Amicizia finita: colpa mia? Sua? Di entrambi? Cosa dovrei fare?

  • A me è capitato un diverbio con un'amica a 19 anni (non racconterò i dettagli e a ripensarci adesso non so chi avesse ragione, forse lei?).

    Nonostante ci siamo viste per chiarire le cose non si sono più sistemate e ci siamo perse definitivamente. Mi è dispiaciuto molto perchè era un'amica molto cara.

    Quindi non è detto che rivedendovi il rapporto torni quello di prima.

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*

  • A me è capitato un diverbio con un'amica a 19 anni (non racconterò i dettagli e a ripensarci adesso non so chi avesse ragione, forse lei?).

    Nonostante ci siamo viste per chiarire le cose non si sono più sistemate e ci siamo perse definitivamente. Mi è dispiaciuto molto perchè era un'amica molto cara.

    Quindi non è detto che rivedendovi il rapporto torni quello di prima.

    Successe anche a me.

    la invitai a casa mia per un caffè e chiaccherare per confrontarci su quanto era successo.

    Lei non smetteva di scusarsi, piangere.

    Se ne andò dicendomi che sperava di continuare l'amicizia, di sentirci, ecc....

    Mai più sentita...e avevamo oltre 30 anni.


    Con questo, auguro all'opener che non sia un caso analogo, però credo che ormai dopo 3 anni il punto sia stato messo dal tempo trascorso.

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Tu ti sei comportato da Signore, lui...lasciamo perdere.

    L’unica cosa che forse avresti potuto fare, era di mettere dei paletti alle prime avvisaglie di ‘scrocco’, ma da quello che racconti probabilmente non sarebbe servito.

    Se fossi io non lo contatterei, perchè potrebbe apparire come un’assumerti una colpa che invece non hai.

    Le persone cambiano e non sempre in meglio, un conto è quando si è ragazzini, un altro quando si diventa adulti.

    Vai avanti con la tua vita, senza sensi di colpa o rimorsi, anzi con la consapevolezza di esserti sempre comportato da vero Amico.

    Ho paura proprio di questo. Come ho scritto qualche post sopra, non lo contatterei perché ho un disperato bisogno di tornare ad avere quell'amicizia che avevamo prima o con grandi aspettative, ma perché, se dopo 3 anni ci penso ancora (visto che tutta la discussione di rottura abbiamo avuta tramite WhatsApp), per me, che sono una persona a cui piace mettere i punti, preferirei un confronto di persona. Sicuramente dopo 3 anni certi rancori vengono meno e quindi si può parlare lucidamente.


    Quello che gli darei, quindi, è sì una chance, ma poi sta a lui. Ciò che mi impedisce di scrivergli è che in questi 3 anni non si è mai sognato di fare il primo passo. Capisco che magari possa essersi sentito offeso o quello che vuoi (giusto o sbagliato che sia), ma da un'amicizia come la nostra mi aspettavo di più, mi aspettavo che l'orgoglio venisse messo da parte. Anche perché io, che sono una persona molto orgogliosa, per lui avrei fatto un'eccezione.


    Non so davvero... Mi sembra che, se gli scrivessi, gli stessi dicendo: "Ho capito che ho sbagliato", cosa che invece non deve essere. Anzi, rimango fermo sul mio punto.

  • Per esperienza personale ti direi di chiudere definitivamente la porta e allontanare la mente.


    Anch'io ci tenevo molto agli amici d'infanzia: con una, approfittatrice e manipolatrice (mi aveva usata a livello materiale), ho voluto rivederla per un caffè dopo la rottura, lei ha fatto finta di aver capito...poi dopo un anno di quiete mi è arrivata la lettera dall'avvocato che diceva che dovevo pagare 10mila euro in sua vece perché non aveva mai pagato l'affitto dell'appartamento che le avevo lasciato. Ho provato a essere una persona matura, ho parlato anche con suo padre... pensa che pure il suo avvocato si è scusato dicendomi di smetterla di cercarla perché mi stava raccontando un mare di frottole per spingermi a pagare e prendermi carico di tutto...


    Con un'altra coppia di amici d'infanzia, fintanto che pagavamo io e il mio fidanzato alberghi, cene, aereo o treno andava tutto bene. Poi le ultime volte ci hanno chiesto di fare le vacanze con noi a nostre spese perché: "Voi siete in una posizione agiata"; ci è sempre andato bene...fino a quando hanno bidonato all'ultimo momento e non si sono più fatti sentire perché non siamo più stati utili: qualcun altro ha offerto loro le vacanze e all'improvviso un'ora di aereo per venire da noi era diventata per loro faticosa.


