Ciao a tutti. Qualcuno si ricorderà di me.
Ho riattivato l'account (grazie admin) per raccontare questa storia. Ho bisogno di un diario "interattivo" come questo e forse di qualche rassicurazione. Forse mi dilungherò un po' o forse suddividerò in più parti.
Alla fine mi sono trasferita a 400 km da casa. Centro Italia.
Il 1 aprile di quest'anno ho preso un paio di valigie, il cane e sono partita. Non è stato tutto subito facile, fortunatamente mi aspettava lo stesso lavoro e un appoggio, ma tutto il resto era da costruire.
3 giorni dopo il mio arrivo (e ripeto 3 giorni) conosco un ragazzo originario di qui, attraverso un gruppo fb di chi cerca casa in affitto.
Abbiamo iniziato a frequentarci.
Io ancora scombussolata dal trasferimento, ma entusiasta della scelta fatta. Lui molto lanciato fin da subito. Scrive ogni giorno, noto che ha una fortissima attrazione fisica nei miei confronti, mi sostiene mentre cerco casa. Persona quindi molto presente, costante, dopo circa 3 settimane mi presenta al suo gruppo di amici, che quasi non ci credono, lo sfottono perché dopo quasi 7 anni presenta qualcuna agli amici.
Io ci metto un freno fin da subito. Gli metto dei paletti, meno messaggi, meno vocali, meno presenza, meno condivisione. Non volevo aggrapparmi ad uno sconosciuto. Gli dico chiaro che non sono nel mood per avere delle avventure, sono sola e sicuramente non mi farebbe bene "essere usata" per quello. Andiamo comunque a letto insieme (il sesso migliorerà nei mesi).
La frequentazione continua su questi presupposti, lui imperterrito non molla un giorno, condivide quasi tutto, tanto che spesso gli devo ribadire che ho bisogno di spazio. Lui sempre disponibile a parlare, comprende e ci rimoduliamo.
Una sera di fine maggio dice che mi vuole parlare, non capisce perché sono così chiusa a volte con lui, non capisce perché mi faccio sentire poco, perché a volte sono sfuggente. Al che gli racconto qualcosa di me, di alcune brutte esperienze passate, di non volermi attaccare a lui per poi magari ritrovarmi con un pugno di mosche e più sola di prima se non dovesse funzionare.
Da quella sera le cose migliorano, io inizio a fidarmi, lo trovo sempre coerente, lineare e questo mi rilassa. Facciamo cose insieme, usciamo soli e con i suoi amici, gli presento una coppia di miei amici che sono scesi per le ferie. Stiamo anche in spiaggia a non fare niente, se non a ridere e stare abbracciati. Lui dice spesso che sta bene. Che stiamo andando bene. Avremo un paio di incomprensioni che affronteremo parlando con trasparenza. Le cose procedono bene, siamo contenti.
(Continua)