Odio ciò che studio...vorrei cambiare facoltà ma ho quasi 30 anni :(

  • Almeno la triennale prendila.

    intendi di ingegneria?Se sì dovrei rifletterci,a parte che ci metterei almeno 2-3 anni non so cosa me ne farei di una triennale presa in 13 anni...

    Comunque non mi pare che lettere moderne sia così svalutata,non voglio offendere nessuno,ma non parliamo di scienze del cane e del gatto o scienze della comunicazione.Poi magari c'è chi in facoltà va a cazzeggiare...ma quelli sono ovunque.Senza contare che togliendo le lauree scientifiche (tranne alcuni casi,laurearsi in biologia o simili vuol dire rimanere disoccupati da quel che vedo)tutte le facoltà sono ormai svalutate.Però a maggior ragione che ormai una laurea "ce l'hanno tutti" se non sei laureato manco lo leggono il tuo curriculum (eccezioni a parte)

  • Che io sappia ne Gates ne Jobbs hanno mai avuto una laurea, se non ad onorem.

    Ma cio' non li ha tenuti con le mani in mano.

    A me sembri il tipo che gioca a:- Si...ma....-.

    Si tratta di un gioco psicologico che porta avanti un copione di vita gia deciso da piccolo, composto da una posizione esistenziale:- Io non sono ok, ma neanche voi siete ok-.
    Si manifesta in un bambino adattato, apparentemente succube, in realta' ribelle, che sabota le proprie capacita' per punire qualcuno di una presunta colpa.

    Da adulto è la persona che non porta niente a compimento, che sembra sempre richiedere l'aiuto altrui, ma dopo aver valutato tutte le possibilità che gli vengono proposte, finisce sempre col dire:- Si...ma....-.

    Questo con lo scopo di confermare le propre decisioni inconscie, con l'affermazione:- Vedi? Avevo ragione. Nessuno mi puoi aiutare. Neanche voi-, che e' la svalutazione di se stesso e degli altri.

  • Scusa eh,ma che esempio è?Gates e Jobs erano 2 geni della programmazione,avevano già un'idea e l'hanno portata avanti.L'università li annoiava perché non aggiungeva molto a quello che già sapevano.E per di più vivevano in un altro contesto ed in un altro paese.Inoltre io non sto con le mani in mano come pensi tu,ma che posso fare se dopo centinaia di curriculm spediti e siti visitati non trovo nessun lavoro?Del resto a cosa può mirare un 28enne diplomato che non sa fare quasi nulla?Quei pochi lavori che trovo hanno una retribuzione così misera che non mi permetterebbe di prendere casa in affitto,altrimenti li avrei accettati.Dalle mie parti c'è il deserto,ormai è difficile pure andare a raccogliere i pomodori

    Detto questo,io non sto svalutando nessuno,né me né voi,io non mi sento "non ok" ma mi sento avvilito dallo studio impostomi,che non mi è mai piaciuto e che m'ha portato a questa situazione di stallo.A ciò si aggiunge la mia sensazione che senza una laurea purtroppo un datore di lavoro manco lo leggerebbe il tuo curriculum (a meno che non si ha già una professionalità,cosa che a me manca),a maggior ragione in questo periodo di magra.Il topic chiedeva opinioni sul se realizzare o meno il mio passo di cambiar vita mettendomi a studiare altro,non ho chiesto aiuto di nessun genere né ho dato le colpe ai miei genitori o al Paese in cui vivo,ho fatto semplici considerazioni che fanno in tanti

    Il "si ma" che vedi tu non lo vedo da nessuna parte,semplicemente perché non mi pare ci siano state tanti altre alternative:chi mi ha consigliato di mollare tutto e chi di pensarci sù 2 volte,stop.Solo tu m'hai consigliato di seguire dei corsi professionali,ma ti ho già risposto che quelli gratuiti organizzati dalla mia regione (Campania) necessitano di laurea magistrale,altrimenti si paga (e parliamo di 5-6000€),basta dare un'occhiata al sito di altaformazione in rete

    Poi boh,se tu sei così arguto da fare le diagnosi su internet leggendo 2-3 post anonimi non posso che farti i miei complimenti

  • che tipi di dinamiche familiare portano a un tale tipo psicologico?

    Si puo' argomentare generalizzando, quindi senza riferirsi a casi presenti.

    Quando un bambino crecse in conflitto fra ciò che desidera e quello che invece desiderano i genitori, puo' fare scelte diverse, a secondo della sua indole.

