Amore che diventa odio, affetto che diventa rancore

  • Se fosse vero questo.... San Francesco sarebbe stato incapace d'amare e Turiddu Pingadoro che sparò alla femmina sua e a chi la guardò perchè "manco farsi guardarere doveva" (non esiste, ma il nome mi ispira) sarebbe il dio dell'amore!

    Andrei molto ma molto calma nel confondere l'amore malato e infelice e impotente per se stessi (che è sempre alla base dei delitti passionali) con l'amore per l'altro.

    Vabbè, hai fatto due esempi estremi.
    Ma l'uomo tradito , umiliato, preso in giro, abbandonato, che uccide la moglie perchè portato alla pazzia dai gesti di lei, dubito che non l'abbia amata davvero, perchè in quel caso non avrebbe reagito in maniera drammatica (poi son casi eccezionali di persone particoarmente deboli, ma era per dire quanto l'amore possa degenerare fino a diventare furia e ferocia, ed è l'amore che degenera, di certo non l'indifferenza o un affetto di poca entità).

  • era per dire quanto l'amore possa degenerare fino a diventare furia e ferocia, ed è l'amore che degenera, di certo non l'indifferenza o un affetto di poca entità

    Di sicuro, su quersto sono pienamente d'accordo, non degenera in odio e furia e ferocia nè l'indifferenza nè qualche affetto di poca entità.

    Ma quel che si cercava di capire è proprio questo : assodato che a degenerare nell'odio è qualcosa che ha entità e significato notevole, assodato che spesso viene chiamato "amore" questo qualcosa di notevole che, ove tradito, degenererebbe in odio, chiedevo : siamo porprio sicuri fosse Amore (amore inteso come reale rapporto con l'altro e che era partito dalla vera accoglienza dell'altro??) O quello che degenera in odio è solo un malinteso amore verso se stessi, feroce fin dall'inizio, perchè era solo in feroce e furibonda attesa di un'accoglienza propria e si rivolta furiosamente quando ritiene di non trovarla?

  • E infatti mi sembra tu abbia detto, in sostanza, di non avere odiato chi hai amato.

    Fino ad oggi, NO. Forse si nasce così... e forse è possibile anche arrivare ad esserlo, con il ragionamento, con un pizzico di riflessione... sapendo cosa vorremmo per noi prima di darlo agli altri... accogliere per essere accolti... amare per essere amati.

    Trysta... la pazzia, la follia di un momento dal quale non riesci a retrocedere, può essere motivata da mille perchè... la gelosia in genere ne è la causa principale. Ma anche la gelosia riporta ad altro che non è propriamente amore, è forse più senso del possesso. E il possesso non è amore. Se mi tradisci ti mollo, magari... ma siccome non sei una mia proprietà, ti lascio ma non ti uccido, sei libero di prendere altre vie... mi arrabbierò, ci resterò malissimo, sarò ferita... ma per toglierti la vita devo impazzire, e basta un attimo per perdere lucidità. Ma la rabbia che diventa odio e poi assassinio, secondo me, nulla ha a che vedere con l'amore...

  • siamo porprio sicuri fosse Amore (amore inteso come reale rapporto con l'altro e che era partito dalla vera accoglienza dell'altro??) O quello che degenera in odio è solo un malinteso amore verso se stessi, feroce fin dall'inizio, perchè era solo in feroce e furibonda attesa di un'accoglienza propria e si rivolta furiosamente quando ritiene di non trovarla?

    Ma chi può dire cosa è amore e cosa no? Io credo che ognuno di noi nel proprio cuore sappia quando si tratta di amore o meno, a volte magari lo si confonde con qualcos'altro, ma questo a prescindere dal fatto che possa tramutarsi in un sentimento negativo.
    Ho capito il tuo punto di vista, lo trovo molto puro e astratto, spirituale e certamente ammirevole.
    Io invece penso che l'amore sia immancabilmente contaminato dalla nostra natura umana/animale che per quanto evoluti ci porta alla gelosia, alla possessività, ci porta a infuriarci e sbranare quando veniamo feriti.
    Io vivo l'amore in questo modo, in modo umano e passionale, molto siculo direi, ma non penso proprio non si tratti di amore. Sono possessiva perchè è il mio carattere, considero tutto di mia proprietà perchè la mia personalità è fatta così, ma non penso di non potere amare, o che il mio grande amore sia fasullo. Di questo sono convinta sopra ogni cosa. E quindi, vista la mia natura molto poco angelica da quel punto di vista, ho provato anche odio , ho ferito consapevolmente persone che amavo per ripicca, ma mai e poi mai nel profondo del mio cuore ho pensato di non amarle o non averle amate.
    Il fegato ce lo metto per chi amo veramente , per chi non amo non spreco nemmeno una goccia di bile.

  • Per cui mi chiedo : ma cos'era DAVVERO quello che facilmente chiamiamo amore/affetto... se può, poi, trasformarsi in odio/rancore :?:

    mi chiedevo la stessa cosa. Molte persone si vogliono tanto bene e alla fine delle storie poi si fanno le peggio litigate...bho...

