Messaggi di Emanuele

    Non puoi rendertene conto al momento, ma hai già imboccato la strada che ti porterà a trasformare questa tua peculiarità in qualcosa di positivo. Semplicemente perché sei riuscita a guardare la situazione "dall'esterno" e a valutarla lucidamente, cosa che, credimi, non è assolutamente facile. È il primo passo, e il primo passo è sempre il più importante in qualsiasi circostanza.

    Il tuo malessere, per il momento, è il tuo rifugio, perché non hai alternative, ma allo stesso tempo ti nutre. Non devi vedere tutto ciò come negativo perché si tratta di un processo di apprendimento e di crescita personale, il dolore che stai provando adesso si trasformerà (è brutto parlare al futuro, perché certi processi esistenziali sono in fondo atemporali, ma lo faccio per usare un linguaggio convenzionale) in un bagaglio di esperienza e soprattutto ti fornirà una "lente" inedita attraverso la quale guardare la realtà per comprenderne gli aspetti più sottili e altrimenti misteriosi.
    Il dolore, come ho sempre detto, è uno strumento importantissimo, guai se non ci fosse. È l'unica cosa che ci permette davvero di crescere e diventare creature evolute nel vero senso della parola, creature capaci di lasciare un segno importante nel mondo che ci circonda, facendo quindi automaticamente del bene anche a noi stessi: ogni singolo aspetto del mondo appartiene anche a noi stessi, perché ogni singola parte di noi appartiene al mondo.
    Senza dolore non esiste spinta a migliorarsi; l'essere umano è pigro e tende a crogiolarsi nella spensieratezza, continuando a imbrutire e degradare se stesso ogni giorno di più.

    Le religioni dicono che il dolore è un dono. Spesso pongono questo concetto come dogma ma credo che, imparando a conoscere se stessi e a osservare la realtà con una mente aperta si arrivi presto a capire, prescindendo dal contesto religioso - anche adottando un punto di vista prettamente umano e "terreno" - quanta verità sia racchiusa in tale affermazione, che sulle prime è difficile da accettare e comprendere fino in fondo o, per meglio dire, che è impossibile da capire finché non si è fatta personalmente esperienza di come il dolore sia un trampolino di lancio verso una condizione di conoscenza e serenità psicologica di livello più profondo rispetto a quanto si possa ottenere con le semplici soddisfazioni della vita quotidiana, basate su schemi convenzionali predeterminati.

    Spegnermi, essere come tutti quelli che non vedono, non capiscono, non sanno, non sentono

    Ecco a cosa mi riferisco. Questa riflessione è molto significativa perché, come tutte le persone vive e intelligenti, ti sei accorta che la società odierna è composta per la maggior parte da veri e propri cadaveri che vanno su e giù piattamente, tutti spinti dagli stessi impulsi istintivi e dagli stessi finti obiettivi e desideri che non hanno mai scelto - e non avrebbero mai scelto - attraverso la propria volontà.

    I vivi, al giorno d'oggi, sono rimasti in minoranza. Sii fiera di te stessa, non morire anche tu, questo mondo continua a essere meraviglioso proprio grazie a persone come te. :)

    Infatti, è già difficile conoscere davvero una persona che si frequenta tutti i giorni, figuriamoci attraverso qualche frase scritta su un sito... :)

    Per questo mi sembra un po' esagerato dare per scontate determinate cose soltanto basandosi su ciò che si legge...

    Poi, a mio parere, qualsiasi essere umano ha molto da offrire, per il semplice fatto che ogni persona racchiude un vero e proprio universo: il problema è che, spessissimo, la persona stessa non è cosciente del proprio valore, e di conseguenza non è capace di dare e nemmeno di ricevere...

    Siamo tutti adolescenti spaventati di fronte a ciò che ancora non conosciamo. :)

    E le cose sconosciute spaventano soprattutto perché si tende a ingigantirle e a distorcerle con l'immaginazione. Ma l'immagine mentale di una cosa non è la cosa in sé, è soltanto una proiezione del proprio pensiero e quindi di se stessi. :)

    [Immagine bloccata: http://www.robertoamadi.it/MagrittePipa.jpg]
    "Questa non è una pipa."
    È soltanto l'immagine di una pipa.

    E a chi non è mai capitato di sentirsi in ansia per le novità, positive o negative che siano, in base al proprio stato d'animo? :) È una cosa normalissima e anche funzionale alla sopravvivenza, non hai niente di strano...

    Non farti ingannare dall'involucro delle persone che vedi camminare per le strade: tutti, dentro, abbiamo un adolescente, anzi un vero e proprio bambino, spaventato dalla vastità di ciò che lo circonda e alla continua ricerca di punti di riferimento... :) si cerca di non darlo a vedere per proteggersi dalla presunta aggressività altrui, anche questo è un istinto normalissimo...

    Una grande città, in fondo, non è poi così diversa da un paesino: è popolata dagli stessi esseri umani. La paura che provi non è causata dalla città in sé, ma dal fatto che essa rispecchi i timori che hai dentro, i vuoti che credi di avere ma che a loro volta sono illusioni anch'esse causate da semplice paura... non devi considerare questa esperienza come un "mollare tutto" in maniera irreversibile: prendila semplicemente come una vacanza, tenendo sempre a mente che - come dice l'utente sopra di me - in qualsiasi momento, se ne senti il bisogno, puoi prendere il primo treno utile e tornare a casa. Poi, vedrai che tutto il resto verrà da sé. Funziona sempre così. :)