    La vita è così, la gente va e viene e devo dire che, in certi casi, per fortuna se ne va, perché gente buona sarebbe capace di tenere vicine delle sanguisughe senza aprire gli occhi, se gli eventi non portassero a ciò.

  • Capisco il legame che avevate, ma lui si è palesemente approfittato di te.

    Questa non è amicizia, è opportunismo.

    Tu dici che lui c’è sempre stato per te: puoi fare degli esempi?

    Negli anni non posso dire se questo suo atteggiamento si fosse accentuato o meno; però, senza guardare al lato economico, con lui ci sono cresciuto. Ci vedevamo praticamente ogni giorno, l'ho aiutato nei momenti cruciali: ha imparato a guidare e ha preso la patente con me. Abbiamo vissuto insieme i primi amori, le relazioni andate male... e ci siamo sempre stati l'uno per l'altro tante volte, anche durante le notti difficili. Quando è andato in vacanza in Sicilia con la sua ragazza nella casa al mare del patrigno, ha invitato anche me e la mia ragazza: siamo stati lì due settimane, ovviamente dividendo le spese, ma comunque ci ha offerto una vacanza. Lo stesso quando siamo andati a Lignano Sabbiadoro, a casa della zia. Ovviamente non sono state situazioni in cui lui abbia messo soldi direttamente, ma non sono cose da tutti. Come persona, senza guardare al lato economico, ripeto c'è sempre stato. È quando guardo al lato economico che vedo molte lacune... ma potrei anche essere io a esagerare.


    Durante la litigata che ha portato alla rottura, provai a spiegargli che per me lasciare il cane a Milano per poi andare a Padova, partendo da dove vivo, non era solo molto dispendioso in termini di soldi e tempo ma anche faticoso. L'ho fatto più volte, ma credetemi non l'avrei fatto per nessun altro. Questo mi porta a pensare che forse io tendevo a fare troppo e ad aspettarmi troppo? Glielo chiesi: "Tu, al mio posto, avresti fatto anche solo la metà di quello che ho fatto io?" Mi rispose di no, ma è comprensibile, effettivamente era una cosa allucinante da fare.


    Comunque mi sono reso conto che questi atteggiamenti li ha anche con altri... Non vorrei dirlo perché uno sono affari suoi e due non mi riguarda, ma una volta quando ero ospite a casa della sua ragazza (quella sera in cui pagai 90 euro di spesa) mi disse che le aveva fatto pagare l'assicurazione della moto, una moto che si era voluto prendere come sfizio personale. Alla mia domanda "Perché?", lui mi rispose: "È tutta l’estate che giriamo in moto, è giusto che contribuisca". Io mi limitai a dirgli che ero assolutamente contrario: per me non avrebbe dovuto farlo: la moto era sua, l'aveva voluta lui. Certo, l'avevano utilizzata entrambi, ma non era una cosa essenziale: rimaneva un capriccio. E poi si trattava della ragazza con cui conviveva, non di una persona qualsiasi: dividere le spese di ciò che si fa insieme è giusto ma l’assicurazione è personale: non l'avevano comprata insieme la moto, non l'aveva scelta lei, le piaceva sì, o meglio se l'era fatta andare bene, ma non era una sua priorità. Anche questo episodio mi fece riflettere molto, mi sembrava fosse diventato più tirchio del solito.


    Ora vi sto raccontando i momenti negativi che mi hanno segnato, ma vi assicuro che in quasi 20 anni di amicizia se dovessi raccontare quelli positivi finirei tra un mese, e vi garantisco che mi voleva bene fino al midollo. Comunque anche se in questi 3 anni mi aspettavo che si facesse vivo o facesse un passo, penso che il suo silenzio sia stata una scelta, scelta che però non capirò mai perchè per me era come un fratello. Ci ho provato e se è questo che vuole diciamo che "va bene", ma da lui non me lo aspettavo, o forse sono io che mi aspetto sempre troppo.


    Sta di fatto che vorrei capire se, dato che viaggio spesso e mi capita di trovarmi a circa un'oretta da casa sua, invitarlo a prendere un caffè possa essere interpretato come: "Ecco, finalmente hai capito di aver sbagliato". Vorrei farlo in modo che non creda lo stia cercando perché penso di aver sbagliato, ma semplicemente perché per me la cosa non è chiusa e, nonostante in tre anni ci abbia provato, non riesco a darmi pace.