  • forse una relazione c'è..
    forse è data dall'intensità, per pensarla e tradurla in termini musicali...

    il fatto è che io , come aspie che non capisce l'amore di coppia... riesco a dire "ti odio" però...
    sin da piccola questa emozione l'ho identificata bene, ma non so se col senso comune... forse è da tradurre in rabbia... che abbia la stesa intensità...

    ma pensate che io ho sposato la persona che è ancora con me... dicendogli molte più volte "ti odio" che "ti amo" anzi, ho trovato scuse per non dovergli dire direttamente "ti amo" per quanto mi mette a disagio... per esempio. chiamandolo amore... era diverso, meo diretto... e così mi assicuravo sempre che non mi chiedesse se lo amavo...

    eppure l'ho sposato mentre una settimana prima stessa... gli urlavo "ti odio"
    sicuramente non è che ho mai voluto il suo male comunque, nemmeno mentre l'ho detto... assolutamente... e in più l'ho sposato... 8| ?( :punish:

    Judging a person does not define who they are, it defines who you are.

  • il presupposto che gli umani sentimenti, incluso l'amore, siano "eterni" mi lascia perplessa...se l'amore è soggetto ad evoluzione, può, in determinate circostanze e attraverso determinati percorsi, trasformarsi nel suo opposto, così come può lasciar posto solo all'indifferenza.
    Proprio il nostro primo "amore", quello verso la madre, chiede in prima istanza la gratificazione di bisogni primari. Alzi la mano chi da bambino non ha mai provato moti di odio verso i genitori, principali oggetti del proprio amore (quasi) incondizionato.
    Il sentimento che sperimentiamo da adulti, per quanto possa essere il più pulito possibile da strascichi infantil-narcisistici, nasce comunque da una naturale "necessità" di base, fisiologica, emotiva, quel che volete, e chiede gratificazione anche solo nell'essere corrisposto, altrimenti è per ovvie ragioni impraticabile. Quando poi si trasforma, come necessariamente avviene, le variabili possibili di cosa potrà diventare sono tante quanto l'intera gamma di sentimenti possibili e di circostanze e modalità che portano al cambiamento.
    Forse me la racconto perché, seguendo la teoria che, se si è amato non si può odiare, allo stesso modo si potrebbe dire, perché no, che se non si ama più non si è mai amato (e questo cerco di non accettarlo per pura sopravvivenza... :D ).
    Se poi parliamo di amore a livelli più elevati e meno "umani", allora posso anche credere che esista una forma di amore incrollabile e saldo, al di sopra di ogni umana miseria.
    Ma come qualcuno ha detto, il sentire è soggettivo, e quello che io chiamo amore (profano, s'intende) dipende dalla mia struttura emotiva e dalla mia personale capacità - o incapacità ad amare, e pure se lo chiamiamo tutti con lo stesso nome, ciascuno di noi ne ha un'idea diversa o lo vive con intensità maggiore-minore di altri. :?:

  • allo stesso modo si potrebbe dire, perché no, che se non si ama più non si è mai amato

    E infatti, io per esempio, proprio a questa conclusione arrivo. :|

    il sentire è soggettivo, e quello che io chiamo amore (profano, s'intende) dipende dalla mia struttura emotiva e dalla mia personale capacità - o incapacità ad amare, e pure se lo chiamiamo tutti con lo stesso nome, ciascuno di noi ne ha un'idea diversa o lo vive con intensità maggiore-minore di altri.

    E questo è proprio quello che cercavo di capire : in quanti significati abissalmente diversi può essere declinato il termine "affetto" o "amore", riferendosi di fatto a realtà interiori che possono essere l'una l'esatto opposto dell'altra, e per ciascuno è "ovvio" che sia vera la propria, quella a cui è necessitato dal proprio modo di essere. :wacko:


    :hmm:

  • Ti aspetti di accogliere un altro o di aspetti di essere accolta da un altro ?

    per me l'amore è fatto di attimi in cui tutto quello che è la mia natura emerge e con quella dell'altro e si lega con una modalità che sembrerebbe già collaudata.
    quanto più forte sarà questo sentire , più il grado di tolleranza verso certi aspetti della personalità dell'altro (anche lesivi a mente lucida), diventa poco considerabile.
    anche se inconsciamente i dati "negativi"vengono immagazzinati .

    col tempo ci si evolve e quello che è stato un amore capace di tolleranza, può portarsi a subire variazioni tali (causate da stimoli esterni o interni) da permettere di far emergere i contenuti di quelle annotazioni che avvengono a livello inconscio dei lati poco piacevoli dell'altro e sono quei momenti in cui con grande lucidità ci appare tutta la bruttura dell'azione distruttiva che riceviamo dall'altro... di qui quella sorta di ribellione che sfocia in rabbia e (se ci fosse una certa perseveranza) in odio.
    penso che alla fine sia un modo per far ricorso a tutte le enrgie per non soccombere...

    per rispondere alla domanda sull'accoglienza dovendo scegliere direi che per me l'amore è una richiesta dell'altro che riesce a muoversi tra i codici del mio voler essere accolta e che quindi trova conferma
    le conferme dovranno esserci , non credo nei rapporti a senso unico o non alimentato con l'impegno di entrambi...

    Visto da vicino nessuno è normale

  • Se poi parliamo di amore a livelli più elevati e meno "umani", allora posso anche credere che esista una forma di amore incrollabile e saldo, al di sopra di ogni umana miseria.

    io penso che questo tipo di amore possa esistere solo tra genitore e figlio, penso che un genitore non potrebbe mai odiare un figlio neanche di fronte a fatti gravissimi. (almeno è quel che dicono i miei..)

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