Io credo che, per legge, un singolo giorno, se già maturato e richiesto con anticipo deve necessariamente essere concesso. Siete solo due dipendenti, di cui uno part-time, lui quel giorno chiude.

Mi sono stufata di questo sfruttamento
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Mandalo aff∙∙∙∙lo e se non ti da ferie pigliati un giorno di malattia.
Il primi tre giorni sono a carico dell'azienda e il controllo dell'INPS parte solo dal terzo giorno di malattia. E se proprio vuoi farla storta, il certificato lo puoi anche mandare il giorno dopo che ti assenti.
Se si meritano la guerra, fagliela.
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La mia situazione in ufficio, se già era a limite è peggiorata da quando il mio collega è andato via.
Io mi sono un po' fermata con la ricerca di un nuovo lavoro perché sto anche studiando.
Fatto sta che mi sono presa tutte le mansioni possibili, con lo stesso stipendio e vabbè, non c'è troppo lavoro da fare ultimamente.
Ora il mio datore sta facendo un altro lavoro e in ufficio non c'è da tre settimane, e ha fatto venire uno stagista che affianca me, premessa io non gli ho detto che volevo farlo e nemmeno ho firmato qualcosa, non sono la sua tutor.
Gli chiedo un giorno di ferie per la comunione di mio cugino e me la nega, perché l'ufficio rimane vuoto e lo stagista solo.
Ora mi sta veramente scocciando per questo comportamento assurdo, vivo a 300km da casa mia, vedo la mia famiglia pochissimo, lui ha fatto una settimana in America, si fa i cavoli suoi e io dovresti gestire la sua azienda? Posso fare qualcosa?
Anch'io lo sono e ti capisco bene, vedo che mi stanno spingendo pure a me in questa direzione ma durerà ancora poco, presto presenterò le dimissioni. Ho scritto per un'ora un messaggio per un thread qui del forum che tra l'altro devo ancora completare ma mi ha davvero rasserenato, non ricordavo più il potere dello scrivere. Non so quante volte mi son detto questa è l'ultima volta che succede nell'ultimo anno, ho davvero perso il conto, non nello specifico riguardo allo sfruttamento ma ad azioni di mobbing.
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Anch'io lo sono e ti capisco bene, vedo che mi stanno spingendo pure a me in questa direzione ma durerà ancora poco, presto presenterò le dimissioni. Ho scritto per un'ora un messaggio per un thread qui del forum che tra l'altro devo ancora completare ma mi ha davvero rasserenato, non ricordavo più il potere dello scrivere. Non so quante volte mi son detto questa è l'ultima volta che succede nell'ultimo anno, ho davvero perso il conto, non nello specifico riguardo allo sfruttamento ma ad azioni di mobbing.
Mi associo giacché anche io subisco mobbing, come ho già scritto su questo forum.
Tra l'altro penso che a breve darò le dimissioni, perché la salute e il benessere mentale sono una priorità e li devo tutelare.
Consapevole che stanno facendo il possibile per spingermi al licenziamento e farmi fuori.
Un'azienda, piccola o grande che sia, se diventa un ambiente tossico, nocivo e malsano per i lavoratori non è un'azienda sana e degna di questo nome. Un'azienda che spinge le proprie risorse a licenziarsi, è un'azienda che ha perso!
Andrebbero denunciati o comunque bisognerebbe parlare con tutti di ciò che si vive in questa situazione perchè se non la vivi difficilmente puoi capire.
Il datore di lavoro non mi vuole licenziare (lo credo bene! A lui fa comodo).
Faccio un regalo a me stessa: vado via.
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Mi dispiace Dragontry di quello che leggo e ti capisco, come ti dicevo anch'io vorrei andarmene ma per il momento mi sa che resisterò per l'ennesima volta anche se sono davvero in contrasto, sto aspettando il piano B più facile che non sono certo sia realizzabile, e quindi che senso avrebbe cambiare di nuovo per poi dover cambiare per l'ennesima volta?
