Ho sempre pensato che aiutare il prossimo fosse importante e, infatti, ho scelto tanti anni fa di svolgere un lavoro che mi permettesse di farlo. Da quel momento mi sono scontrata con realtà che nulla avevano a che vedere con l’aiuto, ma solo a scopo remunerativo per sé stessi, ovviamente.
Che dolore mi provoca tutto questo, mi viene da piangere e ci piango. Si è infranto un sogno. Avevo un sogno e l'ho sepolto.
Ricordo quella ragazza e mi piace, piena di sogni, entusiasta di fare un lavoro che le piace. Mi ripetevo sempre: che c...o! Faccio un lavoro che mi piace, non tutti hanno questa fortuna! E poi mi sono spenta a poco a poco, senza neanche accorgermene.
Non sono diventata come loro, no! Questo mai! Rimango sempre sgomenta di fronte alle ingiustizie, ai soprusi, no! L’indifferenza, quella no, è una brutta malattia.
Ho bisogno di ritrovare quella ragazza, l’ho persa, sì, è nascosta, ma è ancora dentro di me. Ho smesso di fare quel lavoro che tanto amavo. Voglio solo ritrovarmi e ricominciare. Al momento ne ho preso solo coscienza.