    Una di queste possibilita e' quella di non scontentare i genitori, perche' ciò porterebbe il conflitto allo scoperto, ma nello stesso tempo la sua contrarietà si potra' evidenziare nel poco entusismo e nella poca applicazione riversata all'obiettivo posto.

    Quindi la persona in oggetto si sente inadeguato e frustrato [io sono No] mentre i genitori sono accusati piu' o meno palesemte di non capire, non comprendere le sue necessita'[tu-voi siete No]

    Il risultato e' una finta disponibilita' alla soluzione del problema, mentre in realta' la condizione mentale è di chiusura verso le soluzioni, e si manifesta con alcuni giochi psicologici. Il piu usato e' appunto il : -Si...ma...-, che mantiete questa apparente disponibilita', mentre in realtà non si ha nessuna intenzione di uscire dall'impasse.

    Uscire vorrebbe dire accusare implicitamente i genitori di avere fallito, mentre portare a termine il compito, costringerebbe poi a dover proseguire su quella strada invisa.

    La condizione percio' e' quella di rimanere in questo limbo di indecisione, che consente di non prendere impegni, svalutando se stesso, e di non prendere in considerazione altre ipotesi, giudicate sempre inadeguate, e percio' svalutando l'altro o il mondo.

    Altri giochi usati da questi soggetti sono:
    - Ma non e' colpa mia! non vedi? Io ce la metto tutta!-,
    oppure il gioco di Gambadilegno
    -Ma non vedete come sono ridotto? Non dipende da me se non ce la faccio!-

    In tutti questi giochi il soggetto mantiene la sua posizione esistenziale: -io sono No-, non ritenedosi all'altezza di ribaltare la situazione, ma incolpando anche gli altri per la sua inadeguatezza. Il lavoro che manca, la situazione economica, gli scarsi stipendi, la precarieta degli impieghi, la difficolta di spostamenti, e chi più ne ha più ne metta.

    La condizione di stallo puo' potrarsi all'infinito, portando il soggetto all'inabilità, alla depressione, al parassitismo e alla dipendenza sine die.

    Poi ogni storia ha il suo corso.

  • Il risultato e' una finta disponibilita' alla soluzione del problema, mentre in realta' la condizione mentale è di chiusura verso le soluzioni, e si manifesta con alcuni giochi psicologici. Il piu usato e' appunto il : -Si...ma...-, che mantiete questa apparente disponibilita', mentre in realtà non si ha nessuna intenzione di uscire dall'impasse.

    La condizione percio' e' quella di rimanere in questo limbo di indecisione, che consente di non prendere impegni, svalutando se stesso, e di non prendere in considerazione altre ipotesi, giudicate sempre inadeguate, e percio' svalutando l'altro o il mondo.

    In tutti questi giochi il soggetto mantiene la sua posizione esistenziale: -io sono No-, non ritenedosi all'altezza di ribaltare la situazione, ma incolpando anche gli altri per la sua inadeguatezza. Il lavoro che manca, la situazione economica, gli scarsi stipendi, la precarieta degli impieghi, la difficolta di spostamenti, e chi più ne ha più ne metta.

    ecco,in queste frasi mi ci rivedo io...ma al contrario.Il "limbo" di indecisione se mai c'è stato voglio terminarlo,come testimonia questo topic.Non voglio perdere altro tempo,l'ho già ribadito poiché questa situazione mi consuma dentro e so bene che non può portare a nulla di buono se non alla perdita di altro tempo in una sorta di ciclo.Le alternative me le sono date io e credo che da persona vicina ai 30 anni sia buona norma riflettere sulle proprie scelte,valutandone pro e contro,dubito che il riflettere sia considerabile un problema psicologico.Dei miei genitori me ne importa relativamente...da figlio mi dispiace deluderli,ma la vita è la mia,non posso subire passivamente e continuare a rovinarmi la vita,la MIA vita.Ciò che mi frena è l'età,se avessi avuto anche 5 anni in meno mi sarei fatto meno problemi.

    Sull'ultima ti do ragione in parte:prova ad accettare tu offerte di lavoro ad 800€ a milano e vediamo.Non si può generalizzare in questo modo così netto.Con i soldi e quindi con la matematica non si scherza.

    Poi oh se non ti ho convinto me ne farò una ragione,il senso della discussione non era questo.Se tu poi ritieni opportuno dare giudizi netti sugli altri fai pure,ignorerò i tuoi interventi :)

  • se non ti ho convinto me ne farò una ragione,il senso della discussione non era questo.

