Sono nella tua stessa identica situazione.
35 anni, iscritto a Giurisprudenza (che DISPREZZO), non sono laureato, non riesco a lavorare.
Ciò che mi sono sempre chiesto, in breve, è cosa fosse andato storto. In un primo periodo, ho dato la colpa ai miei genitori.
Ho pensato che loro VIVESSERO LA MIA VITA e che VIVESSERO ATTRAVERSO DI ME. Questa loro continua attenzione, presenza, era per me un peso.
Poi: ho osservato la loro SOLITUDINE. E quindi, nella loro solitudine, ho osservato il loro RIVERSARE TUTTE LE SPERANZE su di me. E anche questo, ti dirò, mi ha fatto male.
Poi, in una terza fase, ho capito di AVER SBAGLIATO. Ho capito, in breve, CHE VIVEVO E VIVO ATTRAVERSO I MIEI GENITORI. Se faccio qualcosa che non mi piace, in breve, è perchè NON VIVO LA MIA VITA MA VIVO LA VITA DEI MIEI GENITORI.
In breve: se hai scelto di fare Ingegneria informatica, ODIANDOLA, hai compiuto (PER ME) un gesto chiaro: ti sei impegnato, hai voluto e vuoi vivere la vita di tuo papà. E' una scelta tua. Così come è una scelta mia, l'iscrizione di Giurisprudenza, l'aver voluto vivere la vita di mio papà (che sì, avrebbe voluto iscriversi a Giurisprudenza).
§
Sai cos'è l'Amore?
L'Amore è proprio questo.
Per Amore, hai scelto di vivere la vita di tuo papà.
Non hai scelto di vivere la tua di vita... perchè, dopotutto, nel farlo, ti sembrava di non amarlo.
Credimi: loro non c'entrano nulla. Non ti hanno obbligato a scegliere Ingegneria... e il pensiero che hai che lo abbiano fatto, beh, credimi, è sbagliato.
E' l'Amore che ci fa sbagliare. E' l'Amore che ti ha fatto sbagliare. Dunque: più che la Laurea (tant'è) ragiona su di una cosa. Provo a mettertela in un modo chiaro: c'è una sola cosa importante nella vita.
Viverla.
E' importante capire che è sbagliato vivere la vita degli altri.
E nel capirlo è importante fare un atto di Umiltà, assumersene le Colpe, e andare avanti.
Ti dico questo: puoi smettere. Ma se smetti di "amare tuo papà", andrai incontro ad un vuoto. E ti dirai: "Ma ora che non vivo più la vita di un'Altro cosa farò?".
Ascolta: il TEATRO, ANCHE SE EMOZIONANTE, NON è TUTTO.
Se esci dal Teatro che ti sei costruito, scoprirai che c'è un mondo.
L'Amore non è questo Teatro che ti sei costruito... l'Amore è altro. E solo uscendo per strada potrai capirlo.
§
Un abbraccio.
Odio ciò che studio...vorrei cambiare facoltà ma ho quasi 30 anni :(
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Vuoi un consiglio, anzi volete un consiglio (perchè qui siete in tanti messi come dirceu (almeno lui è sincero) anche se molti fanno finta di niente), tornate a riprendervi tutto il tempo che v'hanno fatto perdere quando studiavate, tornate a giocare. Voi altri non sapete neanche che diavolo di roba è la vita!
Trovo duro e realistico questo commento.
Non posso dimenticare che mio fratello ha cominciato ad andare in officina a dodici anni, quando tornava a casa da scuola. Diceve a mia madre che li si divertiva di più.
Io stesso ho cominciato l'estate dei tredici anni, e poi ho continuato per tutte le estati. Al terzo anno delle superiori, siccome l'orario lo permetteva, ogni giorno andavo qualche ora a fare il saldatore in una officina di ferro battuto.
Ho continuato a lavorare poi, studiando. La stessa laurea l'ho conseguita lavorando a pieno regime, in 4 anni, senza un giono di fuori corso.
Vedere oggi ragazzi che si trascinano da un bar all'altro, o che perdono le giornate davanti ad un videogioco o un computer, lascia veramente perplessi.
E l'accenno che sopra fa il nuovo amico non e' peregrino.
Le mamme sono le maggiori responsabili di questo stato di cose.
Ricordo perfettamente la campagnia contro il servizio militare delle mamme arrabbiate, così come le liti con gli insegnanti che punivano, ma anche che giudicavano insufficienti i loro pargoli.
In effetti penso anche io che ritornare ad usare un po' le mani non sia dannoso, ma edificante. E cominciare presto, prima che diventino troppo delicate da non poter servire più a nulla. -
Trovo duro e realistico questo commento.
