti hanno concesso la vita, loro sono solo un tramite per la tua vita. Loro ti considerano come una appendice, probabilmente per raggiungere quello che loro non hanno potuto fare, un palliativo alla loro insoddisfazione, un oggetto, ecco perchè ti usano per una soddisfazione personale e continuano ancora a fare leva con i sensi di colpa. Ritornando alla questione "aver distrutto i sogni", mandali a fancu@@ ed insegui il tuo sogno iniziale, non dare peso alle loro parole o le loro volontà, la vita è tua e di nessun altro, loro DEVONO VALERE ZERO, anzi meno di zero per quello che ti hanno fatto, riprenditi la vita che sognavi da ragazzo e non farti fermare più da nessuno, perchè NIENTE E NESSUNO VALE PIU DEI TUOI SOGNI.
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Io manderei i tuoi in carcere, pena "aver distrutto i sogni di un ragazzo", non so come faccia tu a considerarli ancora genitori, io li avrei già cancellati da un pezzo. Il compito di un genitore è di spronare ed aiutare un figlio a raggiungere i propri sogni e non di dettare un percorso solo per soldi, successo o posizione di rilievo. Non so come ti possa ancora interessare ciò che pensano i tuoi genitori, ma sconfitta di che? sono falliti come persone e come genitori, puoi vederla come un'offesa ma io reputo quelli che tu chiami genitori, la peggior feccia di persone che mette al mondo figli considerandosi come i loro possessori quando in realtà sono solo un tramite, loro non ti hanno concesso la vita, loro sono solo un tramite per la tua vita. Loro ti considerano come una appendice, probabilmente per raggiungere quello che loro non hanno potuto fare, un palliativo alla loro insoddisfazione, un oggetto, ecco perchè ti usano per una soddisfazione personale e continuano ancora a fare leva con i sensi di colpa. Ritornando alla questione "aver distrutto i sogni", mandali a fancu@@ ed insegui il tuo sogno iniziale, non dare peso alle loro parole o le loro volontà, la vita è tua e di nessun altro, loro DEVONO VALERE ZERO, anzi meno di zero per quello che ti hanno fatto, riprenditi la vita che sognavi da ragazzo e non farti fermare più da nessuno, perchè NIENTE E NESSUNO VALE PIU DEI TUOI SOGNI.
Bé,ovviamente non hai tutti i torti...però se non fosse per loro chi m'avrebbe mantenuto agli studi fino ad ora (e forse fino a quasi 35 anni)?Purtroppo il mio futuro è legato a doppio filo con il loro,perché in questo nostro caro paese il futuro dei figli dipende quasi sempre dalla famiglia di origine.Se fossi stato povero in canna il problema manco me lo sarei posto,ora ero già a lavorare
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Bé,ovviamente non hai tutti i torti...però se non fosse per loro chi m'avrebbe mantenuto agli studi fino ad ora (e forse fino a quasi 35 anni)?Purtroppo il mio futuro è legato a doppio filo con il loro,perché in questo nostro caro paese il futuro dei figli dipende quasi sempre dalla famiglia di origine.Se fossi stato povero in canna il problema manco me lo sarei posto,ora ero già a lavorare
Se con quella frase intendi che tutto sommato gli dovevi qualcosa ti sbagli, tu non gli dovevi/devi un bel niente.
Immagina se i genitori scriveressero su carta tutti i soldi che sborsano per i figli per poi riaverli indietro quando i figli lavorano. A questo punto a qualcuno verrebbe in mente che tanto varrebbe obbligare i figli a mantenersi sin da piccoli, in ogni cosa. Tra le due varianti a te è capitata una che somiglia alla seconda, perchè essi non scrivendo su carta ciò che ti hanno prestato, pretendevano in cambio qualcos'altro che assomiglia più alla seconda variante, il condizionamento, l'obbligo istantaneo. Essi non hanno comprato la tua libertà, ma hanno comprato una parte di te. Non hanno investito sulla tua libertà, ma sulla loro visione della (tua) "libertà", o meglio t'hanno comprato un bel paio di catene, per non lasciare che scappassi dove volevi. Sai quanto comuni sono queste storie, ho molti amici che sono stati obbligati, condizionati; molti di essi però essi cercano di dimenticare in qualche modo, questo loro passato, ma non amo questo modo di fare, me li immagino fra qualche anno, quando avranno dei figli, me li immagino imitare i loro genitori, e allora diranno, > Temo questo, ad esempio qui nel forum c'è molta gente che ha questo motto in testa e naturalmente con ragionamenti rivolti alle loro esperienze.
Un consiglio da prendere con le pinze, forse non dovrei nemmeno metterlo di solito ci si arrangia... trova un equilibrio tra il dimenticare totalmente e l'i∙∙∙∙∙∙∙∙i brutalmente, forse nel mezzo dovrebbe esserci la scelta giusta.
Fra le altre cose, non temere di esser disoccupato o senza laurea, troppe voci girano sul fatto che non si trova nulla senza pezzo di carta, sono voci malsane che tendono a far sacrificare tutti i sogni della propria vita piuttosto di lavorare dove non piace, studiare ciò che non piace.