  • Concordo con l'opinione che hanno espresso gli utenti prima di me per quanto riguarda il comportamento del tuo amico. Si è comportato da scroccone. Tu sembri comunque comprendere le cause principali di questo modo ma questo (ovviamente) non basta per continuare un'amicizia.

    Sta di fatto che vorrei capire se, dato che viaggio spesso e mi capita di trovarmi a circa un'oretta da casa sua, invitarlo a prendere un caffè possa essere interpretato come: "Ecco, finalmente hai capito di aver sbagliato". Vorrei farlo in modo che non creda lo stia cercando perché penso di aver sbagliato, ma semplicemente perché per me la cosa non è chiusa e, nonostante in tre anni ci abbia provato, non riesco a darmi pace.

    Quando si chiude una relazione con una lite rimane quasi sempre la necessità di chiarire. Al tuo posto quindi, io lo contatterei in uno di questi viaggi, con il proposito di spiegare i motivi che sono più che validi.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • perché per me la cosa non è chiusa e, nonostante in tre anni ci abbia provato, non riesco a darmi pace.

    Ciao, ho letto attentamente i tuoi post e soprattutto ho cercato di leggere tra le righe, e mi chiedo come mai hai preso così di petto questa vicenda.

    Non penso si tratti di soldi, quelli vanno e vengono, e comunque la ragione, da quello che racconti, ce l'hai tu.

    Io provo a pensarla così: sia lui che te magari avete avuto dei comportamenti che l'altro ha frainteso, oppure non gli ha dato il giusto risalto. Perché comunque di solito, col passare degli anni, le amicizie cambiano, le persone cambiano, vuoi per cambio città, lavoro, interessi... insomma, varie cose.

    Oltretutto avete tutti e due, se ho capito bene, una compagna. Non potrebbe essere utile un'uscita a quattro dove chiarire un po' di cose? Quelle cose che vanno avanti da tre anni?

    In ogni caso spero arriviate a un chiarimento. Se davvero questa amicizia è così grande, è un peccato lasciarla sprofondare nell'oblio...


    Un saluto.

  • L'unica responsabilità che hai tu, e in questo hai sbagliato, è di non dirglielo appena ti sei accorto dello "scrocco". È ovvio che hai trattenuto tutto finché non sei esploso e infatti lui non ha capito il perché. Ovviamente non sapeva nulla del tuo risentimento. Secondo me fai bene a chiamarlo e a chiarirti. Vedi un po' tu come ha vissuto tutta la vicenda.

  • Ciao Nomenonammesso, io credo che da un lato potresti anche contattarlo e mostrarti disponibile ad un confronto, tuttavia devi prima riflettere su alcuni punti.


    Che cosa ti aspetti da un eventuale confronto? Che ritorni l'amicizia di prima, oppure ti basta solo che lui sappia ciò che pensi di lui?


    Conta che se in tutto questo tempo è stato "viziato" (famiglia, fidanzata, etc), difficilmente cambierà maturando nella gestione dei soldi. Dovrà prima rendersi conto del problema (cosa che vedo difficile, date le premesse) e rimboccarsi le maniche.

    Sei davvero sicuro che valga la pena recuperare l'amicizia con una persona così immatura? Sicuro che parlandogli cambierà qualcosa in meglio?


    Facile rimanere al fianco di qualcuno quando si ha un vantaggio economico... Non ti sentire in colpa.


    Valuta tu se dargli una seconda possibilità (dopo avergli esposto il tuo pensiero), ma di sicuro non dovrà essercene una terza... Ecco.


    Buona fortuna in ogni caso!

  • Io dal tuo racconto vedo due persone: una onesta, leale, responsabile, piena di cuore, generosa, sincera e ragionevole; e una immatura, egoista, approfittatrice, inaffidabile e ingrata. Indovina quale sei tu, e quale il tuo ex amico.

    So che non si possono liquidare anni di amicizia in poche parole, e so anche che la vera amicizia chiude un occhio sulle mancanze altrui (ma fino a un certo punto...), ma qui quello che è mancato è l'ingrediente essenziale di qualsiasi relazione: la reciprocità.

    Lui non sarebbe mai cambiato, e ho l'impressione che, crescendo, avreste avuto sempre meno terreno in comune. Brucia il fatto che sia finita bruscamente e ancora di più che lui non abbia nemmeno capito (o così dice) i suoi torti... e questo la dice lunga sulla sua empatia e intelligenza.

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