Non posso dimenticare che mio fratello ha cominciato ad andare in officina a dodici anni, quando tornava a casa da scuola. Diceve a mia madre che li si divertiva di più.
Io stesso ho cominciato l'estate dei tredici anni, e poi ho continuato per tutte le estati. Al terzo anno delle superiori, siccome l'orario lo permetteva, ogni giorno andavo qualche ora a fare il saldatore in una officina di ferro battuto.
Ho continuato a lavorare poi, studiando. La stessa laurea l'ho conseguita lavorando a pieno regime, in 4 anni, senza un giono di fuori corso.
Vedere oggi ragazzi che si trascinano da un bar all'altro, o che perdono le giornate davanti ad un videogioco o un computer, lascia veramente perplessi.
E l'accenno che sopra fa il nuovo amico non e' peregrino.
Le mamme sono le maggiori responsabili di questo stato di cose.
Ricordo perfettamente la campagnia contro il servizio militare delle mamme arrabbiate, così come le liti con gli insegnanti che punivano, ma anche che giudicavano insufficienti i loro pargoli.
In effetti penso anche io che ritornare ad usare un po' le mani non sia dannoso, ma edificante. E cominciare presto, prima che diventino troppo delicate da non poter servire più a nulla.c∙∙∙∙∙e,scusa ma non trovo termine migliore per definire tutto ciò.Come ho detto ho fatto QUALUNQUE lavoro,qualificato e non,m'è anche capitato di pulire il sedere ad anziani,eppure l'ho fatto,non me ne vergogno e non me ne pento.Ma poi guarda un pò venivo sempre licenziato,perché non volevo accettare di lavorare in nero per pochi spiccioli (non mi ci pagavo nemmeno il pranzo) e quindi meglio ripiegare sul mohammed di turno che è ben contento di lavorare 48 ore a settimana per 150€ al mese,in nero e senza assicurazione.Ho letto ultimamente che cercano fornai,pasticcieri e panettieri.Bene,ho contattato le associazioni della confartigianato per sapere come fare ad intraprendere tale carriera:risposta sempre uguale
-fai il NOSTRO corso (5500€ per 600 ore)
-trovati qualcuno che ti assuma direttamente (e non lo farà mai,non hai esperienza.E se deve assumere un apprendista non assume certo me,ma i figli,nipoti,amici).
Ma allora vi servono o no 'sti panettieri?O vi serve qualche fesso che vi regala soldi con la speranza che poi forse un giorno lavorerà?
Stessa storia quando ho chiesto ad un amico caldaista se aveva bisogno di un apprendista,aveva già il nipote,io sarei stato un peso anche se avessi lavorato gratis.Ed in tutta onestà mi disse che non vedeva il motivo di crearsi da solo concorrenza,molto lavoro e pochi professionisti vogliono dire lauti guadagni.Io le mani me le sporco volentieri,se conosci persone,ditte od enti che mi danno la possibilità di imparare un mestiere,qualunque esso sia,senza chiedere cifre astronomiche in cambio,cortesemente dammi i contatti o i link.Altrimenti abbiate il buon senso di tacere,troppo facile sparare sentenze da dietro un computer con il sedere al caldo,vergognatevi
Il link intanto te lo posto io e racconta esattamente ciò che ho vissuto
http://giovannacosenza.wordpre…-e-i-corsi-di-formazione/ -
Certo ma se fossi laureato il lavoro lo troveresti.
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Certo ma se fossi laureato il lavoro lo troveresti.
A che lavoro ingegneristico od informatico potrei ambire io che sto da 10 anni all'università?e soprattutto che cavolo c'entra?La mia risposta era indirizzata ai commenti precedenti,come se per pulire i bagni o fare il meccanico ci voglia la laurea.Rileggiti gli interventi precedenti per cortesia
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Allo stesso che può ambire uno che rimanda continuamente i suoi impegni scaricando la colpa sugli altri.
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Allo stesso che può ambire uno che rimanda continuamente i suoi impegni scaricando la colpa sugli altri.
Quando avrei fatto una cosa del genere,me lo spieghi?Ma sì,a te non interessa,meglio avere la risposta pronta ad effetto data senza nemmeno leggere il topic,magari ci fai bella figura sul forum.Bravo,10 minuti d'applauso
Vabbé,ho capito,è inutile stare ad insistere,direi che il topic ha concluso la sua funzione e si può dunque chiudere.Sono venuto qui perché credevo che il forum desse supporto morale a chi si "sente a terra",invece mi sono ritrovato con le c∙∙∙∙∙e di doctor Faust e la sua profilazione psicologica da far ridere i polli (siamo passati da i giudizi su di me completamente errati al rapporto con il padre...che non ho),al trolleggio libero di huckelberry,passando dal fatto che non voglio "sporcarmi le mani" alle risposte insensate date giusto per incrementare il contapost di ramy1989.