Tanto ho ben realizzato che nella vita voglio rompere questa catena di servilismo, non lo merito per la persona che sono e per tutto quello che ho fatto in questi anni. Lo schema è sempre lo stesso che viene perpetrato e alimentato sapientemente da persone manipolatrici, come l'ho visto qui dentro però davvero mai. Quindi si ho più di un piano B, sono solo pigro e provato, vorrei solo evitare di ripartire con l'ennesimo sbaglio, oltretutto senza l'esigenza di dover lavorare a tutti i costi per incombenze economiche che attualmente non ci sono.
Ho analizzato in dettaglio ogni momento di questa mia ultima esperienza di lavoro, sono circa due anni e mezzo e riconosco di aver fatto pure io degli errori ma sono solo una conseguenza ai loro ben più gravi. Di certo l'errore più grande è stato non denunciare tramite il whistleblowing, giusto per vedere se questi strumenti funzionano o sono solo un palliativo. Oltretutto credo che una parte della dirigenza non sappia realmente come funzionano le cose all'interno della produzione, questa non è affatto una giustificazione ma piuttosto la ritengo un'aggravante. Sono scritti e dipinti in 4, ognuno ha il suo compito in azienda ma non puoi sapere determinate cose, non siamo a Pomigliano d'Arco. Quella che si occupa del personale lo scorso anno mi chiese se avessi già fatto un'operazione chirurgica che avevo programmato e di cui avevo già dato preavviso, operazione che si sapeva mi avrebbe tenuto lontano dal lavoro per più di 40 giorni, poi però con nonchalance sono capaci di portarti una scatola di biscotti il giorno del tuo compleanno, definirli patetici è poco.
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Purtroppo situazioni di questo tipo sono all'ordine del giorno. Sappi che queste persone non conoscono il rispetto e vogliono solo spremerti il più possibile. Vogliono trattarti come uno di famiglia perché alla famiglia non riesci a dire di no. E fanno leva sui sensi di colpa. Comunque quando non vai a lavoro invia un messaggio sintetico e schietto: Buongiorno, stamattina [tuo problema] non riesco a venire. Ignora qualsiasi replica, l'hai avvisato non hai chiesto il permesso. Dopodiché invia il certificato medico nel caso serva e stop. Se ne parla il giorno dopo o quando sarà. Se avrà ancora qualcosa da dire mandalo a fanc*** e licenziati.
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Fintanto che vi fate sfruttare vi sfrutteranno, in Italia, al nord, al sud, all'estero. Purtroppo l'italiano medio ha proprio la mentalità del "questa è la normalità... capita all'ordine del giorno...ti devi fare il mazzo". No, non funziona così, siete voi che tramutate il sistema in questo schifo per questa mentalità e arrendevolezza.
Io non ho laurea, ho iniziato a lavorare seriamente subito dopo le superiori.
All'inizio ingenuamente sono caduta nel sistema: tirocinante full time mal retribuita, non seguita, capo maschilista, che faceva mobbing, io che facevo la mia mansione più quella altrui. Gli altri mi dicevano "Passa, è normale.." e sciocchezze simile miste a escamotage momentanei. La scelta migliore è stata lasciare il tirocinio mesi prima della sua fine, denunciare il mobbing all'agenzia del lavoro e, quando il capo non voleva erogarmi l'indennità dell'ultimo mese in cui avevo lavorato senza assentarmi, minacciare l'agenzia del lavoro che non voleva tutelarmi, dicendo che se loro non pretendevano l'erogazione io allora andavo dal sindacato e mettevo in mezzo l'ex capo e anche l'agenzia. Alla fine ho avuto il denaro che mi spettava e da lì ho capito che mai e poi mai avrei accettato un tirocinio.
