Messaggi di cicciomozart

    Ragazzi (anche quelli di una volta), non so se ridere o incavolarmi con me stesso.

    Se rileggete i miei post dei giorni scorsi, erano tutt'altro che ottimistici. Stamattina (non saprei dire come) mi sono ricordato di una cosa. La spompatezza che avevo sentito anche l'anno scorso si era risolta con la vitamina B. Ho approfittato della pausa-pranzo e sono andato a fare scorta in farmacia.

    Il primo flanconcino ha avuto su di me lo stesso effetto che hanno gli spinaci per braccio di ferro.

    Da qui, la domanda che vorrei porvi: anche voi fate fatica ad interpretare correttamente i segnali che vi manda il corpo? Cioè, magari avete effettivamente bisogno di qualcosa, ma i sintomi (chiamiamoli così) vi fanno pensare a tutt'altro.

    Naturalmente, non sto parlando di patologie gravi (per il quale serve sempre e comunque il medico), ma quei piccoli malesseri che si hanno e possono essere risolti al massimo con un farmaco da banco.

    Sì purtroppo, spesso vado a ricercare le cause del mio malessere fisico nelle mie patologie psicologiche, invece di fare una diagnosi realistica del problema ricollego tutto a come mi sono sentito quando stavo male. Ci sto lavorando in terapia.

    Non ho la possibilità di tenerla nascosta...ci fosse anche solo un modo...siamo fuori casa tutto il giorno per lavoro e non facciamo uscite extra. Sarei subito scoperto o quanto meno mi chieserebbe dove stessi andando. Mi piacerebbe parlarle ma come dici tu è la paura che blocca perché sul lavoro lei tutta questa difficoltà che ho non la conosce.

    Terapia online, come dice Paoletta, senza dirle nulla, ti ritagli un'ora di tempo, ti metti in macchina in un posto tranquillo, cuffie e smartphone. Io faccio così, mettendo gli appuntamenti prima di entrare al lavoro, tra le 08 e le 09, per esempio, ma non per tenerla segreta, ma perché poi lavoro per 12 ore.

    Potresti iniziare la psicoterapia, tenendola segreta alla tua compagna in un primo momento, e piano piano con il lavoro svolto e spero benefico per te, potresti parlarne dopo o trovare il modo per farlo. Forse ti stai creando solo tanti pensieri negativi, causati dalla paura.

    È una soluzione a cui sto pensando, ma implica il fatto di espormi ai familiari e soprattutto alla mia compagna, alla quale non voglio creare sofferenza. Le ho già fatto abbastanza male.

    Forse un po' di serenità la trovo a casa la sera. Se dovessi dirle di aver bisogno di uno psicoterapeuta le crollerebbe il mondo addosso.

    Fare psicoterapia è solo il primo passo coraggioso per ritrovare serenità e iniziare a risolvere i propri problemi. Potrà essere solo felice di sapere che c'è qualcosa che non va e che vuoi migliorarla, seppur ci possa essere da parte sua un po' di preoccupazione all'inizio, questo è vero.

    Assolutamente d'accordo. Studi scientifici hanno confermato i tantissimi effetti positivi e benefici, ma purtroppo alcuni effetti collaterali, soprattutto in persone che avevano già determinati disturbi come ansia e depressione maggiore, seguiti da episodi di psicosi, dissociazione e allucinazioni, anche se in una ridotta percentuale dei campioni esaminati. Chi segue una psicoterapia o una terapia farmacologica deve quanto meno informare o anche chiedere consiglio al proprio terapeuta; io ho avuto la fortuna che la mia psicoterapeuta avesse già insegnamenti ed esperienza di mindfulness all'interno del suo approccio (Terapia ACT) e quindi mi è stato più facile imparare e poi proseguire da solo.

    Io ho seguito un corso mbsr terminato a metà dicembre, avrei preferito il mbct ma non ne ho trovati in zona...dopo la giornata di meditazione di 7 ore ho cambiato umore, sto decisamente meglio e non capisco se è una coincidenza. Io per ora pratico in pausa pranzo ma al massimo una mezz'ora.

    Mezz'ora di meditazione è un buon allenamento giornaliero, quindi continua cosi. Ma anche se fossero solo 10 minuti, va bene lo stesso, l'importante è la costanza e soprattutto il non aspettarti nulla dalla meditazione. E' solo un allenamento, una pratica giornaliera e tale deve rimanere.

    Ciao, ho appena fatto meditazione, 10 minuti durante una pausa al lavoro, usando l'app Petit bambou. Spesso preferisco farla al mattino appena sveglio, o la sera prima di andare a dormire. Diciamo che seguendo la voce guidata seguo le indicazioni che arrivano, ma quando mi devo ancorare al momento presente preferisco fare la cosidetta Bodyscan-scansione del corpo, dove passo passo porto l'attenzione alle parti del corpo. Puoi alternare o preferirne un tipo, l'importante è farlo con costanza, anche solo 10 minuti, ma tutti i giorni fanno la differenza.

    Ora non mi resta che ricordare che purtroppo la mia mente immagina o pensa che mi ammazzo anche se non è la mia volontà.

    Questo è stato il primo concetto da apprendere: se io ho paura e ansia dei pensieri suicidi che la mia mente elabora, significa che io non voglio farlo.

    Insieme al prendere consapevolezza che io non sono i miei pensieri, e non è una cosa spontanea, perché ci fondiamo con il nostro Sé giudicante, una tecnica consigliata dalla mia terapeuta, che poi ho fatto mia leggendo anche un libro sull'ACT, La trappola della felicità, dove veniva spiegata perfettamente, consiste nel ringraziare la tua mente ogni volta che elabora un pensiero negativo o che ci crea disagio e ansia. Con tono compassionevole, bisogna dire: Grazie, mente, so che vuoi aiutarmi e fai di tutto per risolvere i miei problemi, ma questo pensiero non è utile adesso, e poi ritornare a concentrarsi sul qui e ora, su ciò che stai facendo, lavoro o svago.

    Bisogna ripeterlo i primi giorni ogni qualvolta i pensieri si presentano. I miei, ad esempio, erano continui: Grazie, mente, grazie, mente, grazie, mente. Sono stati giorni pesanti, perché ringraziare la tua mente con tono compassionevole e accettazione è veramente difficile, ma col passare del tempo i pensieri hanno iniziato a presentarsi con meno frequenza.

    Il fatto è che quando si tratta di temi quali omicidio e suicidio mi viene molto difficile.

    Io avevo il DOC sui pensieri ossessivi sul suicidio, la mia mente elaborava sia continui pensieri sul commettere il suicidio sia elaborava vere e proprie immagini, come fossero scene di un film. Quindi ti capisco benissimo, ero diventato uno zombie, la sola parola mi angosciava, ansia e paura erano le emozioni dominanti h24. Attacchi di panico giornalieri. E' stato tremendo quel periodo. Se posso aiutarti, sono qui.