Grazie a Dio non ho problemi depressivi,perché se fossi stato qui a leggere i vostri consigli starei già penzolando dal soffitto con la mia bella corda al collo.Non immagino cosa accada nelle altre sezioni dove ci sono problemi veri e sicuramente più gravi dei miei,meglio non indagare.
Mi spiace per gli amministratori,ma non capisco come si può tollerare un forum popolato da persone che mandano sistematicamente i topic fuori strada.
Chiedo dunque non solo di chiudere questo topic ma cortesemente di cancellare anche il mio account,mi sembra inutile continuare a stare qui.Grazie -
E come giudichi ora questo tuo atteggiamento di rinuncia? Basta non scrivere più alimentando il post, e non leggerlo più. Attaccare (o anche contrattaccare, ci sta) quelli che hanno risposto, è comunque una reazione di rabbia comprensibile, ma poi a cosa approdi, per cosa decidi? Per l'abbandonare tutto, perchè tanto scrivere qui non ti ha dato la gratificazione che ti aspettavi, come l'università del resto, ed allora meglio abbandonare tutto, e andarsene sbattendo la porta.
Dico questo (sì, sto psicanalizzando, ma per darti la risposta per cerchi) a conferma della tua decisione di lasciar perdere ingegneria, il tuo approccio è questo e qualunque altra cosa sarebbe solo una forzatura. -
E come giudichi ora questo tuo atteggiamento di rinuncia? Basta non scrivere più alimentando il post, e non leggerlo più. Attaccare (o anche contrattaccare, ci sta) quelli che hanno risposto, è comunque una reazione di rabbia comprensibile, ma poi a cosa approdi, per cosa decidi? Per l'abbandonare tutto, perchè tanto scrivere qui non ti ha dato la gratificazione che ti aspettavi, come l'università del resto, ed allora meglio abbandonare tutto, e andarsene sbattendo la porta.
Dico questo (sì, sto psicanalizzando, ma per darti la risposta per cerchi) a conferma della tua decisione di lasciar perdere ingegneria, il tuo approccio è questo e qualunque altra cosa sarebbe solo una forzatura.vissik,ma rinuncia a cosa?Ad una discussione ormai diventata insensata?
E' ovvio che farò ciò che ritengo meglio per me,ci ragionerò da solo e deciderò in totale autonomia sul mio futuro.Tanto sono sicuro che qualunque cosà deciderò non andrà bene ai sapientoni del forum e dovrò beccarmi qualche altra ora di psicoanalisi non richiesta.
Mi sembra che abbiamo superato la soglia,ho chiesto semplicemente opinioni sull'abbandonare o meno ingegneria,è ovvio che non mi aspettassi la verità assoluta,ma nemmeno frasi fatte,psicoanalisi da 4 soldi e offese gratuite nei miei confronti che giudico totalmente immotivate.Addirittura c'è chi si è iscritto apposta per offendermi,probabilmente per dar sfogo alla propria frustazione.Che senso ha portarle avanti un discussione degenerata in questo modo?Quindi ringrazio te e quei pochi che hanno dato delle risposte quantomeno sensate e seguirò il tuo consiglio evitando di loggarmi.Un saluto.
Buon proseguimento -
Tu preferisci della parole delicate ma ipocrite, dette per non ferire, con il solito buonismo di chi protegge senza insegnare, piuttosto che la verità, per quanto cruda sia.Ma cosa te ne fai ? Forse è proprio per questo che sei in questa situazione.
E allora cosa vorresti sentirti dire ? Tanto sai cosa ti aspetta:CitazioneMa poi guarda un pò venivo sempre licenziato,perché non volevo accettare di lavorare in nero per pochi spiccioli (non mi ci pagavo nemmeno il pranzo) e quindi meglio ripiegare sul mohammed di turno che è ben contento di lavorare 48 ore a settimana per 150€ al mese [...]
CitazioneA che lavoro ingegneristico od informatico potrei ambire io che sto da 10 anni all'università?
E preferisci sempre mollare piuttosto che prenderti le tue responsabilità.Che sia un thread lasciato, un lavoro lasciato, o un corso di laurea, rispecchia sempre il tuo modo da pensare, che a mio avviso non porta da nessuna parte.
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