    A me sembra che il tuo intento sia quello di far tesoro di queste tue riflessioni, a cui, presumo e spero per te, seguiranno i fatti.
    Prospettare una situazione vuol dire proprio mettere a disposizione il quadro per poterlo modificare.
    Quindi ben vengano le tue iniziative costruttive.

    Cio' che ti faccio notare e' come tu ti senta in dovere di convincere me dei tuoi buoni propositi, che, se si vuole, non sarei nemmeno da considerare.

    Cio' che mette in luce questo bisogno e' il tuo atteggiamento che cerca di compiacere quella che tu vedi come una figura autoritaria, che e' il meccanismo che scatta probabilmente quando i tuoi genitori ti fanno una osservazione. Tuo padre soprattutto.

    Essere compiacente non e' un male. Anzi, in certe occasioni puo' riversi anche un bene. Ma un atteggiamento Sempre compiacente e' mortificante, castrante delle tue vere intenzioni e necessita'.

    Quindi il suggerimento e': Datti il permesso di valurare se essere compiacente, oppure dire:- Non e' questo quello che voglio io-.

    Non sempre. Qualche volta. Quando lo ritieni indispensabile per mantenere la tua autostima.

  • Cio' che mette in luce questo bisogno e' il tuo atteggiamento che cerca di compiacere quella che tu vedi come una figura autoritaria, che e' il meccanismo che scatta probabilmente quando i tuoi genitori ti fanno una osservazione. Tuo padre soprattutto.

    a parte la parte quotata (chiedo scusa per il gioco di parole) il tuo è un buon consiglio,grazie.I miei genitori sono separati da 25 anni,mio padre lo vedo poco e quelle poche volte parliamo d'altro,della mia situazione universitaria sembra fregagliene ben poco e di conseguenza io non gliene parlo molto.L'unica che m'ha fatto osservazioni sulla mia situazione è sempre stata mia mamma,osservazioni ormai terminate un paio d'anni fa quando m'ha visto sempre stanco e di cattivo umore.Le voglio molto bene,so di deluderla e mi dispiace,tutto qui.Ma come detto anche lei si è convinta che la sua è stata un'imposizione infelice e m'ha dato carta bianca,ora sembra importarle solo che io sia felice.Il problema è che non è facile fare una tale scelta

  • Scusa eh,ma che esempio è?Gates e Jobs erano 2 geni della programmazione,avevano già un'idea e l'hanno portata avanti.L'università li annoiava perché non aggiungeva molto a quello che già sapevano.E per di più vivevano in un altro contesto ed in un altro paese.Inoltre io non sto con le mani in mano come pensi tu,ma che posso fare se dopo centinaia di curriculm spediti e siti visitati non trovo nessun lavoro?Del resto a cosa può mirare un 28enne diplomato che non sa fare quasi nulla?Quei pochi lavori che trovo hanno una retribuzione così misera che non mi permetterebbe di prendere casa in affitto,altrimenti li avrei accettati.Dalle mie parti c'è il deserto,ormai è difficile pure andare a raccogliere i pomodori

    Ciao dirceu; Dirceu tu sei uno dei tanti! Parlo in generale:> tu dirceu almeno sei sincero, qui lo scrivi e l'ho sottolineato. Tutti quelli che vanno alluniversità, scuola superiore, pfff!! Fate pena, la verità è che non avete mai avuto le palle di mollare le masse. Non sapete far niente di niente, se vi dò in mano una vite la battete col martello, se vi dò in mano un chiodo lo battete con la testa, dura come v'è diventata. Se vi dò da fare qualche calcolo matematico sfornate le vostre formule imparate a memoria, che non sapete nemmeno da dove provengono. Per non parlare di dialoghi sapete sfornare le solite 4 cavolate retoriche per mettere tutto in dubbio, mentre non sapete far niente di niente, e non avete neanche il coraggio dell'iniziativa individuale!
    Gates e jobs dei geni?? Uahah! Semplicemente Gates e jobs non erano dei pirla.
    Vuoi un consiglio, anzi volete un consiglio (perchè qui siete in tanti messi come dirceu (almeno lui è sincero) anche se molti fanno finta di niente), tornate a riprendervi tutto il tempo che v'hanno fatto perdere quando studiavate, tornate a giocare. Voi altri non sapete neanche che diavolo di roba è la vita!
    Ringraziate la mamma e la maestra per questo!
    >

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