Questi messaggi sono il principio della schiavitù. -
Se con quella frase intendi che tutto sommato gli dovevi qualcosa ti sbagli, tu non gli dovevi/devi un bel niente.
Immagina se i genitori scriveressero su carta tutti i soldi che sborsano per i figli per poi riaverli indietro quando i figli lavorano. A questo punto a qualcuno verrebbe in mente che tanto varrebbe obbligare i figli a mantenersi sin da piccoli, in ogni cosa. Tra le due varianti a te è capitata una che somiglia alla seconda, perchè essi non scrivendo su carta ciò che ti hanno prestato, pretendevano in cambio qualcos'altro che assomiglia più alla seconda variante, il condizionamento, l'obbligo istantaneo. Essi non hanno comprato la tua libertà, ma hanno comprato una parte di te. Non hanno investito sulla tua libertà, ma sulla loro visione della (tua) "libertà", o meglio t'hanno comprato un bel paio di catene, per non lasciare che scappassi dove volevi. Sai quanto comuni sono queste storie, ho molti amici che sono stati obbligati, condizionati; molti di essi però essi cercano di dimenticare in qualche modo, questo loro passato, ma non amo questo modo di fare, me li immagino fra qualche anno, quando avranno dei figli, me li immagino imitare i loro genitori, e allora diranno, Temo questo, ad esempio qui nel forum c'è molta gente che ha questo motto in testa e naturalmente con ragionamenti rivolti alle loro esperienze.
Un consiglio da prendere con le pinze, forse non dovrei nemmeno metterlo di solito ci si arrangia... trova un equilibrio tra il dimenticare totalmente e l'i∙∙∙∙∙∙∙∙i brutalmente, forse nel mezzo dovrebbe esserci la scelta giusta.
Fra le altre cose, non temere di esser disoccupato o senza laurea, troppe voci girano sul fatto che non si trova nulla senza pezzo di carta, sono voci malsane che tendono a far sacrificare tutti i sogni della propria vita piuttosto di lavorare dove non piace, studiare ciò che non piace.
Questi messaggi sono il principio della schiavitù.ti ringrazio per l'intervento.Su quanto dici sono d'accordo,ed è per questo che ho paura di cambiare facoltà:non ho paura di deludere i miei (tanto lo sono già,ho 28 anni e non ho concluso nulla) ho paura di iscrivermi ad un corso che poi non mi dia nessuna certezza lavorativa e farlo ad un'età troppo avanzata.Sapere di avere 33 anni e dipendere ancora da loro mi preoccupa,vorrebbe dire non avere la mia libertà,ma dover chidere loro anche i 5€ per la benzina...
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Fin troppo facile riversare sui genitori tutta la propria rabbia e la propria delusione e l'unica cosa che dico a riguardo è "provateci voi" ad avere la responsabilità di tirare su un figlio o una figlia, senza fargli avere traumi, soddisfacendo i suoi bisogni materiali oggi, assicurandovi che possa avere un buon futuro, sia per lavoro che per futura famiglia ecc. Quando vi troverete in questa situazione, ovviamente insolubile, forse capirete meglio.
Quanto a dirceu, è verissimo il discorso: è "tardi" dal punto di vista delle aziende, se ti presenti da loro SOLO con un pezzo di carta, magari in lettere (e ti parlo da laureato in filosofia), senza avere competenze aggiuntive. Le aziende, per il genere di lavoro che forse hai in mente tu, cercano tre cose: competenze (poche per il primo impiego), motivazione e flessibilità. Le competenze te le fai con tanti piccoli lavori ed esperienze, purtroppo anche gratis, tra cui corsi extra universitari, stage, supplenze, collaborazioni con siti e così via. Flessibilità e motivazione devi mettercele di tuo. E' importante un curriculum "argomentato", che spieghi il tuo percorso. La prima cosa che ti consiglio di fare, potendo (so che non è facile) è di trovarti un lavoretto, una collaborazione, qualcosa per racimolare un po' di soldi. Serve a te come motivazione, serve per pagare le tasse universitarie, ti serve per fare i primi passi nel mondo che ti troverai ad affrontare "dopo" con qualcosa di più solido in mano. Del resto l'ha igià fatto altre volte da quello che scrivi.
Per quanto riguarda il corso che ti dia o non ti dia certezze lavorative, a parte quelli come infermiere e come veterinario (ma lì devi metterti in proprio) non ce ne sono. Anche degli ingegneri non abbiamo più che farcene, ci sono tanti ragazzini che fanno corsi e scuole di programmazione trasformando molto presto un hobby in una professione, altro che arrivarci a 33 anni senza voglia, quindi dire una dà più prospettive di un'altra conta poco. -
Voi che fareste?Spero di avere qualche consiglio o almeno di ricevere qualche spunto su cui ragionare...
Non esiste solo l'universita'. Ci sono tanti corsi d'avviamento professionale o di nicchia. Informati presso le agenzie sindacali, della camera del lavoro, del patronato e agenzie di ricerca del personale.
A volte le aziende organizzano corsi e poi assumono quelli che si sono distinti.
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