Messaggi di Alba Cremisi

    Ciao, grazie. No prima ne prendevo uno a settimana. Sicuramente adesso ho imparato un pochino a gestire la cosa e resisto al mal di testa. Però con l'arrivo delle stagioni più fredde il problema aumenta e non vorrei ricadere in questo utilizzo più frequente. Grazie

    Uno a settimana non lo considererei un utilizzo frequente, penso sia decisamente peggo tenersi il mal di testa soprattutto se forte e credimi ne so qualcosa. :dash:

    Quando la conoscenza di un'altra lingua è interiorizzata come pare essere il tuo caso, non trovo strano che a volte possa sovrapporsi a quella natia, soprattutto in momenti in cui vi è un abbassamento di determinate barriere psichiche come un'intensa concentrazione derivata della trance artistico-compositiva.

    Non è facile, per nulla. Mi scuso per la franchezza ma credo sia meglio sgomberare il campo da semplicistiche ricette illusorie tipo "vedrai che troverai quella giusta, è solo questione di tempo". Invece penso dovresti cercare di creare le condizioni che ti permettano un approccio soft e compatibile coi tuoi tempi e i tuoi timori, senza forzature o ansie competitive. Se coltivi interessi potresti cercare realtà che li condividono ed alle quali partecipino anche esponenti femminili, provando in quei contesti l'interazione con l'altra metà del cielo ma senza aspettarsi subito risultati eclatanti, perché ti ci vorrà senz'altro del tempo per sintonizzare le tue corde. In bocca al lupo! :flexed_biceps:

    E' molto triste questo tuo racconto, vorrei poterti dire che in realtà tua madre sa quanto vali e quanto ti vuole bene, solo che non riesce a dimostratelo. Vorrei, ma non posso perché non lo credo, a volte i genitori anzi le persone sono così e non c'è nulla che possiamo fare per modificare questo destino, per quanti sforzi possiamo fare per convincerli o cambiarli.

    Credo si tratti di un meccanismo di autodifesa che la mente attiva per evitare il meltdown causato dal sovraccarico. Non mi preoccuperei eccessivamente, a patto che non si instauri un loop permanente che anestetizzi in toto tutte le sensazioni, per quanto negative possano essere percepite.

    Sarò io sbagliata se non riesco a legare con nessuno?

    Non sei sbagliata, sono semplicemente state le circostanze a condurti a questo punto e da come ti poni non credo che tu sia incapace di legare, più probabilmente la realtà intorno a te non è in grado di offrirti le occasioni che necessiti. Hai provato col volontariato? In quei contesti è più facile fare gruppo e stringere rapporti che non siano meramente di facciata e/o superficiali.

    E questo DATO è stato quello che ha determinato moltissimi a scegliere di vaccinarsi, pur sapendo di poter essere il caso su tot milioni d persone ad avere conseguenze avverse, piuttosto che rischiare di diventare il caso su tot centinaia di persone che finisce in ospedale (anche a vent'anni) per una "influenza" decisamente preoccupante.

    A quanto pare però le reazioni avverse gravi non sarebbero una su milioni ma molto più diffuse di quanto pubblicizzato, e anche nei precedenti interventi vi sono elementi che lo mostrano chiaramente e con l'ausilio di dati ufficiali. E la consapevolezza del rischio reale aumenta di gran lunga quando si fa esperienza diretta delle conseguenze che questi vaccini possono avere in persone in buona salute fino a quel momento, così come la prospettiva futura di fronte all'ipotesi di altre dosi oltre a quelle già assunte, perché questa ormai si è trasformata in una specie di roulette russa e l'idea non mi attira per nulla. Spero vivamente che tu non debba un domani toccare con mano quello che stiamo sperimentando noi in famiglia sulla tua pelle o quella di uno dei tuoi cari, perché le probabilità non sono così basse come puoi credere.

    Io non sopporto il pianto dei neonati. Mi scompensa.


    Penso che non "guarirò" mai.

    Lo scompenso che citi può essere dovuto al fatto del tutto naturale che il cervello femminile è programmato per rispondere al pianto dei neonati, attivando automaticamente meccanismi di allerta e predisposizione all'azione mentre nel contempo si lasciano cadere gli altri pensieri. E' un processo fisiologico che può risultare più o meno marcato ma nel quale siamo tutte coinvolte, volenti o nolenti.


    Per il resto invece devo dire che il vocio gioioso (quando non litigano ovviamente :grinning_face_with_smiling_eyes: ) dei bambini che giocano nei cortili o nei giardini mi mettono addosso contentezza, e mi fanno rivivere i pomeriggi spensierati dell'infanzia.