Da lì ho rifiutato tutte le proposte di tirocinio, davanti agli HR che chiamavano e ogni volta chiedevano il perché dicevo la verità: voglio crearmi la mia indipendenza e non mi sento tutelata in un tirocinio e in un apprendistato. Hanno capito velocemente, nel giro di due mesi una azienda che prima mi voleva tirocinante ha proposto il colloquio per determinato per 6 mesi. Al colloquio ho fatto vedere che sapevo quello che volevo ed ero sveglia, da proposta a 1000 euro me ne hanno offerti 1400 netti full time su 5 giorni, proprio perché non ho mollato la presa ed ero anche disposta a rifiutare. Mi hanno prolungato il contratto, fino a quando non ho scelto io di andarmene perché ambivo a di più, sia per città che retribuzione.
Sono andata in una grande città, senza ancora il lavoro, e mi sono messa a inviare tantissime candidature, in un mese sono stata assunta a 1800 netti, dopo mezzo anno volevo l'indeterminato per avere le referenze per prendere un appartamento, l'ho chiesto, e ho chiesto anche 200 euro netti in più validando i motivi. Li ho avuti. Mi sono stancata di lavorare così tanto, avevo una mansione intensa, ho mollato per ristabilire i ritmi: volevo un part time. Ho cercato, ho fatto un colloquio in cui mi volevano pagare 1000 euro per 7 ore al giorno dal lunedì al venerdì, ho detto che non accettavo perché volevo più tempo per me, ma che avevo esperienza e valevo di più. Alla fine mi hanno proposto 1000 euro netti su 5 ore al giorno dal lunedì al venerdì.
Ho fatto sempre così: ambire a di più senza la paura di lasciare e ho avuto di più. All'estero idem.
La cosa terribile è che questa remissività nel lavoro è proprio italiana, pure all'estero vedendo che sei italiano cercano di pagarti meno della media e se parli alla buona salta fuori il discorso che l'italiano si comporta come un indiano con la sola differenza che siamo europei.
Non sono un caso isolato, ho due coetanei, sempre senza università, uno ha fatto valere dal principio i suoi diritti e a 23 anni, in Italia, prende 1800 netti, ne parliamo apertamente, l'altra, è caduta sotto il sistema, ha fatto un apprendistato, sprecando anni, per poi essere assunta in ambiente nocivo a 1200 netti, è caduta in depressione, andata dallo psicologo, ha mollato il lavoro per andare a lavorare su una catena di montaggio a 1200 netti, perché almeno lì non lavorava il fine settimana, a distanza di un anno ha ancora paura di chiedere l'aumento.
Conosco un ragazzo con qualche anno in più di me, senza università, che da prima faceva il servizio di pulizie industriali, poi ha capito il sistema e oggi, in Italia, prende 2000 netti, in ufficio, con buoni pasto, dentista coperto e vacanze offerte dall'azienda.
Faccio notare che nessuno di noi ha fatto l'università, e ciò non incide spesso, almeno non in Italia: se non hai carattere vieni sfruttato con o senza laurea, se hai carattere ce la fai con o senza laurea. Conoscevo una ragazza che è uscita dall'università con la lode per finire a 400 euro al mese di tirocinio per un anno. Spoiler: poi non è stata assunta.
È giusto stufarsi dello sfruttamento, poi però bisogna cambiare la proprio forma mentis e il modus operandi invece che lamentarsi e non fare niente.
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Ciao crisantema, ti ammiro. Io ho chiesto, dopo anni condizioni migliori, mi è stato detto simpaticamente che non era possibile e di guardarmi intorno. Mi sono guardata intorno e cambierò lavoro. Non sempre se chiedi ti viene dato.
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Forza speranza24, spero tanto troverai un ambiente più sano. Da quello che scrivi nei vari thread sembri una bella persona, ti meriti tante belle cose.
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Ambienti malsani non li ho mai trovati in realtà, però nella mia esperienza lavorativa siamo tutti sostituibili perciò non sempre se pretendi ti viene dato. Io poi,in generale, se non sono soddisfatta cerco altro. Ma per il primo lavoro ho impiegato ben 6 anni per trovare altro.
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