A proposito del gruppo Facebook "Mia Moglie"

  • E non mi sento minimamente minacciato, o costretto o...

    Supponiamo che una testata giornalistica, scrivesse in un articolo dedicato al gruppo "Mia moglie", una frase del tipo "La gran parte degli uomini non ritiene il consenso qualcosa di imprescindibile e spesso a eccitare la sessualità maschile è proprio la mancanza di consenso e l’idea che si possa possedere una donna contro la sua volontà"


    Gran parte vuol dire che vi salvate davvero in pochi. Su 10 uomini più della metà è in queste condizioni. Inoltre, "spesso" vuole dire che vi eccitate all'idea di possedere una donna (violenza), e non solo in uno specifico contesto on-line come quello del gruppo, dove, il fenomeno può essere esacerbato da molte altre circostanze.


    Come donna, ritengo che tale narrazione, dicesi "mainstream", pur presentandosi come apparentemente neutrale, riveli in realtà un processo di generalizzazione.

  • Da maschio non mi sento un 'problema' e nemmeno percepisco questo clima da caccia alle streghe (o in questo caso, agli stregoni). E non mi sento minimamente minacciato, o costretto o... Puoi fare, per favore, qualche esempio concreto, ma tuo personale, non preso in giro per il web.

    E' OT, ma un esempio mio concreto personale te lo posso fare. ;)

    Anni fa appena finita la scuola sono entrato a lavorare in una fabbrica appartenente ad una famosa multinazionale - assumevano facile più di 20 anni fa - , eravamo tanti operai.

    Io stavo in catena di montaggio ed in quella linea eravamo tutti uomini, chi ultimo arrivato (in genere pischelli), chi presente da tempo e chi senior ma nessun over 50. Il motivo? Perchè li ci si "spallonava" di lavoro, cioè dovevi fare il lavoro di due persone e mezza tanto erano i compiti e limitato il tempo delle operazioni.

    Però poi mi è saltato agli occhi che di fronte a me c'era un'altra linea, ed in questa linea c'erano operai più anziani e donne operaie. E fin li ok, ma in qualche brevissimo momento di respiro dai lavori forzati mi ero accorto che questa linea era lentissima 8| , insomma per dire ti potevi pure accendere e fumare una sigaretta in tutta tranquillità...in quella linea si scialava. Poi avevo domandato ai "senior" se quelli in quella linea prendevano il nostro stesso stipendio...e si, prendevano il nostro stipendio. ^^ :D

    Alla fine avevo capito, gli anziani ok, sono anziani e di certo non potevano reggere i nostri ritmi, le donne...idem, ma perchè il stesso nostro stipendio?

    Al che mi si era insinuato il famoso dubbio - purtroppo ho il maledetto vizio di pensare troppo e riconosco che questo forse ha contribuito anche a complicarmi sempre la vita - ed era questo: "ma non è che qui ci spalloniamo di lavoro per "creare" lo stipendio anche per quelle tartarughe che concludono poco?

    La risposta era si e me l'aveva detto chi di dovere ;) , quindi ho concluso che li ci avessi lavorato solo per raggiungere i soldi necessari per comprare la macchina ed adios. :waving-hand: ^^

    Cioè la colpa di tutto erano le famose "quote", perchè un'azienda sopra un tot di dipendenti è obbligata ad assumere una quota di donne, ma si sa che le donne i lavori fisici pesanti non li possono fare, quindi qualcun altro doveva compensare il tutto, cioè noi della catena veloce.

    Ora penso che se non ci fosse stata quella legge "finto paritaria" li avrei fatto il lavoro di una persona od al massimo di una e mezza, ergo avrei potuto lavorarci più a lungo perchè sarebbe diventato posto fisso con tutti gli annessi e connessi di benefits, inoltre lo stipendio in quel periodo visto l'allora costo della vita era più che buono per me.

    Invece ho poi dovuto esaurirmi a cercare di arrabbattarmi con altro, con tanto di declino dello stato psicologico.


    Questa è la cosa che più ha toccato la mia persona con il fatto della parità ecc ecc. E mi è pesato parecchio.

    Ma non ho subito discriminazioni dirette o cose del genere da parte delle donne, questo no.

  • Si questo è un retaggio patriarcale.

    Sì, anche a mia opinione lo è.


    Raramente qualcosa è solo bianco oppure nero. Eventualmente si prende il "buono" e si elimina il "cattivo", ma non è una questione di parac... a mio avviso.


    Uscendo da un'ottica di polarizzazione su gruppi di correnti e controcorrenti culturali che si rifiutano tra di loro a vicenda, cosa sia buono e cosa sia cattivo, a mia opinione, è un concetto economico e relativo.


    Dalla mia ottica, mettendo da parte il discorso del "morale universale": buono è ritenuto ciò che favorisce la propria economia o, al massimo, quella del proprio gruppo; cattivo è ciò che sfavorisce la propria economia o, al massimo, quella del proprio gruppo.


    Il concetto di relativo, in questo caso, riguarda il punto di vista individuale: per una gazzella sarà "cattivo" essere mangiata dal leone, perché va a scapito della sua economia; per il leone sarà "buono" mangiare la gazzella, perché va a favore della sua economia.


