Sessualità a solo fine procreativo

  • Un saluto a tutti.

    Ultimamente rifletto su ciò che ho citato nel titolo della discussione: se vivessimo in quel modo, non sarebbe tutto più semplice?

    È un argomento molto complesso, per me un terreno assai accidentato. Io ci ho provato per una buona metà della mia vita, poi son sopraggiunti momenti di debolezza, persone sbagliate, la razionalità ha vacillato, la fisicità (che purtroppo ho in dosi molto abbondanti anche ora, nonostante l'età) ha prevalso e ne ho ampiamente pagato le conseguenze. In qualche discussione ne ho già parlato.


    Vorrei qualche opinione vostra in merito.


    Grazie e buona giornata a tutti.

    "In tutte le cose, ai più grandi piaceri è prossima la noia" - Cicerone

  • Potrebbe essere tutto più semplice "se"... ma rimane il fatto che la sessualità è un ambito che volente o nolente riguarda l'intera sfera psicologica dell'individuo e non solo il suo corpo fisico. Quindi accade - e questo prima o poi succede un po' a tutti- che venga vissuta con conflitto... come su ogni altro aspetto che riguarda la mente, le emozioni e il corpo (poiché la sessualità coinvolge tutto ciò), bisogna andare all'origine di tale conflitto al fine di comprenderlo e superarlo: questa può essere la scelta di non avere rapporti sessuali ma perché non si sente più l'esigenza di condividere la propria sessualità, o può voler dire continuare ad averne ma con altre consapevolezze, non c'è una soluzione uguale per tutti.

    DALI :hibiscus:

  • La sessualità umana è troppo complessa, variegata e pervasiva... è semplicemente impossibile viverla solo a fini procreativi. Si arrese perfino la chiesa cattolica (basta leggere l'enciclica ormai datata humanae vita di Paolo VI).

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Noooo!!!

    La sessualità è dimostrazione di amore, è complicità, è ridere, è sintonia, è incastro, è sentimento, è istinto, è desiderio, è meraviglia, è due paia di occhi che si guardano....e potrei andare avanti per ore!!!

    Poi, dipende molto da ogni essere umano come se la vive e quale importanza le dà.

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Potrebbe essere tutto più semplice "se"... ma rimane il fatto che la sessualità è un ambito che volente o nolente riguarda l'intera sfera psicologica dell'individuo e non solo il suo corpo fisico. Quindi accade - e questo prima o poi succede un po' a tutti- che venga vissuta con conflitto... come su ogni altro aspetto che riguarda la mente, le emozioni e il corpo (poiché la sessualità coinvolge tutto ciò), bisogna andare all'origine di tale conflitto al fine di comprenderlo e superarlo: questa può essere la scelta di non avere rapporti sessuali ma perché non si sente più l'esigenza di condividere la propria sessualità, o può voler dire continuare ad averne ma con altre consapevolezze, non c'è una soluzione uguale per tutti.

    Ci sono maestri sipirtualisti che insegnano a convogliare questo flusso di energia in altri ambiti. Reprimere non si può, ahimè, e me ne rammarico.

    È come deviare il flusso di un torrente in piena, il modo c'è e vorrei sapere se qualcuno l'ha provato.

    "In tutte le cose, ai più grandi piaceri è prossima la noia" - Cicerone

  • Noooo!!!

    La sessualità è dimostrazione di amore, è complicità, è ridere, è sintonia, è incastro, è sentimento, è istinto, è desiderio, è meraviglia, è due paia di occhi che si guardano....e potrei andare avanti per ore!!!

    Poi, dipende molto da ogni essere umano come se la vive e quale importanza le dà.

    Dimmi qualche altro aspetto positivo, poi magari te ne dirò qualcuno di negativo provato e vissuto.

    "In tutte le cose, ai più grandi piaceri è prossima la noia" - Cicerone

  • C'è stata una parentesi in cui la mia mente non stava per niente bene. Visto che il corpo era forte e sano, mi spingeva fortemente alla procreazione.


    La sessualità faceva schifo. Era un accoppiarsi con la lacrima nel cuore. Per inciso, con la stessa persona con cui ora condivido una sessualità molto più appagante.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Ci sono maestri sipirtualisti che insegnano a convogliare questo flusso di energia in altri ambiti.

    Sì conosco e tutte le filosofie spirituali (come quelle orientali) o religioni, dottrine spiritualiste, eccetera, hanno una loro via per trascendere la sessualità. In alcuni casi vi sono proprio degli esercizi con meditazioni e teorie che coinvolgono i famosi chakra... è un ambito che ho studiato a suo tempo.


    Il mio parere personale è che può succedere che un individuo riesca a trascendere la sessualità, ma ciò avviene per un'evoluzione sua personale e può essere il caso di alcuni "maestri" ascesi, personalità di grande coscienza spirituale. Oppure può essere il caso di chi ha scelto già da giovane la via mistica, si sentiva portato, chiamato ad abbracciare con tutto l'essere questa realtà: come per i monaci buddhisti, o gli yogi indiani, ma anche nella nostra religione cristiana vi è l'esempio dei frati, eccetera.


    Ma per la persona normale che vive una vita normale e un relativo conflitto, seguire queste "vie", supponiamo la via del tantra... a mio modesto avviso c'è il rischio che invece reprima quelle energie causandosi altri tipi di squilibri.


    Spiegare il motivo è un po' complesso. Diciamo che l'Io è un entità molto forte in ciascuno di noi e quello che non funziona è usare tecniche spirituali per tentare di risolvere un conflitto dove è coinvolto il proprio "Io"... perché è come cercare di togliere di mezzo "qualcosa" che ci da fastidio o che causa conflitti (la sessualità in questo caso): ecco, di questo, mi posso dire certa, anche per esperienza personale: non funziona.


    La propria sessualità, i propri desideri, finché ci sono, devono esprimersi in modo che noi possiamo divenirne coscienti. Bisogna reprimere un desiderio sessuale SOLO se si potrebbe causare danno ad altre persone.


    Tale espressione della propria sessualità va ovviamente vigilata e la postura di tale auto vigilanza è appunto "comprendersi", capire le sfumature del proprio conflitto e perché la sessualità è fonte di sofferenza.


    Per me la "liberazione", l'illuminazione che dir si voglia passa (nel caso della sessualità come in altro), solo dalla conoscenza di sé stessi.

  • Io sono cosciente e consapevole che nella mia vita questo aspetto ha creato solo danni. Desiderare rimuoverlo o deviarlo in altri ambiti mi pare naturale, ma dici che questo comporterebbe uno squilibrio perché noi siamo il frutto di un equilibrio tra vari aspetti tra i quali il suddetto?

    "In tutte le cose, ai più grandi piaceri è prossima la noia" - Cicerone

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