Buonasera a tutti, vi chiedo un consiglio su come affrontare la situazione in cui mi sto trovando...
Mia moglie è originaria di un paesino del sud Italia, mentre io sono del nord; l'ho conosciuta durante una vacanza 15 anni fa, conviviamo da 12 e da 6 siamo sposati. Abbiamo comprato casa e siamo genitori di un fantastico bambino di quasi 3 anni.
Quando abbiamo deciso di convivere, è stata lei a scegliere di trasferirsi da me, nonostante io avessi potuto spostarmi con il mio lavoro nella sua regione ed ero disposto a farlo, in quanto più volte mi diceva che si sentiva oppressa dalla realtà in cui viveva, non riusciva a trovare un lavoro decente e i servizi erano nulli. Inoltre, vicino a me si erano già trasferite da qualche anno le sue due sorelle.
Naturalmente il primo periodo per lei è stato abbastanza duro: sentiva la mancanza dei genitori, ma era mitigata dal fatto che aveva vicino le due sorelle. Poi sono arrivati i tre nipotini e anche i miei suoceri sono andati in pensione e hanno potuto passare molto più tempo qui da noi.
Nell'ultimo anno, però, ha iniziato a parlare del suo desiderio di tornare nel luogo di origine. Anche se inizialmente era più un piccolo desiderio, nelle ultime settimane sta diventando praticamente un argomento quotidiano.
Il fatto è che, quando le figlie erano adolescenti o comunque più giovani, i miei suoceri hanno fatto costruire sulla loro casa un secondo piano, creando così un grande appartamento indipendente, nella speranza che una delle figlie si stabilisse lì; tuttavia, essendosi trasferite tutte e tre, è destinato a rimanere vuoto, e ciò fa sentire in colpa mia moglie, consapevole che i sacrifici dei genitori per tale investimento sono stati vani.
Ciò che la fa stare male, inoltre, è che i genitori stanno diventando anziani e non hanno parenti vicini in caso di bisogno.
Ovviamente le mie due cognate, giustamente direi, non intendono trasferirsi, avendo creato delle loro famiglie con figlie e avendo dei lavori stabili.
Ho parlato con mia moglie, dicendole che la soluzione migliore sarebbe quella di far venire da noi i suoi, che potrebbero anche stare da noi finché non trovano una sistemazione, così avrebbero vicino le tre figlie e i loro quattro nipotini. Ma tale soluzione è stata ritenuta non percorribile in quanto, secondo mia moglie, i miei suoceri non lascerebbero mai il loro paese dove sono nati e cresciuti.
Per il mio lavoro e quello di mia moglie non sarebbe un problema, dato che più o meno facilmente potremmo chiedere il trasferimento. Tuttavia, se da scapolo non avrei avuto alcun problema, ora devo pensare soprattutto a mio figlio e al suo futuro. Mia moglie stessa ammette che, in caso di trasferimento, anche lei si pentirebbe di essere tornata al luogo di origine e ogni volta che ci andiamo se ne lamenta, ma sembra comunque decisa a voler ottenere questo risultato per poter stare vicino ai propri genitori.