    Dunque, due gruppi distinti possono entrare in conflitto di interessi tra di loro su cosa ritengano buono e cosa cattivo nella loro ottica individuale. Di conseguenza, possono polarizzarsi l'uno contro l'altro. Tuttavia, se ci sono elementi omogeneizzanti, possono far combaciare i loro interessi.


    In questo caso, l'istinto territoriale maschile non entra in conflitto di interessi con il gruppo femminile; anzi, tale istinto combacia negli interessi.


    Dunque, da un punto di vista relativo, si potrebbe definire come un modo "sano" di esprimere gli istinti territoriali.

  • Poi certamente in irl che ne so alla sala d'aspetto del medico, alla file alle poste ecc discorsi da parte di donne spesso anzianotte sul fatto che noi uomini non vogliamo fare niente in casa, che pensiamo solo a quella cosa li, che vorremmo una donna bella e servizievole ecc li ho sentiti, ma mica mi toccavano!!! Erano sfoghi che mi facevano anche ridere per dire, ma c'era qualche altro anziano che un po' si risentiva quanto ascoltava... ^^

    No...a me è sempre rimasta impressa quella cosa pratica di cui su, voglio dire tutti devono lavorare, ma nessuno dovrebbe pesare sull'altro nel mio mondo lavorativo ideale.

    Ma ora lavorando per conto mio non so com'è e non lo voglio nemmeno sapere. 8o

  • Supponiamo che una testata giornalistica, scrivesse in un articolo dedicato al gruppo "Mia moglie", una frase del tipo "La gran parte degli uomini non ritiene il consenso qualcosa di imprescindibile e spesso a eccitare la sessualità maschile è proprio la mancanza di consenso e l’idea che si possa possedere una donna contro la sua volontà"


    Gran parte vuol dire che vi salvate davvero in pochi. Su 10 uomini più della metà è in queste condizioni. Inoltre, "spesso" vuole dire che vi eccitate all'idea di possedere una donna (violenza), e non solo in uno specifico contesto on-line come quello del gruppo, dove, il fenomeno può essere esacerbato da molte altre circostanze.


    Come donna, ritengo che tale narrazione, dicesi "mainstream", pur presentandosi come apparentemente neutrale, riveli in realtà un processo di generalizzazione.

    Comunque al di la di qualche esempio lavorativo come nel mio caso - dove comunque sono stato io a farci caso i più li manco se n'erano accorti - devo spezzare una lancia a favore di LeggeraMente .

    Tutta questa colpevolizzazione verso il maschio è ad ora soltanto mediatica, nella realtà a parte le goliardate verbali è normale la situazione, anzi molto meglio di quello che ci fanno credere. Io l'ho pure detto pagine fa. :thumbup:

    Certo forse nelle scuole pressano molto i maschietti con le idee femministe? Non lo so, non ho figli.

    Ma se accendo la tv per rilassarmi il pippone femminista colpevolista è sempre dietro l'angolo, ed anche su internet è una guerra dialettica continua...

    Ma vabbè finchè rimane sull'etere... :neutral_face:

  • Supponiamo che una testata giornalistica, scrivesse in un articolo dedicato al gruppo "Mia moglie", una frase del tipo "La gran parte degli uomini non ritiene il consenso qualcosa di imprescindibile e spesso a eccitare la sessualità maschile è proprio la mancanza di consenso e l’idea che si possa possedere una donna contro la sua volontà"


    Gran parte vuol dire che vi salvate davvero in pochi. Su 10 uomini più della metà è in queste condizioni. Inoltre, "spesso" vuole dire che vi eccitate all'idea di possedere una donna (violenza), e non solo in uno specifico contesto on-line come quello del gruppo, dove, il fenomeno può essere esacerbato da molte altre circostanze.


    Come donna, ritengo che tale narrazione, dicesi "mainstream", pur presentandosi come apparentemente neutrale, riveli in realtà un processo di generalizzazione.

    Il primo impulso sarebbe quello di mandare a c****re l'autore dell'articolo :) ma poi, pensandoci bene, mi sentirei tranquillo e non chiamato in causa, la mia coscienza è a posto, di quello che pensano gli altri mi importa il giusto.


    Concordo con te comunque che, in alcuni casi (si, anche qui sul forum) si è un pò calcata la mano, ma gli estremismi non li prendo troppo seriamente.


    Edit: Tieni presente che ho 62 anni...a quest'età, tutto quello che non è direttamente importante, comincia a scivolarti addosso senza lasciare traccia :)

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Dettaglio.

    Dunque da un punto di vista relativo si potrebbe definire come un modo "sano" di esprimere gli istinti territoriali.

    Lo ho definito un modo "sano" di incanalare gli istinti territoriali in quanto: non causa conflittualità essendo non in conflitto di interessi tra i due gruppi (maschi e femmine). Oltretutto, se è vero che...

    Questi "Siffredi" che con questa parità hanno trovato Disneyland -

    [...]

    Ti dico questo senza peli sulla lingua perchè è appurato che quelli che più le maltrattano, tradiscono ecc sono loro, non i maschi finiti sotto con questa parità.

    Se la rete amicale incanalasse tali istinti territoriali maschili in questa direzione, le femmine ne guadagnerebbero in protezione e i maschi in un ulteriore riequilibrio interno del livello di competizione tra maschi, in quanto, se questi soggetti, come descritto, sono anche tra i più problematici relazionalmente, sarebbero probabilmente quelli che, da questo atteggiamento protettivo, ne risulterebbero tra i più penalizzati.

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